Il presidente dell’Anaste (l'Associazione Nazionale Strutture Terza Età) Basilicata e direttore del Colleverde, Adriano Spina con sede a Francavilla in Sinni, nonché membro del Consiglio nazionale della più importante associazione italiana di categoria, che rappresenta moltissime strutture residenziali del Paese, lancia un accorato appello alle istituzioni Lucane. “Il Coronavirus fa paura- dice- medici, infermieri, Oss e altre figure sono da giorni in prima linea nelle strutture ospedaliere e stanno pagando un prezzo altissimo. Fanno del loro meglio, anzi, si sta raschiando il fondo delle proprie forze per cercare di strappare alla morte tante persone, uomini e donne attaccate da questo terribile virus. Ma voglio attirare l’attenzione – continua- anche sulle strutture residenziali per anziani: Rsa, Case protette, Case di riposo. Possiamo evitare, tutti insieme, e siamo ancora in tempo, problemi seri dentro queste strutture che ospitano i nostri nonni, i nostri padri. Chiediamo alle istituzioni competenti, la Regione, le Aziende sanitarie, di darci una mano, lo chiediamo con forza, ma anche in scienza e coscienza. A nome dell’Anaste Basilicata chiedo più tutela, sia per il personale che per gli Ospiti. Piccole accortezze che potrebbero salvare la vita, innanzitutto eseguendo i tamponi sui pazienti di rientro dalle strutture ospedaliere dopo il ricovero, due tamponi nelle 48 ore, nella fase di controllo. Ma anche tamponi e controlli al personale, oltre che naturalmente agli Ospiti, che continua a garantire l’assistenza con spirito di sacrificio, umanità e professionalità, a cui va tutta la nostra stima, la vicinanza, oltre a un grazie immenso. Un appello preoccupato, quello del Presidente, che accende la luce sulle tante residenze che ospitano anche nella nostra Regione tantissimi anziani, un aspetto forse trascurato, ma sicuramente prioritario, considerato cosa sta accadendo. “Non siamo strutture in grado di affrontare il Covid – 19 –precisa- non abbiamo le competenze, non siamo un reparto di malattia infettiva. Per questo serve fare prevenzione, questo è un grido di aiuto che va in questa direzione. Siamo, come detto, ancora in tempo, si può ancora evitare quello che non vogliamo neanche pensare, ma che purtroppo sta accadendo già in altre strutture del nostro Paese, o in altre sparse per l’Europa”. Noi stiamo facendo del nostro meglio – sottolinea ancora- abbiamo messo sul campo competenze ed energie, specialmente per quanto riguarda la sicurezza, già da tempo, attraverso informative, guanti, gel, sanificanti, restrizioni, abolite le visite con i familiari, con tutto quello che comporta, ma grazie ai social, ai ragazzi, alle stesse famiglie a cui va il nostro ringraziamento per la collaborazione, stiamo cercando di garantire all’interno delle strutture la vita più serenamente possibile”. Una serie di precisazioni che potrebbero garantire, dunque, maggiore sicurezza dentro e fuori le strutture. Ragioni per cui ci sirivolge anche al Prefetto, alla Protezione civile, in particolar modo per quanto riguarda la fornitura dei DPI, dei dispositivi di protezione. “Pur essendo stati previdenti – spiega il Presidente dell’Anaste - siamo quasi alla fine delle nostre scorte,un problema che tocca tutti, certamente, ma che non possiamo far finta di non vedere. Anche pagando – continua- dobbiamo avere la possibilità di ricevere i dispositivi necessari, deve essere una priorità, non si può più aspettare, bisogna aprire una corsia preferenziale. Questo per il momento chiediamo, nell’interesse innanzitutto delle persone che tutti noi amiamo: i nostri Anziani.
Vincenzo Diego
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