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Occhi puntati su Amministrative nei piccoli comuni.A Carbone candidatura(pugliese) annunciata in un post poi cancellato

2/09/2021



È passato poco più di un anno da quella 'triste' tornata elettorale, nella quale avevamo fatto conoscere a tutta Italia il caso di Carbone: Comune con meno di mille abitanti (pochi più di 700) che, per effetto dell’assenza di obbligo di raccolta della firme, si era trovato con due liste in corsa per le elezioni amministrative, composte da persone che non vivevano nè conoscevano affatto la comunità che ambivano a guidare. Tuttavia, dopo  dodici mesi, il rischio che quanto accaduto in Basilicata possa ripetersi in qualsiasi piccolo comune italiano non è stato affatto scongiurato.
Per quanto riguarda Carbone, l’Altra Italia (una delle due liste di perfetti sconosciuti alla comunità, in corsa un anno fa) non sembra demordere tanto che, prima che fosse cancellato, ci hanno segnalato un post condiviso in un gruppo Facebook da Saverio Siorini, foggiano, che annunciava “di candidarsi sindaco alle prossime amministrative”, precisando “di non aver interessi” e “di voler migliorare questa cittadina per anni rimasta ai margini della Basilicata”. Inoltre, ha aggiunto anche “di contattarlo in caso di domande”.
E noi proprio quello abbiamo provato a fare: ovvero contattarlo, ma senza ottenere risposta alcuna, proprio perché Siorini, da quanto si capiva, vorrebbe candidarsi come capolista di “L’Altra Italia” a Carbone, dopo averlo già fatto a Crocefieschi, (borgo della città metropolitana di Genova, in cui vivono 525 anime), ottenendo 6 voti di lista.
L’Altra Italia è una compagine destrorsa che, per statuto, prevede che i candidati disponibili siano assemblati dal segretario, dal presidente della segreteria e dal responsabile elettorale, in modo da formare liste con candidati che non si conoscano tra loro e che non sappiano dove verranno candidati affinché, tra loro, non ci siano “connivenze o affiliazioni”.
Siorini - come si evince da un servizio dell’anno scorso del “Fatto del Gargano.it  - era stato intervistato insieme con il segretario nazionale dell’Altra Italia, il leccese Mino Cartelli, per spiegare il caso, finito sotto la lente di ingrandimento delle Procure della Repubblica di Vicenza e Verona per presunte firme false, di persone che sarebbero state candidate, anche a mille chilometri di distanza, a loro insaputa.
Nel corso dello stesso servizio, si sente Siorini, iscritto a Forza Nuova e alla Lega di Salvini, da cui era stato espulso per quanto detto sulla Boldrini, e individuato come il braccio destro di Cartelli, affermare “di non credere che ci sia un virus” ma che “si tratta di una macchinazione a livello mondiale”.
Le compagini in corsa a Carbone nel 2020 erano “Onesti e Liberi”, capeggiata da Vincenzo Scavello, della quale non si è mai saputo nulla eccetto che fosse formata da appartenenti alle forze dell’ordine, che vinse salvo poi dimettersi in blocco; e, appunto, l’Altra Italia, con capolista Antonio De Lorenzo, nato a Lecce, che ci rilasciò anche una lunga intervista nella quale ci rivelò “di non essere mai stato a Carbone” e ci spiegò le ragioni, ammesso che ce ne fossero di utili alla comunità locale, alla base della scelta di candidasi a sindaco nel piccolo comune lucano.
Al termine dello spoglio del 22 settembre, Scavello fu eletto con 78 voti salvo poi, la mattina successiva, dimettersi con tutti i suoi 7 consiglieri comunali.
L’eco mediatica di quella votazione fu vastissima e si diffuse in tutto lo stivale, tanto che se ne era occupata tutta la stampa nazionale e la trasmissione Mediaset, “Striscia la notizia”. Lo sdegno fu unanime e lo Stato reagì promettendo l’approvazione di una legge che estenda l’obbligo della raccolta delle firme anche alle liste nei Comuni con meno di mille abitanti, in modo, finalmente, da far cessare la pessima abitudine di candidarsi unicamente per godere del mese di aspettativa retribuita. Tuttavia, ad oggi, questo vincolo non è stato ancora introdotto per cui, da domani mattina e fino a sabato prossimo, potenzialmente, è ancora possibile avere a che fare con liste di “furbetti” dell’aspettativa.
Questo significa, ma speriamo di no, che è contreta la possibilità di trovarci nelle medesima situazione dell’anno scorso.
Per fortuna, a Carbone, dopo un anno di commissariamento, la comunità eleggerà dei rappresentati del territorio ma il problema è tutt’altro che risolto e riguarda tutta la nazione. Ecco perché è lecito attendersi che il Parlamento intervenga al più presto e cancelli questo vulnus del nostro ordinamento.


Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it




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