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''Aspetto il risultato del tampone da oltre una settimana''. Ma per 'problemi tecnici' ora è da rifare |
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29/05/2020 |
| ‘’Sono tornata dal nord lo scorso 19 maggio, autodenunciando il mio ritorno ovviamente. Il 21 maggio ho fatto il tampone e mi sono messa in isolamento in attesa dei risultati che, ad oggi, non sono arrivati”. Questa è una storia che, per la verità, nelle ultime ore abbiamo sentito spesso, da diverse persone tornate nell’area del Senisese e che hanno contattato la nostra redazione per chiedere lumi rispetto ad eventuali ritardi nell’esito di tamponi processati. Ma visto che, da quanto apprendiamo da diverse fonti istituzionali, sulla piattaforma non risulterebbe alcun esito di questi tamponi, qualche dubbio c’è venuto, ed è lo stesso dubbio delle persone che ci hanno contattati.
Prima di tutto: è possibile che dal 21 maggio ad oggi (dopo oltre una settimana) ancora quel tampone non sia stato processato? E soprattutto: cosa succederà, se i ritardi dovessero continuare, quando questi cittadini finiranno i loro 14 giorni di quarantena?
In un caso specifico, tra quelli che ci hanno raccontato la loro storia, c’è quello di un cittadino che ha già ripetuto il tampone due volte, il 19 e il 22 maggio, richiamato perché si era verificato un errore.
In un altro caso una signora da quando è tornata sta praticamente rispettando l’isolamento in una camera, perché abita con altre persone e non ha modo di andare altrove.
Oggi, però, abbiamo ricevuto un’altra telefonata: di una ragazza, anche lei tornata il 19 maggio, con il tampone effettuato il 21 ma senza esito alcuno. Fino a stamattina: quando dall’Asp è stata chiamata perché, per alcuni problemi sopraggiunti, non è possibile analizzare quel tampone e quindi dovrà rifarlo lunedi.
Nel frattempo, però, avevamo contattato il portavoce dell’Asp Basilicata per chiedere come mai di questi tamponi non se ne sapesse nulla. Con solerzia, dopo una verifica, ci è stato confermato che potrebbero esserci stati problemi ‘’tecnici’’ in virtù dei quali i tamponi saranno ripetuti e che si stava provvedendo a chiamare gli interessati. Chiamate arrivate ad alcune delle persone che ci avevano contattato. Ovviamente ciascun tampone dovrebbe essere ripetuto nell’arco di tempo massimo previsto per la quarantena.
“Non capiamo solo perché ci siano voluti così tanti giorni per saperlo- ci spiega la ragazza contattata questa mattina- e una riflessione mi viene da fare: spesso noi che torniamo dalle regioni del nord siamo visti con diffidenza ma vorrei evidenziare che, come prevede la norma, stiamo attendendo anche con molta pazienza di sapere l’esito ed ora è venuto fuori che dobbiamo rifare il tampone. Ci è stato chiesto se volevamo farlo ed io, certamente, lo farò per avere un’ulteriore sicurezza’’.
Mariapaola Vergallito
lasiritide.it |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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