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La voce della Politica

Po Fse, la fragilità sociale al centro dell’evento annuale

21/12/2020

Welfare e Piano regionale per l’attuazione dei servizi territoriali a favore delle famiglie e dei soggetti socialmente fragili, a fronte dei progetti avviati negli ultimi anni in Basilicata nell’ambito dell’avviso pubblico sulle proposte innovative per la creazione di percorsi di accompagnamento rivolti a coloro che affrontano situazioni di vulnerabilità. Sono 26 i progetti attivati, distribuiti in 46 Comuni lucani, per un investimento complessivo di 2,5 milioni di euro. Tra i 616 destinatari degli interventi troviamo disabili, migranti e minoranze, donne e minori, ex detenuti e lavoratori stagionali.
Di questo si è discusso questa mattina, in videoconferenza, nel corso dell’evento annuale del Programma operativo del Fondo sociale europeo 2014-2020. All’evento, moderato dal caporedattore della Gazzetta del Mezzogiorno, Massimo Brancati, hanno partecipato l’assessore regionale alla Salute e Politiche sociali, Rocco Leone, l’Autorità di gestione Fse Basilicata, Domenico Tripaldi, il rappresentante della Direzione generale Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea, Paolo Rizzo, il direttore generale del Dipartimento Politiche della persona, Ernesto Esposito, e il componente del Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici, Antonio Di Stefano. A prendere la parola alla tavola rotonda, portando l’esperienza vissuta sul campo, i referenti delle cooperative che hanno realizzato gli interventi di inclusione sul territorio e il docente dell’Università Tor Vergata di Roma ed esperto di politiche sociali, Andrea Volteranni.
In apertura dei lavori, l’Autorità di gestione ha sottolineato che “sono tante le iniziative avviate in Basilicata, dal momento che alle fragilità tradizionali se ne sono aggiunte altre. Per questo motivo, quest’anno abbiamo spostato l’attenzione dal tema delle politiche attive del lavoro a quello del disagio sociale. Eventi come questi servono per elaborare una sintesi tra i punti di vista dei decisori pubblici e degli operatori del territorio”.
L’assessore Leone ha evidenziato la necessità di intraprendere misure a sostegno della disabilità e dell’infanzia per realizzare un’inclusione piena, potenziando le azioni nei piccoli centri dell’entroterra dove si manifestano spesso problematiche correlate all’alcolismo e alle tossicodipendenze.
“Viviamo un momento particolare in cui i bisogni sanitari e socio-assistenziali vanno ripensati” ha detto il direttore generale Esposito, parlando delle ripercussioni che la pandemia, con l’inevitabile distanziamento sociale, ha avuto e continua ad avere rispetto alla questione dell’inclusione delle persone fragili. “La Regione, con l’obiettivo di diminuire il numero delle famiglie in condizioni di povertà e a rischio esclusione, è orientata a farsi carico di tutti i bisogni. E per raggiungere questo obiettivo, individuando nuove idee e proposte, abbiamo creato una rete suddividendo la regione in 9 ambiti socio-territoriali” ha proseguito Esposito.

Oltre ad alcune testimonianze dei soggetti destinatari delle misure, hanno portato il proprio contributo al dibattito anche gli operatori, i referenti delle realtà che hanno avviato i progetti nelle diverse aree della Basilicata: Amodio Parmentola (cooperativa IdMakers), Teodoro Avigliano (cooperativa Promozione 80), Valeria Piscopiello (cooperativa Il puzzle), Umberto Sessa (cooperativa Iskra), Chiara Sassano (psicologa Fidet coop) e Giovanna Martoccia (presidente Fidet coop).


Le conclusioni della giornata sono state affidate al docente dell’università Tor Vergata, Andrea Volterrani, il quale si è concentrato sul concetto di comunità, così come veniva inteso in passato e soprattutto come andrebbe interpretato ai tempi delle comunità digitali per costruire la consapevolezza sul ruolo delle relazioni e del capitale sociale. Volterrani ha rimarcato l’importanza del partenariato “capitale sociale della comunità indispensabile per attivare interventi efficaci e duraturi”.


La videoconferenza è disponibile sulla pagina facebook e sul canale youtube del Fondo sociale europeo Basilicata.


 


 


SCHEDA


I PROGETTI BUONE PRASSI PRESENTATI DURANTE LA VIDEOCONFERENZA


 


 




  1. PROGETTI DI VITA




Capofila Id Makers




  • 19 destinatari




  • 4 comuni coinvolti







9 interventi per superare le proprie difficoltà e riprogettare il futuro: tra cui orientamento, mediazione familiare, sostegno genitoriale e supporto ai minori, gruppo di mutuo aiuto e manutenzione delle competenze.







  • Banca del tempo (è come un istituto di credito in cui le transazioni sono basate sulla circolazione del tempo, anziché su quella del denaro. Gli scambi riguardano diverse attività e l'unità di misura è costituita dall'ora con le sue frazioni e multipli. I tempo-correntisti depositano le ore impiegate a realizzare prestazioni a favore di altri tempo-correntisti in un rapporto di mutuo scambio)




  • Doposcuola specialistico (opportunità di carattere sportivo, culturale, digitali).




  • Corsi di conduzione orto-giardino, produzione alimenti, sartoria, artigianato creativo, competenze digitali




  • Laboratori di counseling empowerment







Valore aggiunto intervento/innovazione:


Il piano di intervento, personalizzato per ciascun destinatario, e l'andamento del percorso di sostegno sono stati elementi di supporto per le valutazioni degli organi giudiziari nell'ambito di una azione di continuo interscambio tra tribunale, servizi sociali e beneficiari.













  1. FARE COMUNITA'




Capofila Società Cooperativa Sociale ISKRA




  • 23 destinatari




  • 9 comuni coinvolti







6 interventi per la promozione di un welfare comunitario e messa in rete dei bisogni e le risorse, sostegno psicologico.







  • Consulenza psicologica in prevalenza rivolta ai minori e sostegno alla genitorialità




  • Sviluppo di opportunità di carattere sportivo, artistico e culturale per minori




  • Laboratori di scrittura, videoproduzione e grafica web per minori




  • Organizzazione eventi inclusivi per genitori e minori




  • Sviluppo solidarietà tra famiglie




  • Banca del tempo




  • Manutenzione delle competenze e progetto di sviluppo personale







Valore aggiunto intervento/innovazione:


Il progetto, tra i diversi interventi, prevede momenti aggreganti nella progettazione e realizzazione di eventi culturali, artistici e sportivi (pianificazione dell’iniziativa, predisposizione delle attività da realizzare, etc.), da parte sia dei gruppi dei pari in cui una persona opportunamente formata, l’educatore paritario, intraprende attività formative con altre persone sue pari, cioè simili in quanto a età, condizione lavorativa, genere sessuale, status, entroterra culturale o esperienze vissute) che dei classici gruppi classe e a cui prende parte la comunità intera.


La trasferibilità dell’esperienza permette la replicabilità in altri contesti e ambiti e promuove i servizi di prossimità, i momenti di socializzazione e conviviali e favorisce il moltiplicarsi di famiglie di comunità.










  1. FARE COMUNITÀ ALTO BASENTO




Capofila: Coop. Soc. Promozione 80




  • 41 destinatari




  • 5 comuni coinvolti







8 interventi per il sostegno psico-sociale delle famiglie, formazione tecnica e project work per l’attività di lombricoltura.







  • Formazione e Orientamento all’autoimprenditorialità




  • Competenze in materia di sicurezza sul lavoro




  • Competenze digitali




  • Implementazione e gestione sistema qualità




  • Project work







Valore aggiunto intervento/innovazione:


Il progetto ha promosso una maggiore coesione sociale potenziando le reti di sostegno e i servizi di prossimità. Sono stati coinvolti gruppi genitoriali disagiati con problematiche diverse ma anche le intere comunità locali.


Si sono creati spontaneamente gruppi di solidarietà tra famiglie di diversa estrazione sociale e intergenerazionale con punto focale nel Centro di Aggregazione Sociale di Oppido lucano.


Due nuclei familiari (donne migranti provenienti dal Marocco e residenti in Oppido Lucano) sono diventati lavoratori, assistenti domiciliari presso gli anziani coinvolti nel progetto “Air Basento” con un fattivo interscambio tra i due progetti per cui il destinatario diventa soggetto attivo lavorativamente e socialmente.










  1. RIMOTIVIAMOCI




Capofila: Soc. Coop. Soc. Il puzzle




  • 12 destinatari




  • 3 comuni coinvolti







5 interventi per il contrasto all’emarginazione e all’esclusione e per il sostegno ai nuclei familiari, interventi finalizzati a evitare le istituzionalizzazioni (servizi domiciliari, affido) cioè a ridurre l’impatto/aggravio sulle istituzioni per la risoluzione delle problematiche sociali.







  • Individuazione del bisogno e progetto personalizzato




  • Affiancamento educativo




  • Accompagnamento casa-scuola e scuola-casa del minore




  • Accompagnamento attività dei minori




  • Tutoraggio educativo domiciliare







Valore aggiunto intervento/innovazione:


Il progetto si è integrato con i servizi sociali territoriali già presenti, creando un presidio/punto di riferimento per la comunità dell’area materana con l’intenzione di crearne ulteriori. Costruzione di una rete di legami tra nucleo familiare e ambiente esterno. Sostegno educativo e tutoraggio domiciliare.


 




  1. IO CI SONO




Capofila Fidet coop Basilicata




  • 30 destinatari




  • 1 comune coinvolto







6 interventi school based e community based







  • Bilancio delle competenze




  • Laboratorio psico-pedagogico




  • Mediazione familiare




  • Laboratorio racconti




  • Laboratori tematici di artigianato creativo e prodotti da forno




  • Laboratori inclusivi e Workshop formativi per la cura della persona da assistere in ambito familiare (anziani, disabili, malati cronici)




  • Manutenzione delle competenze




  • Orientamento al lavoro




  • Sviluppo Competenze informatiche




  • Autoimprenditorialità







Valore aggiunto intervento/innovazione:


L’intervento è un modello di progettazione di azioni poiché è stato integrato in uno di più ampia prospettiva in una sorta di mosaico di iniziative di rete e finanziamenti conseguenti ma con la stessa governance che ha, pertanto, permesso, attraverso il CENTRO L.I.F.E. (Laboratori di Inclusione, Formazione, Educazione) BIAGIO GIAMMARIA, di istituzionalizzare le metodologie innovative adottate nei diversi progetti.


Oltre all’attività di mediazione, facilitazione familiare e supporto psicologico domiciliare per supporto famiglie fragili durante il lockdown, sono state previste 16 Borse Lavoro “Work Experience” in risposta alle richieste degli utenti del progetto.


Grazie a questa tipologia di governance dei progetti, al termine delle attività di mediazione, facilitazione familiare e supporto psicologico domiciliare per supporto famiglie fragili, rientranti nel progetto “Io ci sono”, durante il lockdown, è stato possibile intervenire con 16 Borse Lavoro “Work Experience” che possono trasformare una prima attività formativa di base in un apprendimento pratico capace di generare attività lavorativa.




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