La drammatica esplosione del distributore di GPL alla periferia di Roma avrebbe potuto generare una tragedia ben più grave, ma la prontezza e il coraggio degli operatori intervenuti hanno scritto una pagina luminosa nella memoria collettiva del nostro Paese.
A nome mio personale e di tutti gli iscritti alla Fondazione Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, esprimo un sentito e profondo plauso alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e del sistema di emergenza sanitaria che, senza esitare, hanno messo a rischio la propria vita per salvare quella altrui.
Non si è trattato semplicemente di un intervento professionale ed efficace. Abbiamo assistito a qualcosa di più: al riflesso spontaneo di chi vive il proprio ruolo come una missione, non come un mestiere. L’istinto a correre verso il pericolo quando tutti fuggono è il segno distintivo di un’etica profonda, scritta non nei regolamenti, ma nella coscienza e nell’identità di chi serve lo Stato. Le immagini e le testimonianze dei protagonisti — feriti, scossi, ma lucidi nel raccontare l’urgenza di agire — ci ricordano che il coraggio non è l’assenza di paura, ma la scelta di affrontarla per proteggere gli altri. È questo che rende eroico ogni gesto compiuto da quelle uniformi diverse, ma animate da un unico spirito: quello del servizio e della dedizione alla collettività. Le parole di apprezzamento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il commosso ringraziamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno colto il senso profondo di quanto accaduto.
Ed è proprio in quei momenti che il volto dello Stato si fa umano, vicino, riconoscente. Noi, come Fondazione che raccoglie coloro che hanno ricevuto l’onorificenza al Merito della Repubblica Italiana, sentiamo il dovere di sottolineare quanto questi gesti siano la viva incarnazione di quei valori che l’onorificenza rappresenta: altruismo, dedizione, servizio. Un plauso corale, dunque, da parte nostra.
Un ringraziamento che non vuole essere solo un tributo emotivo, ma un riconoscimento sostanziale alla professionalità e all’umanità di chi ha agito. Roma ha retto l’urto della tragedia grazie a loro.
Ma ogni giorno, in silenzio, quegli stessi uomini e donne reggono il peso di responsabilità invisibili, lontano dai riflettori. A loro va il nostro rispetto. A loro, il nostro grazie più sincero. Due volti, un solo cuore: l’eroismo in prima linea E a incarnare simbolicamente questo spirito di sacrificio e dedizione, desidero rendere omaggio — anche a nome di tutti gli iscritti alla Fondazione Insigniti OMRI — a due dei protagonisti di questo intervento straordinario: l’Agente Francesco D’Onofrio (a sinistra), capo pattuglia Porta Maggiore 1, e il Vice Ispettore Marco Neri, capo pattuglia Beta Como 11 del Reparto Volanti. Questi sono i due veri eroi. Con coraggio e lucidità, hanno fatto allontanare decine di persone dall’area dell’esplosione, evitando una tragedia di proporzioni immani. E sono rimasti lì, al loro posto, travolti dalla deflagrazione, pur di compiere fino in fondo il proprio dovere. Il loro gesto è la fotografia più autentica del valore delle nostre divise. Con rispetto e gratitudine, li abbracciamo idealmente uno ad uno. E a loro — come a tutti i servitori dello Stato che ogni giorno mettono a rischio la propria vita per quella degli altri — diciamo: grazie. Francesco Tagliente Presidente della Fondazione Insigniti OMRI