Le studentesse e gli studenti del Liceo G. Peano di Marsiconuovo (PZ), in occasione dell’assemblea di novembre, avevano contattato Violeta Benini (foto), ostetrica ed esperta sessuologa, per parlare del rapporto dei giovani con la sessualità e i tabù ad essa collegati. L’esperta invitata però, a pochi giorni dall’assemblea, è stata giudicata dall’istituzione scolastica immorale e non adatta a parlare in una scuola superiore, costringendo la comunità studentesca a rinunciare a trattare questa tematica con la divulgatrice. La RetedegliStudentiMedidiBasilicata condanna la censura avvenuta presso il liceo di Marsiconuovo, perché testimone di una condizione sociale e culturale del nostro territorio, caratterizzata da un’anima reazionaria e bigotta, fortemente attaccata a dei valori ormai superati dalla storia. Il momento dell’assemblea è fondamentale non solo per le studentesse e gli studenti che hanno la possibilità di confrontarsi, ma per l’istituzione scolastica tutta, che, citando il comma 4 dell’articolo 1 dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti, “si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni batteria ideologica e culturale”. Questo principio è venuto meno, in difesa di un baluardo ideologico reazionario, quasi clericale, e dell’immagine della scuola stessa, che potrebbe essere minata da una discussione di questa portata. Questo è solo l’apice di una colonna composta da strati di intolleranza e di censura, di reazione all’emancipazione, che sia essa sessuale, economica, sociale, o di genere. La Scuola è venuta meno al suo compito principe: formare il cittadino, elevarlo culturalmente, creando le basi dello sviluppo di una coscienza individuale e collettiva. Le studentesse e gli studenti, con la Rete degli Studenti Basilicata, però non demordono e vogliono organizzare un incontro, creando uno spazio aperto di discussione e di confronto. Non vogliamo rinunciare ad un nostro diritto fondamentale, che è quello di formarci, convinti dell’importanza del dialogo, il sale della democrazia, per il raggiungimento nell’avvenire di una società più giusta e libera dalle catene del pregiudizio.
Sui social la riflessione di Violeta Benini:
Mi piacerebbe sapere quale parte delle mie competenze è reputata non adatta.
La mia laurea in ostetricia?
La mia esperienza a condurre lezioni di educazione sessuale nelle 3 medie?
Il fatto di essere una formatrice per diversi ambiti tra cui quello della sessualità consapevole?
L'aver pubblicato un libro con @fabbrieditori su educazione sessuale dai 14 anni in su che è 3° in classifica Varia?
O che in tutto questo parlo di piacere oltre che di prevenzione sanitaria? La prevenzione sanitaria è quella dedicata a evitare gravidanze e malattie.
O che parlo di generi, orientamenti sessuali e sessualità atipica?
Resterò col dubbio.
Nel frattempo mi sono resa disponibile a tenere una diretta su YouTube in orari non scolastici per poter comunque rispondere ai dubbi di queste giovani persone già che l'istituzione che li sta educando ha negato loro questa possibilità.
A questo punto penso che il mio libro #senzatabù serva molto di più agli adulti che non agli adolescenti.