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Emergenza-urgenza: se il sistema va ''in tilt''

11/02/2024



Pochi giorni fa abbiamo accolto, sulle nostre pagine, una lettera aperta inviata da alcuni cittadini di Policoro che segnalavano le «difficoltà di atterraggio, a Policoro, dell’elisoccorso in caso di necessità. Più volte, a causa della mancanza di disponibilità del 118 della Regione Basilicata per il trasferimento di malati gravi, si è rischiato di piangere il morto. Dopo il caso di circa un mese fa riguardante un paziente con un problema grave al cuore per il quale l’elisoccorso non è stato mandato, giorni fa una signora, colpita da emorragia cerebrale su cui bisognava intervenire con un intervento urgente e che era arrivata al Pronto Soccorso, si è vista negare il trasferimento in eliambulanza all'ospedale “San Carlo” di Potenza» si legge nella lettera. In questi giorni, però, è arrivata un’altra segnalazione alla nostra redazione che riguardano una situazione di seria difficoltà riscontrata al pronto soccorso di Policoro e che ha riguardato la struttura del 118 dell'area sud-orientale della Basilicata.


Il 6 febbraio, nella fattispecie, si sarebbero verificati diversi eventi in contemporanea che hanno messo in crisi l'organizzazione dei presidi del 118 sul territorio. Il pronto soccorso di Policoro si è trovato a dover gestire ben 7 eventi contemporaneamente con autoambulanze in poche ore provenienti da Stigliano, Senise, dal presidio Enea, Sant'Arcangelo, San Mauro Forte, Policoro e Tursi, lasciando molte aree del territorio scoperte per diverse ore e questo perché, probabilmente per l’ormai annosa problematica della carenza di personale, molte ambulanze hanno dovuto attendere non poco tempo prima di poter lasciare i pazienti in ospedale.


Per esempio, quando l'autoambulanza di Stigliano si è liberata è dovuta correre per un evento a Sant'Arcangelo, costringendo Senise ad essere dirottata immediatamente su Montalbano Jonico. Nel frattempo, è arrivata a Policoro la postazione di Tinchi (Pisticci), saturando ancor di più il pronto soccorso.  La postazione di Senise ha  preso in carico il paziente a Montalbano Jonico per poi essere  dirottata a Lagonegro, con un viaggio di oltre 100 km. A causa delle lunghe attese, un paziente trasportato dall'autoambulanza del presidio di San Mauro Forte ha rinunciato alle cure e con un'auto privata, assieme ai familiari, si è recato all'ospedale di Matera. Per coprire un altro evento a Senise è intervenuto il presidio di Corleto Perticara, mentre quello di San Costantino Albanese ha dovuto gestire un altro evento su Tursi.


Questa confusione, causata dall'eccezionalità degli eventi, mette in evidenza la debolezza dell'organizzazione sanitaria di primo intervento nell'intera area sud, che sistematicamente va in crisi. I pazienti del territorio si trovano costretti a ricoverarsi in altre aree distanti, con rischi sulla tempistica di accesso e problemi legati alla lontananza dai propri cari.


 


lasiritide.it




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