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La battaglia di Bolognetti continua: ''il nostro tempo non è uguale a quello dei malati'' |
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28/09/2020 |
| C’è un film di fantascienza del 2017 diretto da Matt Reeves che appartiene a una delle saghe più famose del cinema e della letteratura: Il pianeta delle scimmie, in quell’ultimo atto della serie reboot, preludio alle narrazione del celebre film degli anni Sessanta in cui la Terra è dominata da Cornelius e dai suoi fratelli. Ma cosa c’entra tutto questo con la battaglia che Maurizio Bolognetti sta portando avanti da oltre 290 giorni (293 per la precisione, in sciopero della fame dalle ore 23.59 dell’11 settembre e in digiuno dalle ore 23.59 del 23 settembre) nel nome della dignità e dei diritti dei disabili? C’entra perché una bella chiacchierata telefonica con lui, domenica mattina, e alcuni concetti espressi con chiarezza, hanno stimolato in me ricordi e riflessioni che hanno anche a che fare con la trama di quel film.
Perché la storia diretta da Reeves racconta che, dopo anni di guerre, il virus che ha sterminato gran parte della popolazione umana e reso intelligenti le scimmie si è evoluto e ha cambiato effetto. Non uccide più gli umani, ma ne causa la regressione, il cui effetto principale e più evidente è la perdita della parola.
‘Parola’. Concetto chiave nella battaglia di Bolognetti.
“Un giorno per me ha un tempo- dice- Quello stesso giorno, per un malato che aspetta un ausilio per poter riacquistare la parola, ha un tempo diverso. Un tempo che quella persona non si può permettere”.
Ed è a quel punto che la telefonata continua con la richiesta di raccontare una storia precisa, per dare ad una lotta che contempla numeri altissimi in tutta Italia, un volto, anche nel sacrosanto anonimato.
La vicenda è purtroppo ‘’antica’’ e riguarda il mancato aggiornamento del Nomenclatore tariffario ausili e protesi che risulta formalmente in vigore ma non applicabile per tutti gli ausili destinati ai bisogni più complessi e alle persone con le patologie più gravi. E che porta a utilizzare ancora vecchi elenchi e vecchie tariffe. Una vicenda nazionale, che penetra come una lama nella quotidianità di chi subisce mancate scelte.
“Come il caso di un uomo malato di Sla- ci dice Bolognetti- che dopo varie peripezie è riuscito ad ottenere il puntatore oculare. Per chi non lo sapesse è quello strumento che serve per comunicare, per riacquistare la parola. Uno strumento ovviamente non uguale per tutti perché, una cosa che deve essere evidenziata è che ogni persona ha una storia ed ha una necessità diversa. Ma il puntatore del cittadino non solo non era adeguato, ma non fu fatto nemmeno ciò che era previsto e cioè un corso di formazione per insegnare al cittadino ad usarlo’’. “Stiamo parlando di ausili che andrebbero tarati in base alle esigenze di ogni singola persona ma tutto questo non avviene perché il legislatore genialmente ha stabilito un modus operandi che la Regione Basilicata non rispetta nemmeno e per questo li abbiamo diffidati. A monte c’è un errore compiuto e già segnalato dalla Consip al Ministero che si è già espressa sulla scorretta modalità delle gare d’appalto che vengono fatte per acquisire questi ausili, che per loro natura hanno un livello di personalizzazione altissimo. Il Servizio Sanitario Nazionale, grazie a scelte scellerate, assume per tante persone con disabilità gravi e complesse forma di pugno, di schiaffo, costringendo le stesse a percorsi ad ostacoli per poter accedere ad ausili in grado di migliorare la qualità delle loro vite’’.
Un supplemento di pena per i malati e le loro famiglie oltre alla pena rappresentata dalla malattia.
Il progresso del nomenclatore è inversamente proporzionale al progresso delle nuove tecnologie legate a questi ausili, che da un lato si evolvono nella loro specificità e dall’altro subiscono anche una normale evoluzione di prezziari, più accessibili rispetto a prima. Ma la legge, evidentemente, non si evolve con essi.
Intanto per domani 29 settembre era previsto un ulteriore intervento di Bolognetti, che sarebbe stato presente in Consiglio regionale (ma apprendiamo nelle ultime ore di un rinvio dei lavori). Restano confermati, invece, il sit-in e la conferenza stampa del giornalista e segretario dei Radicali lucani (Consigliere dell’Associazione Coscioni e Membro del Consiglio generale del Partito Radicale).
‘Sono rimasto molto colpito leggendo gli stenografici dei precedenti Consiglio regionali a cui ho partecipato- dice Bolognetti- delle parole del Presidente del Consiglio Cicala che ritenne opportuno sospendere i lavori perché ‘’c’era un uomo che ostentava segni’’. L’uomo che ostenta segni non rinuncerà ad ostentare segni anche in futuro, vedremo con quali modalità. Mi auguro che nessuno si comporti come la Precog di Minority Report o come la Psicopolizia di Orwell. Se qualcuno volesse emanare un daspo preventivo ce lo comunicassero per iscritto, perché, ripeto, non siamo in tempi di Precog o di Psicopolizia”.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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