Una conferenza stampa dell’opposizione regionale ha fatto luce sulle criticità del Bonus Gas in Basilicata, definito dai consiglieri una “promessa tradita” per le famiglie lucane. Secondo Piero Marrese e altri esponenti di Pd, M5S e Bcc, la misura, nata come iniziativa elettorale, ha prodotto conguagli elevati e scarsa trasparenza, penalizzando chi avrebbe dovuto beneficiarne. I fondi versati dalla Regione tra il 2021 e il 2024 ammontano a quasi 500 milioni di euro, di cui circa 200 destinati ai rimborsi, ma la legge non è ancora pienamente attuata. L’opposizione chiede sospensione dei conguagli, controlli sui flussi finanziari e una rendicontazione chiara, denunciando discrepanze nei conti e inefficienze nella gestione delle royalties del gas.
Di seguito il comunicato stampa
Si è tenuta questa mattina, presso la sede del Consiglio regionale, la conferenza stampa dell’opposizione per illustrare gli approfondimenti sulla misura del Bonus Gas.
Piero Marrese (Bd) ha aperto la conferenza stampa ricordando che il bonus gas, da opportunità per i lucani, si è trasformato in una promessa tradita: "L'opposizione è unita sui temi strategici, il bonus gas poteva essere una concreta opportunità per le famiglie, soprattutto per quelle più in difficoltà, ma è stata vanificata. Le risorse sono state utilizzate male, e i conguagli che stanno arrivando evidenziano errori di calcolo e scarsa trasparenza nell'informazione ai cittadini, che non sono stati messi nelle condizioni di usufruire correttamente del beneficio". Ha aggiunto che l'opposizione sta valutando di segnalare la questione alla Corte dei conti, "affinché vengano fatte le giuste verifiche e le risorse regionali siano impiegate in modo corretto". Tra le richieste, anche la sospensione delle bollette di conguaglio e un controllo più attento sulle quantità di gas utilizzate, sottolineando che ciò che è servito al presidente Bardi per vincere le elezioni si è trasformato in una promessa mancata.
A seguire, Angelo Chiorazzo (Bcc) ha approfondito la questione dei fondi: "Abbiamo lavorato a lungo su una misura controversa che poteva essere una buona opportunità, ma che si è trasformata in un problema per i lucani", presentando i dati aggiornati sulle royalties del gas: "Dal 2021 ad oggi la Regione Basilicata ha incassato 480,9 milioni di euro, 408,4 milioni dall’accordo Eni-Shell e 72,5 milioni da quello con Total". Di queste risorse, "191 milioni sono stati destinati al cosiddetto bonus gas, presentato come una panacea. Ricorderete la campagna pubblicitaria che invitava anche cittadini di altre regioni a trasferirsi in Basilicata, dove gas e acqua sarebbero stati gratis. In realtà quella misura è nata male, per un annuncio elettorale, e sta finendo peggio, perché oggi i lucani si vedono recapitare bollette con conguagli di migliaia di euro". Chiorazzo ha "denunciato la mancanza di chiarezza nei conti", sottolineando discrepanze di circa quattro milioni di euro tra le risposte ricevute alle sue interrogazioni dall’Ufficio Bilancio e da Apibas. Ha poi chiesto la sospensione immediata dei conguagli, trasparenza sui flussi finanziari e una relazione straordinaria sulla misura: "I lucani meritano la verità, solo dopo le pressioni dell’opposizione la Giunta ha iniziato a fare un minimo di chiarezza, ma non è ancora sufficiente. È inaccettabile che i cittadini si ritrovino bollette gonfiate senza sapere quanto hanno realmente consumato e quanto hanno effettivamente ricevuto".
Roberto Cifarelli (Pd) ha confermato l’unità dell’opposizione nel richiedere chiarezza sul bonus gas e sulla gestione delle royalties: "Come opposizione al governo regionale, è da tre anni che diciamo a Bardi che le misure fatte in fretta e male si ritorcono contro i cittadini lucani. Non vogliamo togliere nulla, vogliamo migliorare". Entrando nel merito dei conti, ha spiegato: "La regione ha incassato quasi 500 milioni di euro, dal 2021 al 2024, dalla vendita del gas. Dai contratti con Eni e Total la Regione riceve rispettivamente 150 e 50 milioni di metri cubi di gas all’anno, venduti poi sulla borsa di Amsterdam al prezzo stabilito lì. Se ho venduto il gas a un euro nel momento di massimo prezzo e poi ho rimborsato i cittadini a un prezzo più alto, probabilmente ho prodotto un danno alle casse della Regione". Cifarelli ha aggiunto: "A fronte di 500 milioni di ricavi, circa 200 milioni sono stati rimborsati alle famiglie lucane, ma la legge non è ancora attuata al 100%, i Comuni dopo tre anni non hanno visto un euro", precisando che si tratta di servizi come mense, trasporti e assistenza sociale. Ha concluso sollevando interrogativi sul bilancio regionale e sulla sostenibilità futura delle entrate.
Viviana Verri (M5s) ha ricordato come già mesi fa fossero stati richiesti chiarimenti: "Abbiamo chiesto chiarimenti al presidente Bardi e all’API-Bas su alcuni aspetti molto oscuri e contraddittori della vicenda bonus gas, che a qualche anno dalla sua prima applicazione mostra tutti i limiti di una misura frettolosa, nata in un periodo elettorale. Oggi ai cittadini lucani stanno arrivando richieste di conguaglio, in alcuni casi anche molto onerose, e spesso prive di un dettaglio esplicativo. Noi pretendiamo chiarezza, e la pretendiamo per i cittadini. Chiediamo quindi la sospensione immediata dei conguagli, l’istituzione di una commissione interna e una rendicontazione trasparente. I lucani hanno diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi".
Alessia Araneo (M5s) ha sintetizzato l’impatto della misura e i suoi effetti reali: "Bonus gas, chi ha vinto? Bardi, assicurandosi il secondo mandato, e Apibas, garantendosi la liquidità necessaria a sopravvivere. Chi ha perso? La comunità lucana, che si è affidata a una misura annunciata e confezionata in fretta e furia a scopi meramente elettoralistici. La misura si è rivelata fallimentare, con dieci disciplinari cambiati e una sentenza del Tar che ne ha messo in evidenza tutta l’approssimazione, quella utilizzata dal Governo regionale. Non siamo contrari agli aiuti al reddito, ma questo bonus universale non ha sostenuto chi ne aveva bisogno e un anno dopo è arrivato il conguaglio, beffando molte famiglie. Il bonus gas ha minato la fiducia dei cittadini: avevano promesso gas gratis, ma sono arrivati i conguagli e chi ha consumato meno ha pagato di più. È fallimento totale delle politiche relative alla transizione energetica. I Lucane e le Lucane forse accettano molto più di quello che dovrebbero ma non la presa in giro".
Giovanni Vizziello (Bcc) ha poi evidenziato le conseguenze sul bilancio familiare: "Pasticcio politico-amministrativo senza precedenti nella nostra regione, che rischia di pesare sul bilancio già fragile di molte famiglie lucane, proprio quelle che risparmiando potrebbero essere invece penalizzate. Una misura di propaganda elettorale, che a settembre 2022 ha contribuito alla vittoria del centro-destra, senza distinguere situazioni di fragilità economica e che avrebbero dovuto, per esempio, aiutare le piccole imprese lucane sempre più in difficoltà. L’ente subregionale Apibas avrebbe dovuto offrire servizi e prodotti, ma così non è stato. Noi saremo pronti a difendere chi ha più bisogno, evidenziando come questa misura sia stata sciagurata nelle modalità in cui è stata attuata".
Infine, Piero Lacorazza (Pd) ha chiuso la conferenza stampa con una considerazione generale, che ha fatto da sintesi delle preoccupazioni espresse: "Faccio alcune considerazioni generali sulla Legge di stabilità nazionale e sul bonus gas. Non condividiamo la posizione di Meloni, ma anche lei ha sottolineato che la manovra non è per i ricchi e mira a sostenere il ceto medio. Vorremmo la stessa dichiarazione sul bonus gas: sotto i 50.000 euro dovrebbe esserci un sostegno concreto in un momento di crisi. La gestione regionale della misura è stata invece poco trasparente, l’idea di 'semplificare dando a tutti' non è stata peraltro accompagnata dagli automatismi dichiarati. La Regione Basilicata è come un Titanic sul mare di petrolio. Tutto ciò che c'è si regge sul petrolio, persino i piani sociali di zona. Per la prima volta si utilizzano le compensazioni ambientali, non le royalties, per la spesa corrente e per assicurare i servizi ai cittadini. E ora magari qualcuno sta pensando di scappare da questa situazione prima della fine della legislatura, senza assumersi le responsabilità politiche, etiche ed economiche di quanto fatto in questi anni, lasciando alle sue spalle solo macerie."
Il Consigliere Antonio Bochicchio (Avs-Psi-LBp), come annunciato da Marrese in apertura, non ha potuto partecipare per motivi di salute.