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Incidenti sul lavoro, aumento delle vittime a ottobre 2024 |
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6/12/2024 |
|  A fine ottobre 2024, i dati sugli incidenti sul lavoro in Italia continuano a destare preoccupazione, con un incremento sia delle vittime che degli infortuni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le vittime registrate sono già 890, con un incremento di 22 decessi rispetto al 2023, secondo i dati dell’Osservatorio Vega. Un dato particolarmente allarmante riguarda il numero di lavoratori stranieri, che subiscono un rischio mortale quasi triplo rispetto agli italiani: 62,8 morti ogni milione di occupati contro i 24,0 degli italiani. La fascia di età più colpita è quella degli over 65, con un’incidenza di 112,8 decessi per milione di lavoratori. La Lombardia continua a essere la regione con il maggior numero di vittime, seguita da Lazio ed Emilia-Romagna. Il settore delle costruzioni è il più colpito, con 128 decessi. Inoltre, il martedì si conferma come il giorno più critico per gli incidenti mortali. Nonostante una lieve crescita delle denunce di infortunio (+0,4%), il fenomeno resta un’emergenza, con un numero crescente di morti e feriti che coinvolgono ogni anno migliaia di famiglie. Il rischio di infortunio varia significativamente tra le regioni, con alcune zone, come la Valle d’Aosta e la Basilicata, che presentano un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale. La zonizzazione delle regioni evidenzia aree con livelli di rischio più elevati, contribuendo a indirizzare le politiche di prevenzione. “Ancora due mesi per arrivare al bilancio delle vittime di fine 2024. Eppure, come ogni anno, già ora ci sembra di intravedere i numeri della strage di fine dicembre, perché le statistiche ufficiali del decimo mese dell’anno tolgono ogni speranza a un’inversione di tendenza” – questo il commento di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering. "È una proiezione davvero sconfortante che narra ancora una tragedia quotidiana che si consuma più volte al giorno. E dietro ad ogni vittima c’è un lutto familiare che coinvolge ogni anno migliaia di persone." lasiritide.it |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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