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Centrale del Frido: previsto un nuovo sopralluogo |
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24/04/2020 |
| L’assessore Regionale all’Ambiente Gianni Rosa ha messo in agenda per martedì 28 aprile, informandone l’Ente Parco Nazionale del Pollino, un sopralluogo nella zona del Frido dove è prevista la realizzazione di una centrale idroelettrica della potenza di 987 KW.
L’impianto dovrebbe sorgere in Zona 1 dell’area protetta, in agro dei Comuni di Viggianello, San Severino Lucano e Chiaromonte.
Pochi giorni fa, rispondendo ad una nota inviata da Ferdinando Laghi, presidente Isde e componente del Direttivo dell’Ente Parco, con la quale il medico ambientalista aveva chiesto alla Regione Basilicata l’annullamento in autotutela della delibera che ha prorogato i termini per la realizzazione dell’impianto, il Ministero dell’Ambiente aveva ammonito la stessa Regione e l’Ente Parco affinché inviassero “un riscontro in modo diretto e dettagliato ai quesiti ed alle osservazioni” trasmesse da Laghi.
La questione della centrale sul torrente Frido si trascina ormai da anni e, recentemente, le associazioni “Lipu”, “WWF” e “Italia Nostra” hanno impugnato davanti al Tar di Potenza proprio questa delibera regionale risalente scorso gennaio, “perché contrasta con la legge e con le finalità di tutela e conservazione della natura”.
Tuttavia, nello scorso mese di febbraio, alla presenza dei sindaci interessati, di Laghi e dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste, era già avvenuto un sopralluogo al termine del quale era stato chiesto un incontro all’assessore Rosa che era stato fissato per metà marzo, salvo poi essere rinviato per il sopraggiungere delle misure restrittive per l’emergenza Coronavirus.
Gianfranco Aurilio
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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