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Emergenza sanitaria: la voce dei cittadini della Val d'Agri in una lettera aperta indirizzata alle istituzioni

4/05/2020



Alla luce degli ultimi episodi di positività al Covid-19 riscontrati tra il personale sanitario dell'Asp di Villa d'Agri di Marsicovetere, fatto gravissimo, un gruppo spontaneo di privati cittadini della Val d'Agri (la sottoscrizione fino ad ora ha raccolto oltre 1000 firme) ha deciso di far sentire la propria voce esercitando i propri diritti con una lettera aperta. La lettera sarà indirizzata alla Regione Basilicata, alla task force regionale, ai sindaci della Valle ed ai cittadini. ''Stanchi delle approssimazioni, delle negligenze in un territorio importante come la Val d'Agri, chiediamo a voi tutti di condividere questa lettera mettendo il vostro nome e cognome tra i commenti. Tra 24 ore raccoglieremo tutti i nominativi e la lettera sarà indirizzata a chi ha il dovere umano e civico di salvaguardare la nostra salute.
Non c'è nessun intento di divisione tra buoni e cattivi, ma cittadini maturi e consapevoli che intendono contribuire al raggiungimento del bene comune. Nella nostra Valle, che è ad alto rischio di contagio, c'è la necessità di una pianificazione sanitaria seria. Le iniziative come la nostra sono tantissime in regione e non solo, espressione di un senso civico diffuso e di ruolo, non istituzionale ma sì costituzionalmente riconosciuto e garantito, attribuito ai cittadini''.

Di seguito il testo della lettera con le sottoscrizioni fino ad ora arrivate.


Chiunque sia in buona fede ha fino ad ora faticato ad imputare responsabilità
e colpe a quanti si sono trovati a gestire una situazione difficile ed imprevista.
Tuttavia, a distanza di oltre due mesi dall’esplosione dell’emergenza, proprio
quando in Basilicata i dati sembravano incoraggiare la partenza della Fase 2, sapere
di un nuovo focolaio avente origine ancora una volta in un presidio sanitario della
Val d’Agri, è stata una doccia fredda.
E’ il delicato momento che continua a vivere il territorio della Valle dell’Agri
che ha indotto cittadini ed associazioni a scrivere questa lettera. Una forma di
partecipazione che è comune a tante altre collettività le quali, seppur in luoghi e
contesti diversi, hanno voluto così manifestare una condivisione al perseguimento
del bene comune.
E’ un segnale importante questo, in Basilicata come altrove: la partecipazione
sobria ed equilibrata dei cittadini alle politiche pubbliche è condizione essenziale
quando non si riescono più ad affrontare e gestire questioni complesse, come
l’emergenza sanitaria e sociale in atto.
La salute è di tutti e, per questo motivo, non può essere trattata in maniera
personalistica e individualistica ma richiede una coralità nelle decisioni ed azioni.
Tanto è di immediata evidenza se si pensa al contesto sociale ed economico
lucano che si è dimostrato responsabile ed in cui è cresciuta la consapevolezza della
necessità di adottare tutte le precauzioni necessarie ad evitare la diffusione del
virus.
E’ sotto gli occhi di ognuno, al contrario, a cosa fino ad ora abbia condotto
l’assenza di una chiara ed autorevole pianificazione sanitaria in Val d’Agri, in grado
di programmare con estremo dettaglio le azioni da porre in essere a tutela della
cittadinanza tutta, partendo proprio da una seria valutazione del rischio
emergenziale all’interno delle strutture sanitarie.
Qualcosa non è andato per il verso giusto. La caoticità ha preso il sopravvento.
Oggi, il contesto sanitario in Val d’Agri appare fragile e disorientato.
Ulteriore elemento di difficoltà è attribuibile ad un sistema di servizi sanitari in
cui non si presenta affatto definita la catena delle responsabilità, in una assoluta
promiscuità tra ruoli politici e ruoli gestionali. Con evidente pregiudizio in termini di
azioni efficaci ed efficienti.
La conseguenza è una popolazione spaventata e smarrita.
Chiediamo che alle piccole narrazioni individuali, tese ad affermare
primogeniture e maggior vigore, si sostituiscano coesione e responsabilità.
Responsabilità e coesione devono produrre una governance territoriale
solidale e competente in grado di indicare la direzione in cui procedere.
E’ un invito, il nostro, a ragionare ed elaborare in Val d’Agri una strategia
congiunta di prospettiva e visione, senza divisioni o deleterie fughe in avanti.
L’appello che rivolgiamo è quello di procedere immediatamente ad
effettuare uno screening della popolazione valligiana che avvenga per cerchi
concentrici con azioni che coinvolgano in primo luogo i soggetti più esposti – i
sanitari in forza all’Ospedale e presso le case di cura, i medici di guardia, i medici di
base, i pediatri – ed allargarsi via via alle categorie in prima linea– forze dell’ordine,
personale del volontariato, farmacisti, dipendenti degli alimentari e beni di prima
necessità ecc.- ; di prevedere un piano strategico a partire dal 4 maggio, non dopo
che i buoi sono scappati, che garantisca un effettivo isolamento di quanti rientrino
in Val d’Agri da altre regioni d’Italia; di elaborare, conseguentemente, una
programmazione comune che, in sinergia con le iniziative più vaste, sia in grado di
riattivare il sistema socio – economico.
La comunità della Val d’Agri, le associazioni, il terzo settore sono pronte ad
offrire il proprio impegno e le proprie competenze.
In assenza di una govenance territoriale forte, autorevole ed inclusiva, fondata
su politiche di unione, ne usciremo sconfitti, deboli ed inascoltati.
Qualora, gli interventi richiesti, rispettosi di un evidente criterio di logicità e
prudenza, non fossero adottati l’unica strada da percorrere sarebbe quella della
denuncia alle Autorità competenti.
FIRMATO
RISCATTO PER LA VAL D’AGRI:
Tommasina Aiardi, Delida Agrigenti, Carmen Albano, Catia Albano, Maria Pia
Albano, Francesco Albini, Francesco Antonazzo, Lida Arena, Maria Rosaria
Apicella, Delia Barbante, Maria Luisa Barbante, Giuseppe Barbarino, Giuseppe
Beningasa, Maria Bianco, Giuseppe Blasi, Antonio Branda, Raffaele Branda,
Francesco Briglia, Angelo Butera, Adriano Caggiano, Maria Calandriello, Mario
Calandriello, Rocco Calandriello, Gianuario Cappa, Pietro Carcia, Maria Grazia
Caso, Antonella Corona, Matteo D’Andrea, Salvatore Dalessandri, Domenico
Dandrea, Annamaria Dapoto, Annalisa Darago, Francesca De Fina, Vincenzo
De Gregorio, Giancarlo De Marca, Michele De Sio, Giuseppe Di Biase, Luigi Di
Lascio, Olimpia Di Salle, Carlo Di Santo, Vincenzo Ditrani, Vanna Dipietti,
Giuseppe Farina, Nicola Fittipaldi, Maico Fortunato, Francesco Antonio
Fortunato, Nuario Fortunato, Antonello Fronticcia, Pamela Fronticcia, Natalina
Gianmarco, Marinella Giordano, Margherita Giuliano, Carmen Ielpo, Vincenzo
Ierardi, Carmelo La Creta, Fabio La Creta, Nazarena La Creta, Antonietta La
Scaleia, Giuseppe Labanca, Luciano Lacava, Giovanni Laino, Valentina Laino,
Saverio Lapadula, Giuseppina Lapetina, Annamaria Latorraca, Laviero Latorre,
Luigi Lavecchia, Caterina Lo Sasso, Vincenzo Lo Sasso, Emilio Logiurato, Delia
Magaldi, Giuseppe Malaspina, Maurizio Marchese, Antonella Marinelli, Maria
Antonietta Marinelli, Vincenzo Marinelli, Agnese Mastrangelo, Tecla Maulella,
Giovanni Melillio, Valentina Milano, Giovanni Miraglia, Antonietta Mocci,
Felice Molletta, Giovanni Nero, Massimo Oriolo, Nunzio Oriolo, Gianfranco
Pansardi, Cinzia Pasquale, Elio Pellegrino, Michele Pellegrino, Rosa Pippa,
Roberto Pisano, Rosa Ramagnano, Mario Ramunno, Ester Restaino, Giuseppe
Riviello, Giuseppe Rocco, Giuseppe Rossi, Antonio Rubino, Gianluca Sarapo,
Orazio Sassano, Michele Savone, Rocco Scannone, Franco Simone, Marianna
Spina, Antonia Stilo, Remo Stilo, Tommaso Stilo, Marilena Tardugno, Caterina
Vaccaro, Gianuario Votta, Raffaele Votta, Angelo Zambrino, Domenico
Zambrino.
Michele Branda per il Comitato “Uniti per la Val d’Agri”
Francesco Mazziotta per “Avis” Tramutola
Roberto Vita per “Tramutola bikersMDP”





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