Serie D/H: il Lavello batte in rimonta il Bitonto e si rilancia
5/12/2021
In uno degli anticipi di ieri, al “Pisicchio”, con un siluro all’incrocio di Marcellino, il Lavello ha superato in rimonta il Bitonto, si è rilanciato in classifica a quota 24 ed ha prontamente riscattato la sconfitta di Nocera Inferiore del turno precedente.
In apertura gli uomini di Zeman si rendono subito pericolosi con Mercuri, che al 2’ non inquadra la porta. Gli ospiti rispondono un minuto più tardi con Palumbo, ma Amata respinge in qualche modo. Subito dopo, Santoro impegna ancora il portiere alla deviazione in angolo. Ma Amata sbaglia e lo stesso bomber ex Casarano e Gravina, al 21', ne approfitta per portare in vantaggio i suoi e mettere a segno il settimo gol stagionale.
I lucani reagiscono con Rodriguez che però manda alto dopo una respinta non delle migliori di Lonoce e si lamenta per un terreno di gioco molto pesante. Sull’altro fronte, al 35’, D’Anna stacca alto, quindi, due tentativi di Lattanzio: il primo, su percussione centrale, respinto e, il secondo, in tuffo di testa, che termina a lato. Al 38’ Liurni controlla in area, ma non riesce a far male.
Ma al 43’ arriva il pareggio su una splendida iniziativa sulla sinistra di Statella che mette al centro per capitan Vitofrancesco, il cui sinistro è imparabile. Prima dell’intervallo ci riprova D’Anna, ma il portiere si fa trovare pronto.
In avvio di ripresa si vede ancora Lattanzio, che ottiene solamente un calcio d’angolo. Zeman prova a mischiare le carte e manda in campo Uattara e Logoluso per Rodriguez e Liurni.
Statella impegna Lonoce sul suo palo e, alla mezz’ora, Turitto trova la risposta d’istinto di Amata. I padroni di casa ci credono e, a tre minuti dal 90’, Marcellino infila il sette con un gran destro dai 25 metri.
I neroverdi non ci stanno e, in pieno recupero, colpo di testa di Taurino che impegna severamente Amata che si salva. È l’ultima emozione e il Lavello porta a casa i 3 punti.
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi
Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua