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La voce della Politica
| Impianto rifiuti, il Comitato:'si chiude un brutto periodo per Senise' |
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19/06/2015 | Con DGR 723 del 29 maggio 2015 emessa dal Dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata si chiude positivamente la triste vicenda “Opificio CSS” di C/da S. Lucia a Senise. Nella DGR sovra citata si dichiara ufficialmente la decadenza dell’istanza presentata dalla Nep Italy srl e di conseguenza del contributo concesso con DGR 825/2014 pari a euro 8.414.444,11 per la realizzazione di un piano di reindustrializzazione per la salvaguardia dei livelli occupazionali del sito produttivo inattivo Ex Mecom srl nel Comune di Senise.
Il Comitato Per Senise: Rifiuto! ne è in possesso da circa una settimana ma, ne dà notizia ufficiale solo in questo momento poiché ieri, 17 giugno 2015 sono scaduti anche i termini per il rilascio AIA in Dipartimento Ambiente, oggi è finita davvero.
Storia questa, che per un intero anno ha sconvolto la comunità della valle del Sinni, consapevole della contraddittoria, inaccettabile e dannosa politica locale e regionale, che fin dall’inizio della vicenda ha dato, a nostro avviso, man forte al privato appaltatore. Basta ricordare il 6 agosto 2014 quando la società Nep Italy ha cercato, non riuscendoci, di presentare in piazza Vittorio Emanuele di Senise l’idea progettuale dell’opificio, dimenticando, forse volutamente, che l’unico interlocutore del popolo era l’amministrazione comunale, ricordiamo ancora la presenza dell’Assessore all’Ambiente Berlinguer al tavolo del convegno relativo al CSS, organizzato dalla stessa a Senise l’ 8 gennaio 2015, così come l’ingiustificato diniego alle informazioni ambientali esercitato nei riguardi dei cittadini da parte delle istituzioni stesse.
In prima linea contro la realizzazione dell’impianto, le forze e le menti libere di giovani, riuniti intorno all’esperienza di un Comitato, autentica scuola di vita, che hanno creduto e che vogliono continuare a credere nelle risorse e nelle tradizioni della propria terra, restandovi ed investendovi in attività ecocompatibili e sostenibili con il territorio, come ad esempio nella sana agricoltura. La nostra non è stata soltanto una battaglia ambientalista in difesa del Lago di Montecotugno, ma è stata e vuole continuare ad essere un impegno sociale per la legalità e per l’affermazione dello stato di diritto troppe volte calpestato e negato in terra di Basilicata. Nulla sarebbe stato senza il supporto di esperti e tecnici che gratuitamente hanno messo a disposizione del bene comune e ad “onor del vero” le proprie competenze, senza timori o perplessità nello schierarsi pubblicamente. Si ringrazia la dottoressa Silvana Arbia, il professore Ortolani, l’ingegner Rondinelli, il professor Laghi, gli ingegneri Caprioli, gli avvocati Enzo Bonafine ed Egidio Chiorazzo. A chi ha garantito una corretta informazione sulla vicenda in particolar modo: la OLA, La Siritide, Basilicata Notizie, Basilicata Radio 2, Radio Senise Centrale, la Tipografia Latronico per aver sempre offerto gratuitamente il materiale informativo. Ai tanti che hanno espresso con azioni concrete il proprio pensiero in merito allo scempio che si stava abbattendo su di un popolo: Giuseppe Di Bello, Felice Santarcangelo, Albina Colella, Gianbattista Mele, Maurizio Bolognetti, Libera di Basilicata. Le guerre non si vincono grazie a pochi bensì grazie all’azione di tutti, per cui il nostro ringraziamento va a quanti hanno agito a seconda delle proprie competenze e possibilità, affinché l’Opificio non si realizzasse, a chi ha contribuito restando nell’animato, a chi ci ha sempre seguito e sostenuto. Ringraziamo di cuore gli amici sinceri, ovvero le associazioni e i comitati di Basilicata in particolar modo: Muoviamo Tursi, Per Sant’Arcangelo, Forum Stefano Gioia, No Scorie Trisaia, No triv, Punto Zero, Tito Nobiomasse. Si ringrazia il consigliere regionale Gianni Rosa, il quale oltre ad interessarsi alla vicenda, ha spontaneamente fornito gli atti pubblici relativi all’impianto al comitato, in nome della trasparenza e di una democrazia che in Lucania risulta essere sempre più un’ utopia, così come va il nostro grazie di cuore al Senatore campano Bartolomeo Pepe membro della Commissione Ecomafie del Parlamento della Repubblica, autore di numerosi Atti di Sindacoto Ispettivo riguardante la questione rifiuti in Basilicata, tra cui anche uno riguardante l’Opificio di Senise e la società che si apprestava a realizzarlo. Il Senatore Pepe non si è limitato ad interessarsi al nostro territorio attraverso le interrogazioni parlamentari, bensì ha portato, con la preziosa partecipazione di Giuseppe Di Bello, il Comitato stesso al Senato a relazionare su quanto si stava consumando nella nostra regione sotto gli occhi di tutti, riconoscendo fin da subito l’enorme pericolo che si andava concretizzando per i cittadini di Basilicata, Puglia e Campania attraverso l’altissimo rischio a cui si stavano esponendo i 500 milioni di metri cubi di acqua destinata ad uso umano del Lago di Montecotugno. Infine grazie a noi, direttivo del comitato, noi che abbiamo trovato il coraggio di denunciare, di alzare la voce e la testa davanti a decisioni arbitrarie e subdole, noi che tra lacrime e sacrifici amari abbiamo condotto a termine con coerenza e lealtà questa battaglia, spesso sacrificando affetti e vita privata. Noi che insieme a tutti voi abbiamo scritto una pagina della storia di questa comunità.
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