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Lauria, sindaco: ‘Sui cinghiali noi privi di strumenti, serve tavolo Anci’ |
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5/09/2019 |
| Uno scatto divenuto virale (ripreso anche dalla testa locale “Ivl24”), ha dimostrato quanto il problema della presenza dei cinghiali continui ad essere attuale in tutto il territorio lucano ed anche per i centri abitati.
La fotografia risale alle 5.35 del mattino di martedì scorso, ed è stata scattata dall’Ingegnere Attilio Grippo dopo aver notato ben cinque cinghiali di grosse dimensioni che banchettavano nella centralissima via XXV aprile a Lauria.
“Parliamo di un problema di livello nazionale – ci ha detto il sindaco di Lauria Angelo Lamboglia – e ieri mattina, ancora una volta, ho invitato il presidente Anci affinché venga convocato un tavolo per discutere di questa faccenda che sta sempre più prendendo piede”.
Secondo il sindaco, la ricerca di soluzioni è complicata dai tanti soggetti coinvolti. “Ogni volta – ha aggiunto Lamboglia – che sembra si possa arrivare a un punto rilevante, si fermano in quanto la vicenda investe la competenza ministeriale con il coinvolgimento di associazioni ed ambientalisti. Per carità, rispetto le posizioni di tutti ma qualcosa bisogna che si faccia”.
“Per percorrere la strada degli abbattimenti – ha proseguito il sindaco – è necessario implementare un sistema che permetta poi lo smaltimento delle carcasse, in quanto è chiaro che non se ne possono abbattere tanti se poi non sappiamo cosa farne quando non vengono inclusi nella filiera delle carni”.
Non di rado (ma non ci riferiamo a Lauria) i cosiddetti selettori, non riuscendo a trasportarli tutti, lasciano i cinghiali morti nei posti dove li hanno abbattuti e, se avviene in prossimità di abitazioni, le conseguenze in termini di sicurezza e igiene pubblica sono facili da immaginare.
“La situazione – conclude il primo cittadino lauriota – è diventata davvero complessa per quasi tutti i paesi, con il problema che si presenta di sicuro ovunque ci sia continuità con le campagne o con gli sterrati. Nemmeno le ordinanze sono servite a molto. Per questo, insieme ad altri colleghi, ho chiesto al presidente di Anci Basilicata Salvatore Adduce di farsi portavoce con il Ministero affinché intervenga poiché non possiamo certo continuare così. Se ci sono dei danni vengono risarciti dall’Ente proprietario, Comune o Provincia che sia, ma non abbiamo gli strumenti tangibili per porre un freno alla presenza dei cinghiali che, al contrario, è chiaramente indispensabile limitare”.
Gianfranco Aurilio
lasiritide.it
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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