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Centro oli di Viggiano: sciopero dei lavoratori dell’RTI |
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25/08/2020 |
| Domani a partire dalle ore 09.00, si terrà, davanti al Centro Oli di Viggiano, la protesta di tutti i lavoratori dell’RTI (raggruppamento temporaneo di impresa Officine Dandrea, Ram Meccanica, Elettra e Garramone) promossa dalle organizzazioni di categoria di FIM FIOM e UILM a seguito delle vertenze irrisolte all’interno del Centro Oli di Viggiano, a partire dal mancato rispetto dell’accordo di secondo livello da parte dell’Elettra in merito al mancato riconoscimento delle indennità economiche legate alla modifica dell’’orario di lavoro (modifica imposta da Eni) e dall’utilizzo indiscriminato della cassa integrazione da parte di Officine Dandrea a seguito della riduzione drastica delle attività, sempre decisa da Eni, che sta determinando una crisi sociale dell’intero territorio della Val D’Agri.
È altresì paradossale l’’azzeramento delle attività in ambito ambientale che coinvolge sette lavoratori della Garramone, da marzo in cassa integrazione a zero ore.
La situazione industriale all’interno della RTI fotografa perfettamente la questione petrolio in Basilicata, dovuta a scelte scellerate da parte di Eni e dunque non condivisibili che stanno determinando una crisi anche occupazionale, che ad oggi non sembra vedere una soluzione.
Lo ripetiamo ancora una volta: l’emergenza sanitaria dovuta al Covid non può essere l' alibi per depredare e ricattare il territorio lucano perché non solo non è corretto dal punto di vista etico e sociale ma la questione del mancato rinnovo delle concessioni e il prezzo del barile non possono essere il paracadute o il parafulmine di una crisi indotta dall’Eni stessa.
Lo sciopero di domani si terrà a partire dalle ore 09.00 fino alle ore 12.00 con assemblea di tutti i lavoratori davanti al Centro Oli di Viggiano in cui verranno decise altre azioni sindacali che possano tutelare il lavoro e i lavoratori.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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