I pendolari ''invisibili'' delle fermate bus per gli stabilimenti di Melfi
30/10/2020
Diario di bordo del viaggio degli ‘invisibili’. Si definiscono così decine e decine di lavoratori che da gran parte della Basilicata quotidianamente si mettono in viaggio per raggiungere gli stabilimenti della Fca di Melfi. Sono, in particolare, i lavoratori pendolari che viaggiano ad ogni turno lavorativo percorrendo 3 ore per l’andata e 3 ore per il ritorno. Prima tappa nell’area sud- Val d’Agri: Sant’Arcangelo. E poi, tra gli altri, Satriano, Tito e così fino a Melfi.
Oggi, però, quegli invisibili hanno una voce in più: è Antonio Galante, lavoratore a Melfi da dieci anni. Lui vive a Satriano di Lucania e in questi giorni sta portando avanti una battaglia a suon di racconti, foto e video sulla sua pagina facebook.
‘’Ennesimo sollecito e appello alle istituzioni regionali e nazionali per il rispetto del distanziamento sociale come prima misura per evitare la propagazione del virus Covid- dice- Noi lavoratori pendolari attendiamo risposte mentre voi comodamente seduti nei palazzi di vetro dovete tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari’’. L’emergenza Covid ha evidenziato problematiche che sono state sempre raccontate e che forse, adesso, riescono ad avere i riflettori che meritano. E, si spererebbe, anche le giuste soluzioni. Antonio ha cominciato la sua battaglia raccontando, semplicemente e doverosamente, quello che accade alle fermate in cui i lavoratori aspettano il pullman che li porta a Melfi. Pullman in cui l’impossibilità di mantenere il distanziamento è un problema ma, purtroppo, non l’unico.
Perché per salirci, su quel pullman, i lavoratori devono attendere lungo la statale, sulla corsia d’emergenza, in situazione di insicurezza totale, con la nebbia fitta delle notti o la neve del periodo invernale.
Come in questo video, girato nel mese di marzo 2020:
Oppure come questo, girato pochi giorni fa:
E’ di poche ore fa la notizia che dal prossimo 2 novembre la fermata di Satriano sarà sospesa e, fino a nuove soluzioni da parte degli enti preposti, l’unica fermata in quell’area sarà quella a Tito Scalo. ‘Noi pendolari di Satriano di Lucania, Savoia di Lucania e Sant'Angelo le Fratte - dice- paghiamo regolarmente un abbonamento mensile da anni in cui c’è scritto che la fermata dovrebbe essere allo svincolo di Satriano, dove non è mai stata. Ma se noi utenti abbiamo pagato per anni affinché il pullman uscisse a Satriano di Lucania perché solo ora si accorgono che così non è stato? A Tito Scalo tra tutti i pendolari ( Satriano, Savoia, Sant'Angelo le Fratte, Tito e Baragiano) non si creeranno assembramenti alla fermata? Chiediamo alle istituzioni regionali di intervenire celermente poiché questa è una vergogna inaudita’’.
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi
Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua