Il Consiglio provinciale di Potenza, in un’ottica di rafforzamento dei percorsi di integrazione, di crescita sociale, culturale ed economica, ha approvato a maggioranza dei presenti (astenuti la consigliera Quatti della Lega e il consigliere Restaino di Forza Italia) nella seduta del 29 settembre 2025 la mozione sullo “Ius Scholae”, chiedendo al Presidente della Regione Basilicata di avviare ogni utile iniziativa nei riguardi del Governo, e in particolare del Parlamento, affinché si approvi tempestivamente la relativa legge.
Il Presidente Bardi nel frattempo potrebbe, magari, dare il buon esempio favorendo, in uno dei prossimi Consigli regionali, l’approvazione della mozione, sempre sullo “Ius Scholae”, che risulta depositata da ben 11 mesi. Una questione che si è riproposta proprio in Basilicata solo pochi mesi fa con il caso eclatante dello studente Enis Jelassi, nato e cresciuto a Potenza, con alle spalle tutto il percorso formativo in Basilicata e attualmente iscritto presso il Liceo Scientifico Galileo Galilei ma, per lo Stato italiano, evidentemente “colpevole” di non avere genitori italiani. Una “macchia” che ha impedito al 16enne sprovvisto di cittadinanza italiana di ottenere il visto dalla Cina, pregiudicandogli la partecipazione alla Olimpiadi di Scienze naturali del 7 agosto scorso che aveva meritatamente conquistato con il secondo posto raggiunto alla fase nazionale di Assisi nel mese di maggio. Ricordo la batteria di dichiarazioni di solidarietà e di vicinanza pro Enis da parte di molti rappresentanti istituzionali in quella fase con i riflettori accesi; buoni propositi che si sono spenti insieme alle telecamere e che lasciano sul campo solo una profonda mortificazione, in primis del ragazzo, che giustamente ha dichiarato di essersi sentito tradito dalle istituzioni, e un senso di delusione della Dirigente prof.ssa Girolamo, dei docenti e degli studenti del Liceo Galileo Galilei di Potenza, protagonisti di una grande mobilitazione civica che, purtroppo, non è bastata. Un Paese che si ritiene civile e che, tra le altre cose, risulta essere il più anziano d’Europa e tra i più vecchi al mondo, non si può permettere di alzare barriere ideologiche e strumentali contro cui far infrangere vite, sogni e futuro di ragazze e ragazzi come Enis. Urge una riforma inclusiva e condivisa, subito; ne va anche del nostro di futuro.”
Lo dichiara il Vice Presidente, Rocco Pappalardo