Questa mattina, nella Chiesa Madre, Rotonda ha reso un ultimo omaggio al sindaco Emerito Giovanni Pandolfi, scomparso martedì scorso all’età di 88 anni dopo diversi giorni di ricovero all’Ospedale di Lagonegro. Presenti autorità ed Istituzioni, assieme a tanti che a stento riuscivano a trattenere le lacrime. Lungo e fragoroso l’applauso che ha accompagnato il feretro all’uscita dalla Parrocchia della Natività.
“Giovanni ha amato Rotonda con una passione che non si può fingere, non è stato solo un sindaco o un amministratore ma è stato un uomo del popolo, uno di voi. Un rotondese che ha scelto di dedicare la vita intera al suo paese”, ha osservato durante la funzione un commosso Rocco Bruno, sindaco di Rotonda, che per l'occasione aveva procalmato il lutto cittadino.
Sette mandati da primo cittadino di Rotonda, nel mezzo, l’importante parentesi da consigliere ed assessore regionale, nonché da vice presidente del parlamentino lucano. Pandolfi fu tra “i padri fondatori” dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, di cui fu anche componente del Direttivo.
“Ogni scelta proveniva dalla consapevolezza dell’amore profondo nei confronti della sua comunità - ha aggiunto Bruno, che fu assessore, prima, e vicesindaco, poi, nell'ultima amministrazione Pandolfi, terminata nel 2014 - e ci ha insegnato che la politica non è potere, ma un servizio, e che amministrare significa farsi carico dei problemi di tutti. Ci ha insegnato che l’amore per il proprio paese non si misura a parole, ma in sacrifici, notti insonni e nelle battaglie combattute con determinazione. È stato un punto di riferimento per tante generazioni e per me. La lezione che ci lascia è quanto l’amore per il proprio paese sia più forte di qualunque fatica e di qualunque sacrificio. Averlo avuto come guida è un orgoglio. Per me, essere stato il suo vice è stato un onore ed un privilegio”.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it