Tantissimi sono stati i fedeli giunti a San Pietro anche dalla Basilicata, che non è certo rimasta indifferente di fronte alla possibilità di salutARE Bergoglio per un’ultima volta.
“Chiaramente è stata massiccia la presenza di religiosi e religiose, ma cosa abbia rappresentato per i popoli papa Francesco si capiva dagli arrivi da tutto il mondo di persone comuni: dalla Cina, come da ogni parte d’Europa o dal Sud America. Abbiamo incrociato anche un troupe televisiva proveniente dall’Honduras”. Così Rosanna Viceconte, presidente di Anpas Basilicata, ci ha chiaramente fotografato la situazione in Vaticano dove è stata impegnata due giorni assieme a un gruppo di altri 8 volontari lucani, perfettamente addestrati per effettuare ogni tipo di servizio venisse richiesto dalle circostanze.

“Le mansioni possono variare di giorno in giorno in relazione all’affluenza - ci spiega Viceconte - noi, ad esempio, inizialmente eravamo stati attivati come loggisti ma, prima ancora di partire, l’esigenza richiesta era di soccorritori, di fatti eravamo muniti di zaini con materiale sanitario e defibrillatori. Tuttavia, arrivati lì, siamo stati convertiti nuovamente al servizio di operatori generici di protezione civile. È chiaro come sia impossibile prevedere di cosa ci sia bisogno poiché non si possono conoscere in anticipo i flussi reali”.
Dopo l’attivazione della Colonna Mobile Nazionale Anpas da parte del Dipartimento Protezione Civile, i volontari di Anpas Basilicata hanno iniziato ad operare giovedì mattina, tra il campo di accoglienza di Centocelle, per l'attività di segreteria e sala operativa, e Piazza Pio XII, in supporto alle forze dell'ordine, al fine di consentire un sereno deflusso dei fedeli in Piazza San Pietro, oltre che in attività di assistenza alla popolazione nel fornire informazioni. Quindi, ieri, in via Ottaviano, tra i Musei Vaticani e Piazza San Pietro, hanno diretto gli arrivi dalla metropolitana di Ottaviano.
“Durante il nostro turno, dalle ore 7 alle 14, abbiamo superato le 50mila presenze - prosegue la presidente Viceconte, in riferimento al turno di ieri mattina - tanti erano gli adolescenti per il Giubelo. Chiaramente, considerando la giornata festiva, i flussi sono iniziati già la mattina con file interminabili. Mentre, il 24, sono stati ridotti durante la giornata ma hanno fatto registrare dei picchi dalle 19 in poi, tant’è che, per consentire di salutare il papa, l’orario di chiusura è stato prorogato dalle 24 alle due di notte”.
Saranno circa quattromila gli uomini e le donne delle forze dell'ordine in campo oggi per il funerale. Oltre mille saranno impiegati per scortare le delegazioni straniere in arrivo a Roma. A questi, si aggiungono quattromila volontari.
Il mezzo sul quale verrà posta la bara del Papa nel corteo da San Pietro a Santa Maria Maggiore, dopo il funerale, ne permetterà la visione.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it