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Carbone: lunga intervista al capolista (pugliese) de 'L'altra Italia'

3/09/2020



“Non abbiamo interessi particolari se non quello di fare politica, facciamo parte di un gruppo nazionale e né io, né nessuno della mia lista, appartiene alle forze dell’ordine”.
Inizia così Antonio De Lorenzo, nato a Giuggianello in provincia di Lecce, candidato sindaco a Carbone con la lista l’Altra Italia, composta da soli residenti in Puglia, con cui siamo tornati sulla questione delle liste presentate da chi non alcun legame con il territorio di riferimento.
Nel piccolo Comune del Serrapotamo l’attuale sindaco Mario Chiorazzo, essendo al terzo mandato, non si potrà ricandidare e l’unica lista di locali è stata ricusata. Resta in corsa anche la lista “Onesti e Liberi”, di cui non si hanno notizie o informazioni.
Abbiamo inviato un messaggio alla pagina Facebook di “L’Altra Italia”, chiedendo il numero del capolista De Lorenzo, recapito che ci è stato inviato e che abbiamo chiamato per una lunga intervista.
De Lorenzo è alla sua terza candidatura, in tre anni, in tre comuni diversi: nel 2018 non ottenne voti nelle elezioni di Gagliole (Marche) e lo scorso anno racimolò appena due voti a Tufara (Molise).


Quindi nella sua lista non ci sono carabinieri o poliziotti?
Assolutamente no.

Che lavoro fanno?
Alcuni sono disoccupati, altre sono madri di famiglia. Ma assolutamente nessun poliziotto o carabiniere.

Lei che lavora fa?
Sono un artigiano e non è la prima volta che mi candido, perché due anni fa mi ero candidato sindaco, sempre con il mio partito, a Gagliole, l’anno scorso a Tufara e quest’anno a Carbone. Ma ribadisco che non abbiamo assolutamente secondi fini, se non quello di amministrare.

Ma perché in un posto in cui non conoscete nessuno?
Per statuto il nostro movimento prevede che la prima esperienza consiliare avvenga fuori dal proprio territorio per evitare connivenze con le mafie, che purtroppo ci sono ovunque anche nei piccoli comuni. Ma chiaramente non sto parlando di Carbone. Per cui, anziché, come è successo, essere additati da tantissime testate come coloro che vogliono approfittare della situazione, dico che siamo un gruppo di uomini e donne che fanno il loro dovere di liberi cittadini. Tra l’altro le dico che il mio segretario nazionale (Nino Cartelli, ndr- foto interna) è stato in visita domenica scorsa a Carbone, insieme con il tesoriere del partito.

Lei a Carbone non c’è mai stato?
No, ma ci andrò. Il mio segretario era impegnato in un tour in quelle zone ed ha deciso di fermarsi a Carbone. Io certamente ci andrò insieme ai miei candidati, faremo tutto nella massima semplicità e trasparenza.

Per cui, al momento, lei non conosce affatto Carbone?
E questo chi lo ha detto?

Allora lei conosce Carbone?
Certo che lo conosciamo perché all’interno del partito abbiamo una fondazione, che si chiama Centro Studi Araba Fenice, che approfondisce i territori. Noi siamo per la difesa delle tradizioni e delle culture popolari e abbiamo studiato lungamente quelle zone: Carbone, Calvera o San Chirico Raparo, dove adesso stiamo approfondendo il discorso della Cappella della Maddalena. Per cui, conosciamo il territorio attraverso approfondimenti. Per questo non si può dire il contrario.

Quindi conoscete anche quali siano le esigenze degli abitanti di Carbone?
Guardi le esigenze degli abitanti di Carbone sono identiche a quelle degli abitanti di Roma, Milano oppure Torino.

Ma stiamo parlando di un Comune piccolissimo.
Non c’entra nulla, perché per tutti i cittadini c’è bisogno di abbassare le tasse, di guardare bene alle famiglie tradizionali ed a quelle in cui siano presenti disabilità, in modo da abbassare il più possibile la tassazione per quelle fasce. Bisogna cercare di aggredire i finanziamenti europei, perché tanti fondi non arrivano per l’incapacità delle Amministrazioni Locali, e non sto parlando di Carbone ma in generale. Posso dirle che il mio segretario nazionale, al ritorno da Carbone, mi ha fatto una lunga telefonata, con cui mi ha detto di aver trovato una bella cittadina pulita, ordinata, fruibile ed elegante. E dalle foto che ho visto, effettivamente, non si può dire nulla. È davvero una cittadina curata nei minimi particolari e la cosa che più mi ha entusiasmato è la vista sulle montagne. Il panorama è qualcosa di veramente favoloso.

Per cui sa che Carbone è un’area protetta?
Certo, rientra in due aree protette: il suo territorio è incluso in parte nel Parco del Pollino e in un’altra in quello della Val d’Agri.

E questo complica un po’ le cose perché bisogna relazionarsi con altri due Enti.
Certo, ma prima di qualunque tipo di discussione bisogna chiarire che noi non abbiamo alcun tipo di interesse recondito alle spalle se non quello di fare esperienza al di fuori del nostro territorio per evitare connivenze con le mafie locali. Poi, né nella mia lista, né nelle altre 40 presentate in Italia, ci sono componenti delle forze dell’ordine. Siamo circa 30 mila iscritti in tutta Italia e nessuno di noi è appartenente alle forze dell’ordine o dipendente pubblico. Questi passaggi dobbiamo chiarirli. Tra l’altro, in seguito ad un mio impulso, il nostro segretario nazionale aveva già aperto, attraverso alcune testate giornalistiche, sia alla maggioranza uscente, sia al gruppo della lista ricusata, per portare avanti a Carbone un’amministrazione congiunta nell’interesse di tutta la collettività. Ma non abbiamo avuto nessuna risposta.

Scusi ma come li avete contattati, perché non credo lo abbiate fatto direttamente.
No, abbiamo scelto le testate giornalistiche che ci hanno invitati cui ci eravamo rivolti anche per smentire immediatamente le accuse che c’erano state mosse. Ma non abbiamo avuto lo stesso ritorno. Tuttavia, è nostra intenzione continuare a lavorare in questo senso, perché non vogliamo spodestare nessuno.

Però, in realtà così piccole come Carbone, la conoscenza diretta dell’elettore è una sorta di pane quotidiano.
E noi, in questi giorni, ce la metteremo tutta per conoscere gli elettori.

Quindi andrete in questi giorni a Carbone?
E certo. Ci andrò io, ci andrà il mio segretario nazionale e il tesoriere.

D’accordo, capisco che sia il segretario nazionale, ma i candidati siete voi.
Indiscutibile, solo che, essendo noi un gruppo coeso ed omogeneo a livello nazionale, come ad esempio la Lega, Fratelli d’Italia o Forza Italia, è giusto che il segretario nazionale si impegni in un tour e difendere il nostro progetto, di fronte a determinate accuse contro di noi di alcune testate giornalistiche del territorio.

Accuse? Dipende cosa intende, perché è stato sempre premesso da tutte le testate che la formazione della vostra lista sia legittima.
Si può anche dire che è legittima, e sfiderei chiunque ad affermare il contrario, ma nel momento in cui si dice che apparteniamo alle forze dell’ordine, che stiamo sfruttando il mese di aspettativa, oppure che bisogna capire cosa ci sia alle spalle e che bisogna far intervenire il ministro, mi pare si tratti di accuse abbastanza pesanti per chi conosce la politica. Non mi riferisco alla sua testata e lei può scrivere ciò che le pare.

Sa qualcosa dell’altra lista in corsa?
Assolutamente no, io non so chi siano questi “Onesti e Liberi”. Da notizie apprese pare che siano siciliani ed effettivamente appartenenti alle forze dell’ordine. Ma lo prenda con il beneficio d’inventario.

E allora vede che ci troviamo in una situazione particolare?
Ho capito, ma non si possono mettere sullo stesso piano e accusare tutte le compagini in corsa. Non è così. Bisogna conoscere le realtà, così come noi ci stiamo sforzando di conoscere Carbone. Adesso anche gli addetti ai lavori dovrebbero sforzarsi di conoscere i progetti che vengono proposti.

Ma non crede che sia presuntuoso, se non superficiale, pensare di conoscere un territorio solamente studiandolo?
Sono assolutamente d’accordo con lei.

Non è una buona garanzia per gli abitanti, non crede?
Sì lei ha perfettamente ragione e proprio in virtù di questo noi, come movimento, avevamo fatto delle aperture sia alla lista ricusata che all’Amministrazione uscente. Proprio per avere una mano e fare gli interessi di una intera collettività, e non solo di una parte. Comunque ci rendiamo conto di essere distanti da quella realtà e sappiamo di non disporre della bacchetta magica. Per cui è come se avessimo anche formulato una richiesta d’aiuto.

Intende dire che, qualora si formasse il Consiglio, si avvarrà di assessori esterni?
Indiscutibilmente. Premetto che magari l’altra lista potrebbe avere dei contatti migliori dei nostri, io non lo so. Ciò detto, se dovessimo vincere noi le elezioni, indiscutibilmente, gli assessori saranno di Carbone. Chiaramente, se ci sarà la loro disponibilità.

E se nessuno la desse?
A quel punto continueremo noi a fare gli amministratori. Per giunta, il mio segretario nazionale, in una dichiarazione non riportata, ha parlato pure di un’Amministrazione a tempo per evitare il commissariamento, che duri fino a maggio dell’anno prossimo, insieme con le forze locali. Dopodiché, sarebbe giusto lasciare spazio ad altri candidati.

Viste tutte queste difficoltà, ma chi ve l’ha fatto fare?
Ci siamo trovati in una situazione che nessuno poteva immaginare, la democrazia è questa. Ma visto che ci troviamo in questa situazione, dico che, responsabilmente, cerchiamo di evitare il commissariamento con tutte le conseguenze catastrofiche che comporta per ogni Ente locale. Dobbiamo salvare il salvabile, e fare un’amministrazione a tempo, congiunta, per poi a maggio lasciare spazio ad altri. Questa è stata una dichiarazione del mio segretario dopo esserci stata, sul tema, una segreteria nazionale a Roma. Ma nessuna testata l’ha ripresa.

Però, piuttosto che parlare con messaggi, o a mezzo stampa, forse sarebbe stato meglio andare a Carbone e parlarne con il sindaco?
Questo è quello che faremo perché anche il sindaco, parlando alla vostra testata…

Il sindaco era molto dispiaciuto per la situazione creatasi.
Certo, ma ascolti: lui non può recriminare per due forze che si presentano legittimamente a delle elezioni. Non può accusarci parlando già di commissariamento, poiché, responsabilmente, lui che è stato sindaco di Carbone per 15 anni, deve comprendere che, anche se temporaneo, il commissariamento costa dei fondi importanti al Comune e, magari, potrebbe anche incrinare determinati rapporti con altri enti paralleli. Se nessuno del posto è stato in grado di presentare una lista, non è certo colpa nostra. Lei mi ha ricordato prima, ad esempio, come Carbone rientri in due Parchi nazionali, o penso alla triangolatura con Calvera e un altro Comune. Questo per dire che un commissario è un commissario. Ecco perché, a maggior ragione dopo aver ascoltato le dichiarazioni del sindaco, ribadisco che bisognerebbe evitare il commissariamento. Noi ci mettiamo la buona volontà e ci recheremo nel territorio, ribadisco, per parlare sia col sindaco che con i componenti della lista ricusata.


Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it



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