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Il ricordo di Angela illumini il torpore delle coscienze

15/09/2020



Sono passati esattamente due anni da quando, a Cersosimo, si spegneva all'improvviso il sorriso di Angela Ferrara, uccisa vigliaccamente dalla stessa mano che diceva di amarla e di non poter vivere senza di lei. Quella mattina del 15 settembre del 2018, sotto il sole caldo, assieme ad un'estate che stava per finire, finì anche la nostra illusione che atrocità del genere capitassero lontano dalla tranquillità di un piccolo centro, dove ci si conosce tutti, dove ancora l'uscio di casa resta aperto. Dove Angela credeva che la bellezza della cultura, la poesia, la musica, il teatro, potessero salvare il mondo. E aveva ragione, perché nel suo nome, nei mesi successivi alla sua morte, sono state realizzati tanti progetti che hanno visto il piccolo borgo di Cersosimo punto di riferimento culturale e tanto altro occorre fare. Ricordare Angela oggi è doveroso. Lo è per ricordare lei e perché il sacrosanto diritto delle donne all'autodeterminazione, negli ultimi mesi, nelle ultime settimane ha conosciuto storie tragiche di negazioni, offese, violenze, morte. E il ricordo di Angela e di tutte le donne morte per mano di chi ha negato loro questo diritto alla autodeterminazione, deve essere una luce che deve illuminare quotidianamente il torpore delle nostre coscienze.

Mariapaola Vergallito



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