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Bolognetti: dalle 23.59 di giovedì 4 dicembre passerò allo sciopero della sete

2/12/2025

Per opportuna conoscenza al mio medico di base Giovanni Auletta, all’Assessore regionale alla Sanità Cosimo Latronico, al Direttore generale dell’Aor San Carlo Giuseppe Spera, al Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lagonegro, dr. Vincenzo Frusci e a chiunque riuscirà ad intercettare questo messaggio in una bottiglia che prova a viaggiare in una palude di antidemocrazia e anti-stato di diritto.
Le questioni che vado ponendo da giorni sono questioni di diritto e diritti umani. Nel mentre riflettevo sulla necessità di passare dallo sciopero della fame allo sciopero della sete, tornavo a pormi una domanda: cos’è che da forza, sostanza e contenuto a una democrazia? La risposta è stata ed è sempre la stessa: il rispetto del diritto umano alla conoscenza. Quando quel conoscere per deliberare di einaudiana memoria, che è il sale della democrazia, non viene rispettato, non c’è e non può esserci democrazia.
Non c’è democrazia nella negazione del pluralismo. Non c’è democrazia quando idee, contenuti, proposte, vengono censurati, cassati, rimossi con un tratto di penna degno di un regime totalitario.
Solo poche settimane fa, un ineffabile giornalista di Rainews ebbe a definirmi pubblicamente “complice di un genocidio”; inutile dire che la Rai non mi ha mai dato la possibilità di replicare a quelle indegne parole. Solo poche settimane fa, dopo una serie di attacchi dal taglio intimidatorio, sul mio spazio Meta c’è stato chi mi ha augurato di finire impiccato e posto a testa in giù. Anche in questo caso il presunto servizio pubblico radiotelevisivo, non solo ha censurato le parole del sottoscritto, ma ha rimosso a stretto giro anche gli interventi del Presidente della Giunta regionale di Basilicata, Vito Bardi, dell’esponente di Fdi, Cosimo Latronico, e dulcis in fundo del portavoce nazionale di Forza Italia, on. Nevi.
E adesso ci risiamo. Per la Rai non costituisce notizia il fatto che un nutrito gruppo di uomini e donne abbia sottoscritto un manifesto-appello a favore della riforma dell’ordinamento giudiziario e segnatamente della separazione delle carriere dei magistrati, promosso da un soggetto politico a tutto tondo qual è l’Associazione Radicali Lucani.
Niente, nemmeno una parola, nemmeno un passaggio in qualche indecente “pastone”. I cittadini non devono sapere. Certo non attraverso i canali Rai.
Fantasmi, una volta di più. Fantasmi persi nella nebbia di una democrazia senza democrazia, che avanza ovunque nel mondo.
L'unica risposta giunta ad oggi dai miei/nostri interlocutori, cari compagni e compagne, amici e amiche, che avete ben compreso ciò che i sordi di regime non vogliono ascoltare, è stata il silenzio. Un silenzio eloquente, assordante e di inaudita violenza.
La “Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radio-televisivi”, pur interrogata da quasi 20 giorni, nulla risponde e, inevitabilmente per chi vuole ancora provare a ridere di ciò che invece fa piangere, mi ha fatto venire in mente la bella canzone di Irene Grandi “In vacanza da una vita”. Ruminavo, nelle ore passate, le parole di un autorevole parlamentare, che non molto tempo fa, riferendosi alla sopra citata commissione, mi fa: “Quelli non si riuniscono da un anno e mezzo”. Eviterò di dire quanto tutto questo faccia emergere lo zero rispetto che alcuni hanno delle istituzioni repubblicane, ma non riesco a non chiedere alla Presidente della Commissione, senatrice Barbara Floridia (M5S), se per caso non abbia intenzione di organizzare una crociera intorno al mondo per l’intera Commissione, pagata ovviamente con i denari del contribuente. Sì scherza senatrice, non se la prenda. E poi, svernare qualche anno a Roma, non è tanto malvagio.
Ma se la Commissione è in vacanza, la Rai invece è quanto mai attiva e impegnata a garantire lo status quo. E infatti, risposte da parte di un Servizio pubblico, che con evocazione manzoniana potremmo dire preferisce vestire i panni di Don Rodrigo e dei suoi Bravi, non ne sono giunte. Nessuna risposta: solo violenza, arroganza, tracotanza e olio di ricino doc buono per tutte le stagioni e utile anche a far perdere la memoria di ciò che è stato e di ciò che è.
Sorrido amaro se penso che solo pochi giorni fa si è tenuto uno sciopero dei giornalisti, dei colleghi potrei dire visto che sono anche iscritto all’ODG, per “una informazione libera e plurale”. Di quale pluralismo parliamo, verrebbe da chiedersi. Del pluralismo di indecenti conventio ad excludendum?
Ci siamo, è giunto il momento di decisioni necessarie e irrevocabili e di strade che certo avrei preferito non battere.
In assenza di novità, che allo stato dell'arte ritengo improbabili, dalle ore 23.59 di giovedì 4 dicembre nutrirò il mio dialogo attraverso lo sciopero della sete.
A coloro che hanno assassinato perfino la nonviolenza e le sue ragioni, che hanno ridotto la democrazia a una farsa e l'informazione a una questione di "pastoni", dico che sono solo dei killer seriali, assassini con licenza di uccidere chiunque osi suonare musiche non in linea con i loro "spartiti".
Saranno parole forti, ma il loro agire, sottolineo agire, mi fa venire in mente le parole dello storico Tacito quando parla dei "romani predoni del mondo". Bravi, siete forti con chi è disarmato e non partecipa a lottizzazioni e spartizioni di bottini, deboli o peggio con occupanti e "guide cieche". A voi che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello, dico che la fame di verità e democrazia, giustizia e libertà, tra poche ore sarà sete. Ma prima voglio e debbo onorare i compagni e gli amici di Moliterno, che hanno organizzato un importante incontro sulla riforma dell’ordinamento giudiziario. Uniquique suum!!! E per dirla con il geniale Marcello Marchesi: “L’importante è che la morte ci trovi vivi”.

Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani, già membro del Consiglio Nazionale dei Club Pannella, della presidenza del prntt e della direzione nazionale di RI, iscritto all'Odg e alla Fnsi.



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