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Serie C: il Picerno batte il Messina e sale in vetta con il Benevento |
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1/10/2024
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| Un grande Picerno pieno di esordienti supera nell’infrasettimanale il Messina e, dopo 7 giornate, sale in testa alla classifica del girone C a quota 15 in condominio con il Benevento. Al Curcio finisce 2-0 grazie alle reti nella ripresa di Cardoni e Petito. Decisivi i cambi di Tomei e le parate di Merelli.
Il tecnico dei lucani deve rinunciare per un affaticamento ad Energe, l’uomo più in forma, cui si aggiunge nel riscaldamento anche Allegretto, sostituito al centro della difesa dal 2002 Santi. Nel suo 4-2-3-1, rispetto alla gara di giovedì con la Next Gen, Tomei si affida in avanti alla linea verde e, sulla trequarti, assieme al 2004 Cardoni, ci sono il 2002 Vitali ed il 2001 Graziani, mentre, il 2003 Santarcangelo è unico terminale offensivo. Alla prima stagionale ci sono: il portiere Merelli, Santi e Cardoni, con Santarcangelo e Graziani finora mai impiegati dal primo minuto. Modica sceglie il 4-3-3 con in attacco Luciani, Anatriello e Pedicillo.
Venendo alla cronaca del match, la prima conclusione pericolosa è di Graziani che con un bel sinistro da fuori, indirizzato all’angolino basso, impegna Curtosi alla deviazione in corner (13’).
Dopo lo spavento, gli ospiti provano a non farsi schiacciare nella propria metà campo. Sono però i rossoblu a riaffacciarsi in avanti, ma il rasoterra di Santarcangelo è telefonato e Curtosi stavolta para a terra senza problemi.
Alla mezz’ora bella ripartenza orchestrata da Vitali che serve un buon pallone a Guerra, che sciupa tutto in piena area calciando malamente. In questa fase i rossoblu tornano a premere con una certa decisione. Tuttavia, al 40’, Gilli quasi combina la frittata, deviando un traversone di Lia, e costringe Merelli al colpo di reni per smanacciare oltre la traversa. Sugli sviluppi dell’angolo, rete annullata ad Anselmo per fuorigioco e si va all’intervallo.
In avvio di ripresa cambia poco e allora Tomei prova a dare la scossa inserendo Petito e Maiorino per Graziani e Santarcangelo. L’ex Sorrento impegna subito Curtosi alla respinta. I melandrini ci provano ma non riescono a sfondare e anzi, al 23’, rischiano in contropiede su un gran tiro a giro di Pedicillo sul quale Merelli compie un altro intervento miracoloso per togliere il pallone dal sette. Nei padroni di casa entra Esposito ma si fa male Gilli, costretto a uscire sostituito da Seck (anche quest’ultimo all’esordio in campionato).
Al 31’ gli sforzi della leonessa vengono premiati: sugli sviluppi di una rimessa laterale, Maiorino crossa teso ed a mezza altezza, la difesa giallorossa si addormenta e alle spalle di tutti, come un falco, spunta proprio Cardoni che insacca da due passi con una zampata.
Il Messina è alle corde ed i cambi di Tomei fanno la differenza: al 40’ Esposito si guadagna una punizione dalla lunetta, della battuta si incarica Maiorino il cui tiro viene respinto da Curtosi sui piedi di Petito, che raddoppia. In pieno recupero ci riprova ancora Petito, che sfiora la doppietta e finisce con i tifosi locali in festa.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it
PICERNO 2
MESSINA 0
AZ PICERNO (4-2-3-1): Merelli; Pagliai, Santi, Gilli (28’ st Seck), Guerra; De Ciancio, Franco; Vitali 6 (24’ st Esposito), Graziani (12’ st Petito), Cardoni; Santarcangelo (12’ st Maiorino). A disp.: Summa; Pitarresi, Ragone, Cecere, Volpicelli. All.: Tomei
MESSINA (4-3-3): Curtosi; Lia, Manetta, Rizzo, Ortisi; Garofalo (12′ st Petrungaro), Frisenna (38′ st Di Palma), Anzelmo (23′ st Petrucci); Anatriello, Luciani (23′ st Mamona), Pedicillo (38′ st Cominetti). A disp.: Krapikas; Ndir, Marino, Re, Morleo, Adragna. All.: Modica
ARBITRO: Manzo di Torre Annunziata
Assistenti: Renzullo di Torre del Greco Carella dell'Aquila
Quarto ufficiale: Mascolo di Castellammare di Stabia
RETI: 31’ st Cardoni, 40’ st Petito
AMMONITI: Vitali (P), Esposito (P), Petito (P)
NOTE: oltre i 330 abbonati, presenti 488 spettatori paganti (126 ospiti), per un incasso di 4.994,50 euro. Angoli: 5-2. Rec.: pt 0’; st 6’
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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