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Processo al clan Solimando-De Pascalis: Stato parte civile

18/06/2022



Era il mese di febbraio del 2019 quando un incendio distrusse parte di un capannone di un'azienda agricola a Scanzano Jonico. L'azienda era quella della famiglia De Pascalis e quell'atto  fu raccontato come intimidatorio e il mondo della politica lo prese ad esempio per chiedere un rafforzamento delle forze dell'ordine nel territorio. Qualche settimana dopo lo stesso Salvini, all'epoca Ministro dell'Interno, in un suo viaggio in Basilicata visitò proprio l'azienda De Pascalis. Dopo due anni, però, il racconto si è capovolto. Nel maggio del 2021, infatti, in una operazione eseguita dai Carabinieri e dalla Guardia di finanza, coordinata dalla Dda di Potenza, venne arrestato, tra gli altri, Aldo De Pascalis. Secondo gli inquirenti “il canale di riciclaggio del denaro sporco dei trafficanti dei fratelli Solimando era reinvestito nell’azienda agricola De Pascalis, fra le più importanti del Materano che nel giro di pochi anni grazie agli apporti di capitali illeciti garantiti dai partners criminali è divenuta una realtà economica di rilevatissimo rilievo.”


DAI NOSTRI ARCHIVI, INCENDIO NELL'AZIENDA DE PASCALIS



 


Oggi, all'avvio del procedimento per ipotesi di mafia sulla costa Jonica lucana, a Matera, nel fascicolo sul clan Solimando-De Pascalis, che vede alla sbarra 25 persone, lo Stato si è costituito parte civile. L'ipotesi di accusa è quella di associazione mafiosa, con base a Policoro, attiva in droga ed estorsioni. Un caso più unico che raro, quello della costituzione in parte civile del Ministero dell'Interno.


 


 


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