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| Viggiano, Martoccia: Il presidente del Gruppo Lucano denuncia ostacoli e chiede serenità per operare |
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9/12/2025 |
|  Il presidente del Gruppo Lucano di protezione civile, Pierluigi Martoccia, interviene tramite una lettera aperta sui fatti di Viggiano respingendo ogni lettura politica delle tensioni interne: “Il volontariato non ha colore”. Martoccia denuncia narrazioni distorte e ricostruisce anni di ostacoli, dagli accessi limitati alla sede alle aggressioni personali, fino al recente cambio delle serrature da parte del direttivo locale e all’ordinanza di sgombero. “Siamo vittime di una follia collettiva. Vogliamo solo lavorare serenamente per la comunità”, afferma, ribadendo autonomia, legalità e rispetto del ruolo dei volontari. Di seguito la lettera aperta
“Il volontariato non ha colore politico” Gruppo Lucano, il presidente Martoccia fa chiarezza sui fatti di Viggiano: “Basta con le narrazioni distorte e orientate, vogliamo solo continuare a lavorare serenamente per il bene della comunità” Mio padre è un veterinario da poco in pensione. Mia madre è stata un'insegnante di Italiano. La mia è una famiglia di tradizione democratica cattolica. Sono cresciuto in un ambiente ispirato a quei principi. Devo essere grato a mia madre perché mi ha sempre spinto a non essere superficiale, a documentarmi, ad approfondire, a farmi un'idea solo dopo aver raccolto adeguate informazioni. Sarà per l’educazione ricevuta, ma ho più di qualche perplessità quando leggo articoli di giornale o post via social, nei quali ci si avventura in ricostruzioni fantasiose e per nulla aderenti alla realtà, quando si parla di contrapposizioni politiche all'interno del Gruppo Lucano che sarebbero alla base di alcune recenti questioni che riguardano la nostra associazione. Sono volontario dal 2004 e da allora, come adesso, all’interno della associazione vi sono uomini e donne con opinioni politiche diverse. Ci sono anche donne e uomini che ricoprono ruoli all’interno di differenti partiti politici. Tutto questo non l’ho visto mai come un qualcosa di negativo, soprattutto se si tiene conto che il Gruppo Lucano ha uno scopo ben diverso. In oltre vent’anni da volontario non mi sono mai preoccupato se il Governo Nazionale, regionale o provinciale fosse di sinistra, di centro o di destra. Ho semplicemente fatto il volontario. Come lo continuo a fare oggi. Certo non sono stato mai indicato da partiti politici come presidente di un ente pubblico, non mi sono mai candidato alle elezioni regionali, non ho mai beneficiato del mio ruolo per avere incarichi lavorativi. Sarà una nota di demerito, ma sono un professionista che ha deciso anche di fare il volontario. Non sono semplicemente il presidente di un’associazione. Ho profondo rispetto per le idee dei volontari e sono consapevole che in una organizzazione così complessa è impossibile indirizzarli verso qualcuno. In passato c’è chi ha fatto credere questo. Abbiamo vissuto in anni di continue polemiche con le più disparate istituzioni. Ed oggi, con una attività incessante, si continua a polemizzare, a vedere oppositori in ogni dove in nome di una strenua difesa della “storia”. Una storia che si vorrebbe far credere essere stata scritta da un singolo, provando a dimenticare o, peggio, ad oscurare, lo sforzo delle migliaia di volontari che quotidianamente sottraggono tempo ai loro impegni e alle loro famiglie per mettere a disposizione della comunità professionalità e competenza. La storia è tale perché non si può raccontare o alterare a proprio piacimento o per raggiungere qualche obiettivo specifico. Quasi quattro anni fa, all’approssimarsi delle elezioni per il rinnovo della presidenza del Gruppo Lucano, insieme agli altri membri dell’allora direttivo abbiamo registrato l’indisponibilità a ricandidarsi di chi guidava proprio l’associazione. Il mio nome a candidato di vertice fu sostenuto da altri membri dell’allora direttivo: scenario di fronte al quale anche l'allora presidente si era rassegnato. Sono stato eletto dopo l'assemblea del gennaio 2022 e l'inizio non è stato certo semplice. I cambiamenti legislativi in materia di terzo settore imponevano una nuova organizzazione. Farlo con le casse vuote e con impegni economici già presi non è stato proprio il massimo. A queste difficoltà si sono aggiunte circostanze che hanno segnato proprio l’avvio. Vedere i Carabinieri presso la sede sociale operare sequestri di documenti, assistere a campagne d’informazione non ordinate dal sottoscritto in cui si diceva al mondo intero che il presidente del Gruppo Lucano fosse un’altra persona, non mi ha lasciato indifferente. Per cui ho rivendicato quella autonomia nelle scelte, ampiamente preannunciata nell’accettazione della candidatura a presidente e mi sono dovuto subito scontrare a muso duro con chi invece voleva che fossi un burattino nelle sue mani. Da quel momento è iniziato un vero e proprio ostacolo alle normali attività associative. Nel 2022 gli accessi all’associazione avvenivano a singhiozzo. Per entrare era necessario avere l’autorizzazione da chi certamente non era proprietario. Sul finire del 2022 rimasi vittima di una vera e propria aggressione e devo ringraziare i presenti per avermi sottratto alla furia violenta e gratuita di chi voleva farmi assumere posizioni diverse o addirittura costringermi a fare un passo indietro. Dopo quell’episodio sono seguite lettere diffamatorie più simili a veri a propri editti con i quali si imponeva la chiusura della struttura e della ripresa del “comando”. Insomma, un clima poco consono ad una associazione di volontariato messa in campo da chi si riteneva un vero e proprio padrone. Per questi fatti è iniziato un processo. Avevo chiesto al sindaco di Viggiano di concederci in via esclusiva la struttura di coordinamento con formale contratto soprattutto per legittimare l'associazione a usufruirne in maniera esclusiva. Per tutto il 2023 ed il 2024 abbiamo portato avanti le nostre iniziative non potendo godere di una struttura. Malgrado questo ho creduto che questa situazione potesse risolversi. A settembre del 2024 il Comune di Viggiano aveva deliberato la concessione in comodato d’uso della struttura. Purtroppo però, nel gennaio 2025, abbiamo assistito ad una vera e propria follia collettiva di cui il Gruppo Lucano è stato vittima. La sede di Viggiano ha proceduto alle elezioni del presidente di sede contravvenendo ad un regolamento e, sulla spinta di questa voglia di disobbedienza, il direttivo locale ha provveduto a cambiare le serrature di tutte le strutture in uso al Gruppo Lucano. Di fronte a questo stato di cose, il Comune di Viggiano ha emanato un’ordinanza di sgombero. Una associazione nazionale non poteva rimanere senza una sede. Se qualcuno si chiede come mai il Gruppo Lucano non ha impugnato l’ordinanza di sgombero, la risposta è molto semplice: di quella struttura non avevamo il godimento. Qualora non fosse chiaro, al Gruppo Lucano oltre al danno è toccata anche la beffa: sgomberare una struttura a cui non aveva accesso. Operazione che ad oggi ancora non siamo riusciti a completare perché ogni qual volta si tenta di recuperare qualcosa ci si arrampica sui mezzi e sui container per impedirne il prelievo. Addirittura siamo consapevoli di essere stati anche denunciati perché avremmo asportato e/o rubato roba in maniera illegittima. Il paradosso è che a formulare le denunce è anche un fantomatico comitato di difesa che si è letteralmente appropriato in modo arbitrario della vecchia pagina Facebook del Gruppo Lucano, dove si scrive apparentemente in nome e per conto del Gruppo Lucano. Fino a prova contraria, però, il presidente dell'associazione è ancora il sottoscritto. Viene citato a ripetizione il Gruppo Lucano, ma, “ironia della sorte”, l'unica sede a non aver adeguato lo statuto e inserito la denominazione “Gruppo Lucano” è proprio quella di Viggiano. E allora mi chiedo: tutto questo cosa c'entra con la destra o con la sinistra? Occupare una struttura ed impedirne l’utilizzo ad altri è di destra o di sinistra? Prendere a pugni una persona è legittimo? Veramente mi volete far credere che per fare volontariato a Viggiano bisogna chiedere il permesso a qualche padrone? Aver reagito a questo mi connota politicamente? Interrogativi che lascio a quanti, senza conoscere nemmeno un pezzo di questa brutta pagina, si sentono in diritto di sputare sentenze e puntare il dito contro chi vorrebbe soltanto continuare a svolgere con la dovuta tranquillità il delicato compito che è chiamato a svolgere.
Pierluigi Martoccia, presidente nazionale Gruppo Lucano Protezione civile |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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