Il mercato europeo dell’auto resta debole e fatica a recuperare i livelli pre-pandemia. A luglio in Europa occidentale (Ue, Efta e Regno Unito) le immatricolazioni sono salite del 5,9% a 1.085.356 vetture, ma nei primi sette mesi dell’anno i volumi restano stabili a 7,9 milioni. Crescono le elettriche, al 15,6% del mercato, e le ibride, ormai al 34,7%. In questo scenario Stellantis segna un nuovo passo indietro: a luglio le vendite sono scese dell’1,1% a 151.391 unità, con quota in calo dal 14,9 al 13,9%. Nei sette mesi le immatricolazioni del gruppo si riducono dell’8,1% a 1,19 milioni, quota 15,1%.
Intanto nella fabbrica Stellantis di Melfi, dal 25 agosto, 450 lavoratori sono rientrati in produzione su un unico turno (6-14). Fino a giugno resta attivo il contratto di solidarietà, con circa 400 euro in meno in busta paga. I sindacati temono per la tenuta occupazionale e la Uilm sollecita l’accelerazione sul nuovo piano Italia, che deve confermare la centralità del Paese nelle strategie del gruppo. L’organizzazione annuncia anche un appello a governo e Ue per definire politiche industriali chiare a sostegno del settore automotive.