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Lega un cane dalla zampa posteriore e lo trascina col furgone, uccidendolo. Fardella chiede giustizia

30/10/2020



Una storia terribile che riguarda un povero segugio arriva da Fardella. Una storia di cattiveria da parte di una persona ma anche di solidarietà da parte dell’intera comunità fardellese. A raccontarcela è una cittadina del comune nel cuore della valle del Serrapotamo, prima testimone del maltrattamento, purtroppo finito male, del povero cane da parte di un uomo del posto. “Ieri mattina stavo passeggiando per le strade del paese- ci racconta- assieme ad uno dei miei cagnolini. Ad un certo punto ho visto due coniugi arrivare a bordo del loro furgone. Solo quando il furgone è ripartito mi sono resa conto che, nella parte posteriore del mezzo, c’era una corda bianca alla fine della quale era legato, dalla zampetta posteriore, un cane. Sembrava esanime, non si muoveva. In quei pochi secondi, vista l’assurdità della situazione, non riuscivo a realizzare’’.
Della scena si accorge anche un’altra persona che ferma il mezzo e ci si rende conto che il cane era ancora vivo. ‘’Io ho cominciato a corrergli dietro. La reazione di tutto il paese è stata bellissima- continua la testimone- perché tutti, appena hanno visto la scena, hanno cercato di aiutare il povero cane, liberandolo e dandogli le prime cure’’.
Fin dal primo momento si era anche attivato il gruppo facebook 'Cane Lupo Cecoslovacco Italia'.

L’uomo alla guida del furgone, prima di commettere la violenza contro il povero cane, era andato al Comune a chiedere che intervenisse il canile e se lo prendesse perché, diceva, era un randagio che si introduceva nel suo terreno . E dallo stesso Comune avevano provveduto a chiamare il canile tanto che un operatore è effettivamente arrivato a Fardella.
“Mi hanno chiamato per recuperare questo cane- ci spiega Antonio Milione, del canile di Latronico- prima ancora che si verificasse il maltrattamento. Quando sono arrivato ho trovato tutta la gente lì intorno, i carabinieri e il povero animale ferito. L’ho portato in canile e il dottor Di Sirio, veterinario dell’Asp, lo ha curato, ha fatto il possibile. Ma le ferite erano troppo profonde e il cane, che avrà avuto almeno una decina d’anni, era troppo denutrito. Sicuramente, però, se non avesse subito quella cattiveria lo avremmo salvato. E la malvagità nella malvagità è stata di averlo legato dalla zampetta posteriore, facendo in modo che il povero cane non tentasse nemmeno di correre. E’ morto questa notte’’.
Una condanna al gesto arriva dall’amministrazione comunale, come ci dice l’assessore Giuseppe Guarino, che aveva chiamato il canile dopo le lamentele dell’uomo. “Abbiamo subito provveduto ad allertare il canile- ci dice- ma nel giro di nemmeno mezz’ora è accaduto tutto. E’ un gesto infame, indescrivibile. Siamo pronti a fare tutto ciò che c’è da fare”.

In mattinata abbiamo raggiunto anche la sindaca Domenica Orofino che si dice sconvolta per l'accaduto e che, come tutta la comunità, condanna fortemente il terribile gesto.

Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Senise.

E visto che la storia del povero cane ha sconvolto e mobilitato tante persone, ci è stato comunicato che al povero animale è stato dato il nome di Pluto. Lo hanno deciso i membri del gruppo ''Cane Lupo Cecoslovacco Italia'' in accordo con molte delle persone che si sono adoperate per aiutarlo. Ora è il momento di chiedere #giustiziaperpluto

Ci scusiamo per la foto pubblicata a corredo di questo articolo, ma è necessaria per far capire a cosa possa arrivare la cattiveria di un uomo. Un uomo solo, fortunatamente, in mezzo a tanti che ora chiedono giustizia

Mariapaola Vergallito



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