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''Sospensione della fornitura per decesso'', ma la titolare dell'utenza è viva

15/11/2020



Questa bellissima signora ritratta in questa fotografia da pochi mesi ha compiuto 100 anni. La signora Florinda, questo il suo nome, vive ad Episcopia, ha tre figli (con una figlia vivono insieme) e l’utenza di Acquedotto Lucano della sua casa è, ovviamente, intestata a lei. La signora Florinda ci mostra, divertita, una raccomandata ricevuta pochissimi giorni fa da Acquedotto Lucano che ha come oggetto la ‘’sospensione della fornitura per decesso della titolare’’. Non servono tante parole (basta la fotografia) per far capire che, in realtà, la ‘’titolare’’ è viva e sta bene.
A raccontarci questa storia è stato uno dei figli della signora. ‘’Qualche giorno fa vado a casa di mia madre e trovo questa raccomandata. La apro e comincio a leggere. Non potevo crederci. Grazie a Dio, mia mamma sta ancora bene ed è viva e vegeta. Assieme a lei abita mia sorella, che l'assiste e paga regolarmente le bollette dell'acqua da sempre. Nei giorni scorsi ha ricevuto la comunicazione da parte dell'acquedotto e devo dire che mia madre ne ha anche sorriso. Ora chiamerò Acquedotto Lucano per chiedere di risolvere il problema’’. “Non abbiamo mai pensato di trasferire a noi figli le utenze intestate a mia madre- ci dice- anche perché lei sta bene e abbiamo sempre pagato tutte le bollette”.
Ma la storia della signora di Episcopia non è l’unica. Per questo ci siamo rivolti direttamente ad Acquedotto Lucano per chiedere spiegazioni. Tutto parte da una problematica tutt’altro che nuova e che, evidentemente, riguarda una inadempienza che, da un lato ha a che vedere con centinaia di persone e dall’altro, nonostante sia ‘’storica’’ non è stata ancora risolta. Se qualcuno utilizza una utenza intestata ad una persona deceduta spesso non viene effettuata la voltura.
‘’Nel database di Acquedotto lucano- ci dice Massimo Carcuro- ci sono circa 20mila perone che vanno dai 90 ai 130 anni. Di questi: dai 100 ai 130 anni ce ne sono quasi 9mila, a fronte di un dato reale di ultracentenari (dati Istat) che ammonta a 113 per l’anno 2019. Cosa vuol dire? Acquedotto lucano ha inviato una lettera a quasi 8mila e 500 utenti ultracentenari che dicono di avere un’utenza intestata; molti pagano, come nel caso della signora, ma tanti di questi cittadini non pagano questa utenza, intestata a deceduti. L’Agenzia delle Entrate dal 1 gennaio, tra l’altro, non riconosce più fatture intestate a codici fiscali di utenze di deceduti’’. Cioè: in Basilicata ci sono quasi 8mila e 500 casi di persone che ritengono che un’utenza intestata a persone decedute anche anni fa non debba passare agli eredi e che sia normale, quindi, anche non pagarla. ‘’Sono oltre 1 milione e 500mila euro i milioni di utenze non pagate” dice Aql.
Insomma: c’è stato, ovviamente, un errore. Un margine di errore molto basso, ma si è verificato e ha colpito parte di quelle 113 persone ultracentenarie per fortuna non decedute. Secondo Acquedotto Lucano non c’era modo di anticipare o di evitare questo piccolo errore. ‘’Qualcuno è venuto in ufficio- spiega Carcuro- ci siamo scusati e abbiamo anche sorriso insieme’’.
Comunque nei prossimi giorni Acquedotto Lucano manderà una lettera di scuse a tutte le persone che hanno ricevuto per sbaglio la comunicazione.
Ovviamente chi ha ricevuto per sbaglio la comunicazione deve comunicarlo all'ente.

Mariapaola Vergallito



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