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“Intrighi pericolosi” è il secondo romanzo di Egidio Sproviero

15/10/2025

Dopo il successo di “Strategia Criptata”, Egidio Sproviero torna in libreria con “Intrighi pericolosi” (edito da Narrazioni Clandestine), suo secondo romanzo nel quale non mancano i richiami al precedente. L’uscita è prevista per il 17 novembre, ma già il 7 novembre è in programma un’anteprima di presentazione al “Festival della letteratura” di Policoro.
Un giallo nel quale l’autore racconta i legami di potere di una Roma decadente e gotica che tra palazzi antichi e feste clandestine, diventa il palcoscenico di un potere oscuro che intreccia simboli esoterici, corruzione politica e traffici finanziari ed impone la sua longa manus fino in Basilicata, con sullo sfondo la speculazione di chi vede le ricchezze lucane come un’opportunità da sfruttare.
Un filo conduttore fatto di ritmo, suspense ed originalità che non trascura le origini, come dimostra l’impiego anche di termini dialettali.
«Fu nelle “Lezioni americane” che Calvino scrisse che la letteratura continuerà ad avere una funzione solo se poeti e scrittori si proporranno imprese che nessun altro osa immaginare».
Inizia così la prefazione di Piera Carlomagno, scrittrice e direttrice del “Noir festival” di Salerno.
«In un momento in cui l’editoria comincia a trascurare la sua anima letteraria e rafforza, per difesa o necessità di sopravvivenza, quella commerciale - prosegue Carlomagno - non è facile coltivare l’arte del romanzo o, per dirla in maniera più diretta, diventa raro e prezioso quel romanzo che appare come un pezzo d’arte e non un prodotto da scaffale».
Ma secondo la direttrice del “Noir Festival c’è anche tanto altro: «Davanti allo scrittore si pone una scelta che sembra impossibile e che invece andrà operata: rispondere alle esigenze di mercato e quindi scrivere una storia che oggi anche l’intelligenza artificiale sa inventare con buoni risultati oppure creare, immaginare, spingere oltre mente e corpo, ma anche, semplicemente, arricchire il lessico, evitare di ridurre la paratassi alla caption di Instagram, destrutturare e ristrutturare, mirare all’universale uscendo dalla cerchia limitata dell’Io e dell’orizzonte famigliare. Gli “Intrighi pericolosi” di Egidio Sproviero, puntano decisamente sulla seconda possibilità, incuranti del precipizio creato dall’impoverimento culturale cominciato con un’offerta televisiva sempre più lontana dai contenuti morali, scavato più in profondità dal proliferare dei “messaggi” e delle news, di una lettura lampo che riempie tempo e memoria, e con l’arma della semplificazione delle trame dei romanzi di tutti i generi, dal giallo alla saga familiare, dal noir allo storico: pochi personaggi, nessuna digressione, grande diffidenza verso il racconto corale».
I protagonisti principali della thriller sono: Marco, studente lucano che scopre una rete di intrighi attraverso antichi affreschi; Viola, l’archeologa trascinata in un vortice di seduzione e inganni; Hernest, lo scrittore che sfrutta e corrompe.
«L’originalità della storia - evidenzia ancora Carlomagno - la trama ben congegnata, la lingua sciolta, a volte l’uso plausibile di termini dialettali, l’abilità nel dialogo, i personaggi accesi che si muovono tra il Soglio Pontificio, una Roma elegante in cui pare di udire i passi notturni sulla pietra delle stradine storiche e una Basilicata lontana dagli opportuni stereotipi e più vicina ai segreti che la rendono invisibile e nello stesso tempo appetibile dalla global economy, una certa predilezione per gli episodi indipendenti e la sequenza orizzontale che però punta decisa sul nodo focale dell’intreccio, sono dettagli narrativi che fanno sì che il romanzo raggiunga l’effetto voluto, ossia quello di agganciare il lettore, pur percorrendo una strada diversa dalla solita, esulando dagli schemi dell’amata-odiata retorica. La scelta delle azioni che creano l’intreccio di ordito e trama non tradisce mai agli occhi del lettore la personalità dell’autore; non ci sono cadute di tempo, nessun brano è riassunto, né tralucono conversazioni abbreviate, così che, come diceva Jean-Paul Sartre, il lettore non ha mai la tentazione di saltare fuori dal libro».
Egidio Sproviero, originario di Castelluccio Inferiore, in provincia di Potenza, fisiatra e dirigente medico presso l’Unità operativa di Riabilitazione del Plesso Ospedaliero Lentini di Lauria, oltre che di arte e scrittura è un grande appassionato di calcio. In passato è stato responsabile del settore medico dell’ALMAS Roma calcio, medico della Viterbese Calcio (responsabile della squadra Primavera) ed ha collaborato con lo staff medico della Lazio. Inoltre, per diversi anni, è stato presidente e dirigente della squadra del suo paese contribuendo al ritorno nella massima divisione regionale.

Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it



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