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Tensione e rinvii sul futuro dei lavoratori Smart Paper

7/10/2025



Si allungano i tempi per una soluzione sulla vertenza Smart Paper. L’incontro tra azienda e sindacati, atteso per fare chiarezza sul futuro dei dipendenti coinvolti nel cambio d’appalto Enel, si è chiuso con un nulla di fatto. L’azienda ha proposto di aggiornare il confronto a un nuovo tavolo in presenza, previsto a Roma il prossimo 15 ottobre.
Le sigle sindacali, però, chiedono garanzie concrete prima di quel confronto. Il nodo principale resta la territorialità: Smart Paper vorrebbe accentrare tutte le attività nella sede di Data Contact a Matera, chiudendo quelle di Tito Scalo e Sant’Arcangelo. I sindacati, al contrario, chiedono che almeno una delle due sedi resti operativa nel Potentino, dando all’azienda 48 ore di tempo per una mediazione.
Intanto si conferma una riduzione significativa dei volumi di traffico, con molti dei 300 lavoratori riassegnati a nuove attività e ancora in attesa di capire quale contratto sarà applicato. “Clausola sociale disattesa e nuova incertezza dopo il cambio d’appalto Enel” denuncia l’Ugl Telecomunicazioni, sottolineando come l’ipotesi di trasferimenti fino a 180 chilometri rappresenti un colpo durissimo per famiglie e territori già fragili. Il sindacato chiede il pieno rispetto delle tutele contrattuali e un intervento deciso della committenza per garantire la stabilità occupazionale.

Il Comunicato UGL Telecomunicazioni
“Si è appena conclusa una riunione particolarmente accesa tra le organizzazioni sindacali e la RTI con capofila Accenture, in seguito all’aggiudicazione del nuovo appalto Enel, che comporta il passaggio dei lavoratori dalla società Smartpaper al nuovo fornitore”. Per l’UGL erano presenti Aurelio Melchionno, Segretario confederale, Marcello Di Fazio segretario Url Puglia e Pino Giordano, segretario provinciale Ugl Matera.
“Dal confronto è emersa una distanza profonda tra le posizioni sindacali e le ipotesi prospettate da Accenture, soprattutto su due punti critici: la sede di lavoro e il perimetro occupazionale dei lavoratori coinvolti. L’UGL e la federazione Telecomunicazioni ha difeso con forza il principio di territorialità come condizione essenziale per un confronto equilibrato, denunciando l’enorme impatto sociale, economico e familiare di un eventuale trasferimento su sedi ipotizzate a Bari o Matera. Spostare la sede di lavoro a oltre 180 km – hanno dichiarato Melchionno, Di Fazio e Giordano – significherebbe azzerare le già fragili economie familiari, peggiorando la qualità della vita e aumentando i rischi legati alla sicurezza personale. Richiamandosi all’articolo 53 del CCNL Telecomunicazioni, il sindacato ha sottolineato che spostamenti di tale entità potrebbero configurare una violazione contrattuale, essendo incompatibili con le tutele previste su sede e stabilità occupazionale. Sul fronte del numero dei lavoratori interessati, permane una situazione di incertezza: Accenture ha parlato di “approfondimenti in corso” senza tuttavia fornire chiarimenti concreti sulla loro natura e sull’impatto occupazionale. Siamo di fronte all’ennesimo episodio di incertezza sistemica legata ai cambi d’appalto Enel – denuncia l’UGL –. Questo schema ripetuto rischia di trasformarsi in un meccanismo perverso che spinge i lavoratori alle dimissioni. Occorre un intervento deciso della stazione appaltante per ristabilire ordine e garantire il pieno rispetto dei diritti contrattuali: in caso contrario, si diventa complici di pratiche lesive verso lavoratori già penalizzati da bassi salari. UGL Telecomunicazioni – hanno concluso i segretari – ribadisce l’urgenza di applicare integralmente la clausola sociale in modo da avviare da subito un confronto serio e trasparente che riguardi ulteriori temi a margine”.




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