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L'ospedale di Chiaromonte punto di ‘’sorveglianza sanitaria’’ per Covid |
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28/06/2020 |
| Pochi giorni fa il presidente della Regione Basilicata, assieme agli assessori Francesco Cupparo e Donatella Merra, ha tenuto un incontro-confronto con molti sindaci dell’area del Lagonegrese-Pollino-Senisese. Diverse sono state le istanze messe sul tavolo della discussione, alcuni annose, altre recenti. Ma tutte, in sintesi, si potrebbero riassumere con la richiesta di ‘’coinvolgimento dei territori’’. E’ quanto chiesto, in tal senso, dal sindaco di Chiaromonte Valentina Viola. A Chiaromonte, nell’ambito dell’emergenza Covid 19, vi è una delle tre strutture (assieme a quelle di Maratea e Policoro) che ospiteranno strutture specifiche di prevenzione Covid-19 al servizio delle aree in cui operano, vale a dire il Metapontino-costa ionica, Maratea-costa tirrenica e Parco Nazionale Pollino-zona sud. Si tratta di un punto di ‘’sorveglianza sanitaria’’ soprattutto per quelli che sono gli arrivi da fuori regione (soprattutto turisti ma non solo) e per garantire maggiore tranquillità. Già dal mese di marzo l’ospedale distrettuale di Chiaromonte era entrato nella discussione in merito alla possibilità di una conversione in ‘’struttura covid’’, che è cosa ben diversa da quello che prevedono le attività di sorveglianza sanitaria. In quest’ottica, come ha detto il sindaco Valentina Viola, “si potrà assistere anche ad un rilancio turistico dell’area a cui questo territorio fa riferimento, che è quello del Pollino. Un punto di riferimento nella struttura, di supporto rispetto a chi, viene in quest’area, e ha bisogno di effettuare i tamponi che saranno processati dal laboratorio analisi interno”. Sono 120 gli operatori sanitari che lavorano all’interno della struttura che, da anni ormai, ospita centri di eccellenza che richiamano pazienti da fuori regione, come il Centro dei disturbi alimentari e del peso e il centro per la riabilitazione alcologica o la stessa Rsa (che nel periodo cakdo dell’emergenza hanno proseguito con le loro attività già in corso). “Da circa un mese- dice Viola- è inoltre stato ripristinato anche il secondo turno di pediatria, che qualche anno fa fece mobilitare i cittadini e costituire il comitato ‘La nostra voce’. Inoltre presto ci sarà un incremento delle attività”. Sulla struttura esiste un finanziamento delle Aree Interne di un milione di euro e che, come già ci aveva spiegato Viola, “non siamo fermi al palo. Con gli altri sindaci stiamo lavorando per il potenziamento della struttura chiaromontese. Ci sono tantissime iniziative in ballo e in itinere che, naturalmente in queste ultime settimane hanno subito un rallentamento a causa dell’emergenza ma posso assicurare e tranquillizzare tutti che si sta lavorando e anche in maniera fitta”. Come già detto, in tutte le discussioni relative al sistema sanitario e ai singoli presidi che stanno accompagnando la cronaca legata all’emergenza, un elemento è comune: casomai ancora non si fosse compreso è giunto il momento, per tutti, di pensare a programmazioni in tema di sanità che poggino le basi sulla realtà e non più soltanto sui numeri.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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