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San Severino L: segnalazioni di tagli a Bosco Magnano. Il sindaco: ‘Solo prelievo di materiale caduto’

10/06/2025



Bosco Magnano è una delle oasi del Parco Nazionale del Pollino, che ricade nel territorio di San Severino salvo due isole di proprietà dei Comuni di Chiaromonte e Fardella. Un'area Sic di grande valore ecologico ed uno dei 75 geositi riconosciuti nell’area protetta a cavallo tra Basilicata e Calabria. Tuttavia in questi giorni è stato oggetto di una forte polemica, sollevata dal naturalista e fotografo Antonio Iannibelli, che ha denunciato ciò che ha definito come uno “scempio”, documentando con foto e video ciò che a suo avviso si trattava di tagli abusivi e di percorsi aperti non legittimo da alcuni trattori. Tuttavia, quanto da lui è stato smentito dal sindaco di San Severino e dall’Ente Parco Nazionale del Pollino poiché si tratta di un’attività autorizzata di esbosco di tantissimi alberi e della vegetazione danneggiata dalla forte nevicata dello scorso gennaio. Ci troviamo in Zona 1 del Parco, presidiata dai Carabinieri forestali e, soprattutto, dalle guide locali: vere sentinelle sempre pronte a fermare chi rischia di danneggiare l’ambiente, come dimostra quanto anni fa durante l’attività di costruzione di una centrale idroelettrica sul Frido, interrotta con obbligo di ripristino dall’Ente Parco. Ma procediamo per gradi.


 


La denuncia di Iannibelli


Antonio Iannibelli non vive in Basilicata ma è originario di Cropani, dove ci ha detto di far ritorno ogni mese. Attraverso una nota ha reso pubblica una denuncia da contenuti forti poiché parla di “massacro”, con foto e video allegati.


“C'è un suono che non dovrebbe appartenere al bosco: è l'urlo rabbioso delle motoseghe seguito dal rombo sordo dei trattori che squarciano la terra. È il suono della distruzione. E nel Bosco Magnano, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, questo suono è diventato una colonna sonora quotidiana, incessante, persino notturna”, scrive Iannibelli nella sua denuncia.


“Io in questo bosco ci sono nato - prosegue - non è solo un insieme di alberi per me; è stato la mia scuola, l'università che mi ha forgiato, che mi ha insegnato il rispetto per la vita e per gli equilibri delicati della natura. Un bosco, come tanti in Italia, che ha dato sostentamento e futuro a intere generazioni, contribuendo a costruire il nostro Paese. Oggi, quel luogo sacro è sotto attacco.


Nella prima settimana di giugno 2025, tornando sui miei passi, ho documentato con foto e video una vera e propria strage. Centinaia di alberi, molti dei quali centenari, abbattuti senza scrupoli. Giganti silenziosi che hanno resistito a secoli di storia, caduti in pochi mesi sotto i colpi di una violenza meccanica e di una presunta legalità che puzza di complicità”.


E ancora: “La distruzione non si ferma all'abbattimento - aggiunge Iannibelli - per trasportare i tronchi, sono state aperte nuove, larghe strade. Ho seguito con angoscia le profonde cicatrici lasciate dai pneumatici e ho scoperto che quello che era un sentiero, una diramazione ufficiale del Sentiero Italia, è stato trasformato in una pista per mezzi pesanti. Quella proposta di legge che vorrebbe aprire i sentieri di montagna ai fuoristrada, qui è già una drammatica realtà, imposta con la forza bruta. Lo scempio - evidenzia ancora il naturalista - valica anche i confini comunali. Ho visto con i miei occhi persone provenienti illegalmente dal comune di Viggianello farsi strada tagliando alberi e attraversando il torrente Peschiera. Per farlo, hanno aperto varchi abusivi, distruggendo il letto del fiume, la vegetazione ripariale e abbattendo senza pietà gli alberi che ostacolavano il loro passaggio”.


 


La replica del sindaco di San Severino Lucano


 


Sulla vicenda abbiamo chiaramente sentito il sindaco di San Severino Lucano, Giuseppe Ciminelli, che ha totalmente escluso siano in corso tagli abusivi arrivando anche a minacciare di ricorrere alla vie legali.


“Partiamo da un presupposto - puntualizza il sindaco Ciminelli - ossia che la nostra amministrazione è contro i tagli boschivi, ad essere a favore erano altri e non certo noi. Nel caso specifico parliamo di rimozione, appunto non di tagli, del materiale divelto dopo la nevicata dello scorso 12 gennaio. A Bosco Magnano, così come in altre parti del territorio di San Severino, si sono verificate cadute di centinaia di alberi e, considerando l’ingente quantità di materiale che si era accumulato, abbiamo ritenuto opportuno intervenire per garantire la sicurezza e liberare le strade. Per questa ragione abbiamo pensato di verificare se le uniche due ditte boschive di San Severino fossero interessate all’acquisto del legname, in modo che pulissero anche il bosco”.


L’affidamento non solo è stato a titolo gratuito, ma ha anche permesso al Comune di introitare una discreta somma.


“Praticamente - aggiunge il sindaco - tutto il materiale prelevato è stato controllato, pesato e pagato secondo le tariffe regionali. Per cui, il Comune non solo non ha sborsato un centesimo ma ha anche incassato circa 15mila euro che adesso potranno essere spesi per i cittadini. La prima fase, con lavori spesso interrotti per il maltempo, si è conclusa il 31 marzo per consentire le nidificazioni, la seconda è iniziata il primo giugno. Ma quello che mi preme sottolineare è che tutto sta procedendo nel pieno rispetto delle regole in quanto lì è stato tutto fotografato e vige l’obbligo di rimessa in pristino. Le ditte - evidenzia ancora Ciminelli - stanno lavorando su piste già presenti e per accedere alle zone più impervie hanno usato addirittura i muli per non deturpare il paesaggio e ci sono anche video che lo dimostrano. Ma su tutte le piante prelevate e sui sentieri c’è anche il controllo degli ambientalisti locali, che tra l’altro hanno indicato alle ditte dove si trovassero gli alberi caduti e come ripristinare i sentieri. Inoltre, le stesse ditte hanno anche fotografato gli alberi divelti dalle radici”.


Quindi lo sfogo: “Ma quali tagli, non scherziamo. Qualora fossero perpetrate o continuate simili sterili polemiche, che possono celare unicamente attacchi all’amministrazione comunale, ci riserveremo azioni legali a tutela dell’immagine del Bosco e del Comune”.


 


La conferma della legittimità dell’intervento da parte dell’Ente Parco


 


Che si tratti di un’attività di esbosco autorizzata ci è stato confermato anche da Aldo Schettino e Giuseppe De Vivo, responsabili del Servizio gestione forestale dell’Ente Parco.


“Nessun taglio boschivo in atto - dicono i responsabili - ma, dopo diverso tempo, quest’anno c’è stata una forte nevicata e questo genere di fenomeni, quando colpiscono boschi in bassa quota, come appunto Bosco Magnano, provocano vere e proprie stragi di alberi». Parole che fanno però emergere un problema non meno rilevante: quello dei cambiamenti climatici in seguito ai quali, dopo anni di assenza, si verificano intense precipitazioni nevose che possono causare seri danni.


“Nello specifico - proseguono i due funzionari - quando una forte nevicata si verifica dopo anni di assenza, come accaduto a Bosco Magnano, ecco che questi alberi purtroppo cadono copiosamente. Il numero di piante cadute è stato talmente alto, che il Comune è stato costretto a deliberare l’affidamento dell’esbosco. I lavori si sono divisi in due fasi poiché, essendo iniziati in pieno inverno, sono stati spesso interrotti per il maltempo e si è arrivati allo stop per permettere avvenissero le nidificazioni, salvo poi riprendere il primo giugno”.


 


Il Gruppo d’Intervento Giuridico comunica l’istanza di accesso civico


 


L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), attraverso una nota firmata da


Stefano Deliperi, ha comunicato di aver inoltrato la richiesta di accesso agli atti.


“Sono in corso ingenti tagli boschivi, anche di Faggi secolari, senza che sia stato possibile rinvenire alcun cartello ‘inizio lavori’ che faccia comprendere se siano autorizzati o meno”, si legge.


“L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) - prosegue la nota - su segnalazione di residenti, ha, quindi, nuovamente inviato (10 giugno 2025) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per verificare la legittimità o meno dei tagli boschivi, che segue analoga richiesta del 9 gennaio 2024. Coinvolti i Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Cultura, la Regione Basilicata, l’Ente parco nazionale del Pollino, il Comune di San Severino Lucano, i Carabinieri Forestale, informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro. Già nell’estate del 2021 i Carabinieri Forestale intervennero per fermare un cantiere di taglio boschivo non autorizzato, ponendo sotto sequestro preventivo ben 64 ettari del Bosco Magnano. Il GrIG auspica rapidi accertamenti sulla liceità degli interventi di taglio boschivo”.


 


 


Gianfranco Aurilio


Lasiritide.it




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