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Agricoltura:il collegato agricolo del governo Letta diviene finalmente legge

6/07/2016

Dopo due anni e mezzo, il Senato approva definitivamente il Collegato Agricolo alla Legge di Stabilità dell’allora Governo Letta

Dopo due anni e mezzo di attesa, Palazzo Madama approva il Collegato agricolo alla Legge di Stabilità 2014 per la razionalizzazione e la semplificazione in agricoltura e pesca con 140 voti favorevoli, 99 astenuti e nessun voto contrario. Un provvedimento emanato addirittura dall’ex Governo Letta e che, finalmente, viene licenziato in terza lettura al Senato dopo un lungo e ricco lavoro parlamentare, tra reazioni dallo scettico all’entusiasta ma soprattutto con l’ennesima assenza del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina in Aula.

“Nel disinteresse del ministro Martina, che ancora una volta non ha seguito i lavori, ha visto la luce il Collegato Agricolo atteso da tanto tempo dall’intero settore primario. Siamo orgogliosi – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) – di aver portato per primi determinati temi che hanno trovato l’approvazione delle altre forze politiche e che divengono legge, ora, attraverso questo provvedimento. Dall’introduzione della definizione di ‘birra artigianale’, escludendo tra le metodologie di produzione la pastorizzazione e la microfiltrazione come richiesto dal settore, a quella di birrificio indipendente, indentificandolo coerentemente con la Direttiva europea di riferimento, attraverso il limite della quantità di produzione di 200.000 ettolitri, e l’indipendenza legale ed economica, sino alla creazione della fondamentale anagrafe apistica. Inoltre – prosegue L’Abbate (M5S) – misure per la selvicoltura, l’apicoltura e l’ippica su cui, purtroppo, vige la seconda delega al Governo in due anni, visto che la prima non è andata in porto. Troppe deleghe in bianco purtroppo in questo Collegato Agricolo. Bocciate, inoltre, le nostre proposte di abolizione dell’Imu agricola per i terreni dati in affitto o in comodato d’uso ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali, la cancellazione dell’odiato spesometro per i piccoli produttori. Non sono state semplificate le compravendite dei terreni di piccola appezzatura, non sono state ridotte le accise sulla birra, non è stato liberalizzato il fascicolo aziendale e sono mancate importanti misure fiscali di agevolazione al primo settore che avevamo proposto. In definitiva – conclude il deputato pugliese 5 Stelle – si tratta di un provvedimento ‘promosso con riserva’ , dunque, che ci auguriamo divenga quanto prima legge. Noi continueremo a batterci in difesa degli agricoltori italiani e del made in Italy agroalimentare”.




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