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La voce della Politica
| Basilicata Possibile su dichiarazioni di Zotta per libretto studenti transgender |
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22/07/2019 | Fa impressione l’uscita di ieri (la Nuova, Domenica 21 Luglio, pag. 7) del Garante Regionale del Contribuente Domenico Antonio Zotta sulla possibilità di rilasciare da parte dell’Unibas il “doppio libretto universitario ai cosiddetti studenti transgender”.
Si tratta di una norma di civiltà, che andrebbe estesa anche nei rapporti con altre amministrazioni, rivolta a evitare alle persone in transizione di genere (nel periodo dei due anni di prova che viene loro imposto prima di consentire l’aggiornamento dei loro documenti con l’annotazione del loro nuovo genere) la pena di dover raccontare ad ogni impiegato (della banca, della posta, dell’università, etc.) tutta la propria vita solo per spiegare la non corrispondenza di genere tra la loro apparenza ed i propri documenti di identità.
Ma il Garante vuole “… conoscere la consistenza del fenomeno e la portata delle motivazioni che si intuiscono sussistere a monte dello stesso… “ e per questo “… si richiede adeguata relazione anche in considerazione della possibile estensione dei principi a casi consimili…”. Non sappiamo quali altre motivazioni possa immaginare il Garante né quali estensioni egli tema ma siamo sicuri che la Rettrice dell’UNIBAS non mancherà di relazionare al Garante che gradirebbe “…ulteriori delucidazioni in merito a eventuali diritti e oneri pecuniari da corrispondere in caso di rilascio di un doppio libretto…” e che solertemente e a difesa delle tasche di tutti noi cittadini chiede “… se gli ulteriori costi per il secondo libretto debbano ricadere sullo studente richiedente ovvero sull’intera platea degli studenti, derogando, in tale ultima evenienza, al principio generale “cuius commoda et eius incommoda”.”
Negli stessi giorni accanto alla lodevole iniziativa della nostra università (il solerte Garante non sa che da tempo UNIBAS ha adottato il libretto elettronico per il quale i costi di duplicazione sono praticamente nulli) i giornali hanno dato notizia di altri fatti che meraviglia non abbiano attirato pari attenzione da parte del Garante.
Per esempio potrebbe interessarsi della nomina e del contratto sottoscritto dal nuovo capo di gabinetto del Sindaco di Potenza: Rocco Coviello.
Potrebbe chiedersi, come lo stiamo facendo noi di La Basilicata Possibile, se il comune di Potenza abbia bisogno di una figura del genere o se non abbia bisogno di dirigenti e di nuovi funzionari.
Potrebbe ancora chiedersi, se tra i dipendenti comunali non vi fossero personalità in grado di ricoprire quel ruolo.
E non si parli di rapporto fiduciario, a noi sembra più che altro l’ennesima cambiale elettorale che il sindaco deve risolvere.
Appare legittimo interrogarsi circa il rischio che un’operazione del genere comporti: non vorremmo, infatti, che il tutto sia stato dettato dalla necessità di dribblare i principi cardine del nostro ordinamento, per cui i rapporti di lavoro nella Pubblica Amministrazione, così come le progressioni di carriera, non possono prescindere da pubblici concorsi.
Potrebbe verificare facilmente che il compenso di euro 30 mila annui, con un inquadramento C1, sia fuori dal range previsto per i dipendenti comunali che ricoprono lo stesso livello retributivo.
Il compenso previsto per un dipendente comunale è di euro 1695,34 lordi mensili. Il capo di gabinetto invece avrà un compenso mensile di euro 2500. A cui si verrà a sommare la cifra di 11.500 euro annui quali indennità. Si arriva dunque a 3458 euro mensili lordi.
E buon (ma solo per le tasche dei cittadini di Potenza) che il neo capo di gabinetto non sia laureato, altrimenti la spesa sarebbe stata ancor più elevata.
Ma siamo sicuri che si è trattata di pura distrazione e certamente il Garante vorrà rapidamente applicarsi a questo altro caso che, sicuramente, al di là di ogni profilo etico-politico, ben più colpisce le tasche dei contribuenti.
Nell’attesa ringraziamo la Rettrice dell’UNIBAS per la sensibilità dimostrata e, a differenza del Garante, ci auguriamo che iniziative come queste, che dimostrano in concreto l’attenzione delle istituzioni ad ogni forma di disagio, si estendano e si rafforzino nel tempo.
La Basilicata Possibile
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