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Crisi politica a Senise: sopravvissuti o soprassedenti?

22/02/2024



Occorre scomodare anche il Ministero dell'Interno in merito alla crisi politica in seno al Consiglio comunale di Senise? Così, almeno, avrebbe deciso la maggioranza nel corso della seduta consiliare che aveva, come unico punto all'ordine del giorno, la sostituzione di Rosario Marino, il consigliere sospeso dal Prefetto. Il Consiglio dedicato alla sostituzione, dopo oltre un mese e mezzo dall’avvenuta comunicazione, era stato proprio sollecitato dal Prefetto Michele Campanaro con una nota ufficiale inviata al Presidente del Consiglio lo scorso 5 febbraio. In lizza c'era la consigliera inizialmente non eletta (tra la minoranza, a cui Marino faceva parte prima di accettare l'assessorato nel mese di ottobre scorso) Giovanna Di Sanzo, candidata nel 2020 nella lista guidata da Giovanni Asprella.
Ingresso accettato formalmente da Di Sanzo ma messo a votazione: accolto con 6 voti favorevoli da parte dell'opposizione e 6 contrari da parte della maggioranza.
Ma, oltre alla decisione di mettere ai voti la sostituzione, il vero coup de théâtre è arrivato dopo.
Il presidente del Consiglio Francesco Palazzo legge un deliberato nel quale sostanzialmente si sospende l’ingresso della nuova consigliera per problemi di illeggitimità (non incandidabilità) «che si contesta nell'immediato» perché la Di Sanzo è attualmente consigliera comunale nel Comune di Carbone, eletta nel corso della tornata elettorale un anno dopo le elezioni senisesi. E il suo ingresso viene sospeso, citando l'articolo 65 comma 2 del decreto legislativo 267 del 2000,  in attesa che, sulla questione, si pronunci il Ministero dell’Interno tramite Prefetto («fino a quando non venga accertata dal Consiglio comunale la rimozione della causa di incompatibilità»). 


 


Non si sono fatte attendere le scintille appena dichiarata conclusa la seduta consiliare.
«Domattina sarò io a fare il ricorso - ha detto proprio Giovanna Di Sanzo, seduta in platea, rivolgendosi al sindaco Giuseppe Castronuovo- stai impedendo di esercitare un diritto. Il dato politico è che non stai prendendo atto, per l'ennesima volta, che non hai la maggioranza. Se ti è rimasto un briciolo di dignità politica dimettiti».
«Il diritto a entrare in consiglio me lo aveva già conferito il popolo di Senise- conclude- mai mi sarei aspettata una situazione così surreale». La Di Sanzo si appella, tra l’altro, al Testo unico degli enti locali, il Tuel, nella versione aggiornata al 30 gennaio 2024.
Secondo il Tuel:
, 1. Nessuno può presentarsi come candidato a consigliere in più di due province o in più di due comuni o in più di due circoscrizioni, quando le elezioni si svolgano nella stessa data. I consiglieri provinciali, comunali o di circoscrizione in carica non possono candidarsi, rispettivamente, alla medesima carica in altro consiglio provinciale, comunale o circoscrizionale.
(…) E sull’obbligo di opzione, si legge:
«Il candidato che sia eletto contemporaneamente consigliere in due province, in due comuni, in due circoscrizioni, deve optare per una delle cariche entro cinque giorni dall'ultima deliberazione di convalida. Nel caso di mancata opzione rimane eletto nel consiglio della provincia, del comune o della circoscrizione in cui ha riportato il maggior numero di voti in percentuale rispetto al numero dei votanti ed è surrogato nell'altro consiglio.
Nel frattempo la diretta che, come di consueto, è stata trasmessa in streaming per consentire la massima diffusione dei lavori del Consiglio Comunale di Senise, è stata, in serata, rimossa dalla pagina social dell’emittente che l’ha trasmessa. Circostanza che ha portato i consiglieri di opposizione Teodora Cicchelli, Francesco Marranchiello, Armando Roseti, Nicola Petruccelli, Giuliana Latronico, Valeria Sassano, a chiedere pubblicamente la ripubblicazione della seduta.
«Tutto ciò- scrivono- alla luce della convenzione tra il comune di senise e Radio Senise Centrale finalizzata anche alla trasmissione dei consigli comunali in osservanza dei principi di partecipazione democratica, pubblicità, trasparenza e comunicazione che devono essere garantite, tanto più che la convenzione comporta un esborso di soldi pubblici».


Per la cronaca, il consiglio è stato ripubblicato in serata e, inizialmente rimosso, «per sopraggiunti problemi tecnici». Nella nuova pubblicazione è stato però eliminato l'intervento, dalla platea e a seduta conclusa, della Di Sanzo.


 


Mariapaola Vergallito
lasiritide.it




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