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Un luminare lucano nella diagnosi presidente Efusmb. Cantisani primo al mondo nell’impiego dell’AI a livello clinico

3/06/2025



La Basilicata può vantare tante eccellenze in diversi ambiti, soprattutto nella medicina. Personalità di spicco che danno lustro alla nostra regione anche a livello internazionale, come il professor Vito Cantisani, medico chirurgo specializzato in Radiologia, che a Kyoto (in Giappone), in occasione dell’ultimo congresso della Wfumb (World federation of ultrasound in medicine and biology - Federazione mondiale degli ultrasuoni in medicina e biologia), ha ufficialmente assunto la carica di presidente dell’Efusmb (European federation of societies for ultrasound in medicine and biology - Federazione europea delle società di ultrasuoni in medicina e biologia), che rappresenta oltre 17mila specialisti da tutto il vecchio continente che guiderà per i prossimi due anni.
Il suo lavoro è fondamentale in quanto primo al mondo nell’impiego dell’Intelligenza artificiale a livello clinico, per cui, conosce perfettamente i vantaggi oppure i limiti nelle diagnosi di questa nuova tecnologia. Classe 1974, nato a Lagonegro, si è diviso tra Latronico e Chiaromonte. “Mio padre era il medico di Latronico, mia madre era un’insegnante di Chiaromonte, per cui, io mi dividevo tra questi due paesi e oggi, essendo medico e docente, ho coniugato le professioni di entrambi i miei genitori”, ci dice scherzando il luminare che torna in Basilicata «quando posso, anche tre o quattro volte l’anno e tornerò certamente la prossima estate».
La sua nomina rappresenta senza dubbio un grande riconoscimento per l’ecografia italiana ed, oltre alla Lucania intera, inorgoglisce profondamente le due comunità nelle quali ha trascorso l’infanzia. Il suo impegno è da anni fondamentale nella promozione di elevati livelli qualitativi nella formazione ed esecuzione dell’ecografia e nella redazione di linee-guida attuali ed efficaci. In sostanza, parliamo di un miglioramento sia tecnologico che di sicurezza nella diagnostica ecografica. Quello di Cantisani è un curriculum davvero impressionante, che si fa fatica a sintetizzare. Professore di radiologia e Vicepreside facoltà medicina e odontoiatria Univesità sapienza. Direttore uoc diagnostica per immagini integrata polo reatino univ sapienza. Membro del Comitato etico Lazio 1. Consigliere scientifico della Marina Militare. Già presidente Siumb. Presidente sezione ecografia Sirm Ha pubblicato 300 lavori su riviste prestigiose. Relatore a più di 400 congressi nazionali o internazionali, ha partecipato ed è autore di molteplici linee guida e Position papers in campo ultrasolologico e diagnostica per immagini.
Fausto De Maria e Valentina Viola, sindaci rispettivamente di Latronico e Chiaromonte, hanno condiviso via social due post attraverso i quali si sono congratulati con l'esperto docente lucano.
I risultati raggiunti dallo stesso professor Cantisani sono appunto stati presentati in Giappone, durante il congresso che si è svolto dal 29 maggio al primo giugno scorsi.
Quali sono stati gli argomenti trattati da lei nel congresso di Kyoto?
“Ho presentato lo stato attuale dell’ecografia con mezzo di contrasto nella caratterizzazione delle lesioni dei tumori renali; ho parlato delle nuove linee guida dell’Efsumb nell’ambito della caratterizzazione del nodulo tiroideo ed abbiamo analizzato le tavole rotonde circa l’uso dell’intelligenza artificiale nell’ambito ecografico e, più in generale, nell’ambito radiologico”.
L’impiego delle nuove tecnologie sta portando risultati apprezzabili?
“L'intelligenza artificiale, o meglio l'intelligenza aumentata perché di questo si tratta, visto che parliamo sempre di un supporto al ragionamento clinico, ha avuto un ingresso più tardivo nel campo dell'ecografia. Tuttavia, grazie ai recenti sviluppi tecnologici, stiamo assistendo a un'evoluzione anche in questo settore. L'intelligenza artificiale (di seguito Ai, ndr) oggi può intervenire su più fronti: nell'identificazione automatica di lesioni (tiroidee, mammarie, epatiche, ecc.); nella delimitazione dei margini delle lesioni stesse e nel miglioramento della qualità dell'immagine ecografica, rendendola più chiara e interpretabile. L'Ai dovrà essere un supporto fondamentale, capace di ridurre i tempi di diagnosi; aumentare la sicurezza e offrire un aiuto nei momenti critici, ad esempio quando l'attenzione può calare, come dopo lunghi turni di pronto soccorso. Può quindi diventare un prezioso alleato per prevenire errori legati alla stanchezza, allo stress, alle condizioni oggettive che viviamo ogni giorno. In medicina si lavora in team e l'obiettivo è sempre quello di salvare vite e garantire la cura migliore. L'intelligenza artificiale può diventare quel “terzo uomo” che aiuta la squadra a essere più efficace, più veloce, più precisa”.
Ci sono dei contro?
“Va detto con onestà, che gli attuali sistemi di Ai non superano ancora la capacità diagnostica dell'operatore esperto, ma hanno un ruolo molto promettente e già più consolidato in ambito formativo: aiutano studenti, specializzandi e giovani medici a imparare più velocemente e in modo più strutturato. Un altro ambito interessante è la reportistica strutturata: l'intelligenza aumentata ci sta aiutando a generare referti più completi, accurati e in tempi ridotti”.
Siete stati i primi al mondo in questa sperimentazione?
“Abbiamo partecipato a tutti i trial che hanno consentito l’accumulo dei cosiddetti big data e siamo stati i primi ad utilizzare questa nuova tecnologica in ambito clinico. Attualmente, la stiamo introducendo ma sempre con le dovute cautele poiché ci siamo resi conto di quanto ancora non ci superi in accuratezza. Ma stando sempre molto attenti ad evitare la divulgazione di dati sensibili, altra esigenza che rende fondamentale il controllo dell’operatore umano”.

Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it




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