Con le stelle nazionali e internazionali che si alternano sul suo red carpet, il Marateale è di sicuro la kermesse più glamour della Perla del Tirreno e della Basilicata, ma, visto il seguito, è altrettanto certamente tra gli appuntamenti maggiormente di richiamo dell’estate di tutta la penisola.
Ma la frana che ha devastato un tratto della SS18, senza una soluzione a breve o medio termine, potrebbe pregiudicare la portata della prossima edizione: che si farà ma, se non si arriva alla riapertura dell’arteria, potrebbe andare incontro ad una perdita di pubblico non indifferente che, chiaramente, si ripercuoterebbe sull’evento.
Il rischio, vista l’incertezza, appare più che concreto ed a confermarcelo è stata Antonella Caramia, presidente dell’Associazione Cinema Mediterraneo che organizza la manifestazione. Caramia, da noi intervistata, si è subito mostrata solidale con la popolazione e con gli operatori turistici locali ma, allo stesso tempo, ci ha anche spiegato come la macchina organizzativa necessiti di risposte a stretto giro: al massimo, per il prossimo mese di gennaio.
Dottoressa Caramia, tra gli operatori turistici serpeggia la paura che la strada possa rimanere interrotta anche la prossima estate: temete che a subirne le conseguenze possa essere anche il Marateale?
Siamo preoccupati per la manifestazione ma, prima di tutto, lo siamo per la popolazione di Maratea e per gli operatori del settore i quali, qualora la problematica non si risolvesse nel volgere di poco tempo, subirebbero pesanti ricadute negative. Basti pensare che la stagione inizia a maggio, per cui, non siamo lontanissimi. Dispiace anche perché, già l’anno scorso, per alcuni, i problemi c’erano stati sull’altra parte della strada. Se a tutto questo aggiungiamo i disastri provocati dal Covid, allora ne viene fuori uno scenario poco rassicurante per l’intero comparto.
Se permarrà l’interruzione della statale, il Marateale rischia di essere ridimensionato o di non avere la stessa portata degli anni precedenti?
Sicuramente il rischio c’è perché la manifestazione coinvolge il settore turistico-alberghiero, tanto che noi facciamo leva su quasi tutte le strutture del territorio e, quindi, anche di quelle dalla parte di Castrocucco. Per cui, va da sé che, qualora il problema dovesse persistere, saremmo costretti ad attivarci in maniera diversa. Inoltre, si prefigurerebbe chiaramente anche un problema di disponibilità di posti letto. A tutto questo si aggiunge un discorso di carattere comunicativo poiché l’evento viene seguito anche da chi arriva dai comuni limitrofi, con tutte le difficoltà di carattere logistico che ci troveremmo ad affrontare. Se non si arriva ad una soluzione saremo di fronte davvero a tante difficoltà, che potrebbero provocare una diminuzione del pubblico. Noi, come sempre, ci metteremo tutto l’impegno possibile ma parliamo di un territorio che già vive una serie di disagi, e questa situazione che si è creata ovviamente non fa che peggiorare il quadro.
Ritiene che possano esserci problemi anche circa gli ospiti nazionali ed internazionali?
Onestamente non credo anche perché a Maratea ci si arriva anche anche in treno, per cui riusciamo a portarli. Tuttavia, il punto è che a noi piace organizzare una manifestazione che venga seguita dal pubblico. Il Marateale ha l’obiettivo di regalare una settimana piacevole alla popolazione locale e limitrofa ecco perché è aperto a tutti, senza che venga chiesto di pagare il biglietto. Di conseguenza, se diventa difficile raggiungere Maratea, ne risente tutta la kermesse.
È ottimista o pessimista sulla riapertura dell’arteria prima della prossima estate?
Io sono ottimista per natura e voglio esserlo anche questa volta. Non è un aspetto che mi riguarda poiché non ne ho le competenze, ma credo si siano già attivati per risolvere il problema.
La macchina organizzativa fino a quando potrà attendere prima di attivarsi?
Sai noi che gli operatori necessitiamo di risposte veloci. Il Marateale non si organizza certo in 15 giorni, per cui, entro gennaio dovremo conoscere quale situazione si profila per i mesi successivi.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it