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Centrale del Frido: rinviato il sopralluogo previsto per oggi |
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28/04/2020 |
| È stato rinviato il sopralluogo previsto per oggi dall’assessore Regionale all’Ambiente, nella zona del Frido dove dovrebbe sorgere una centrale idroelettrica della potenza di 987 KW.
Ce lo ha fatto sapere lo stesso assessore Gianni Rosa, che ci ha comunicato la necessità di “riprogrammare il sopralluogo per la settimana prossima” in quanto, dopo una verifica dei lavori al depuratore di Maratea, sarà impegnato “per una Giunta convocata dal governatore Vito Bardi”.
Il progetto prevede che la Centrale venga realizzata in piena Zona 1 del Parco Nazionale del Pollino (quella a maggior pregio), in agro dei Comuni di Viggianello, San Severino Lucano e Chiaromonte.
Al centro delle polemiche è finita una delibera della Regione Basilicata dello scorso gennaio che ha “rideterminato i termini di validità del giudizio favorevole di compatibilità ambientale”, per un periodo “di 18 mesi decorrenti dalla comunicazione della data di ripresa dei lavori”.
Provvedimento impugnato davanti al Tar della Basilicata dalle associazioni “Lipu”, “WWF” e “Italia Nostra”, «perché contrasta con la legge e con le finalità di tutela e conservazione della natura».
Pochi giorni fa, dopo essere stato informato da Ferdinando Laghi, presidente Isde e componente del
Direttivo dell’Ente Parco, della nota attraverso la quale lo stesso medico ambientalista aveva chiesto alla Regione Basilicata l’annullamento in autotutela della delibera, il Ministero dell’Ambiente aveva esortato la Regione e l’Ente Parco affinché inviassero “un riscontro diretto e dettagliato sui quesiti e le osservazioni” trasmesse da Laghi.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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