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Libera su fatti nel Metapontino:''tutti noi dobbiamo fare la nostra parte''

8/03/2020



La criminalità organizzata si è insediata e radicata in Basilicata! Un sistema di silenzi, corruzione, misteri ha favorito la nascita e l’espansione della criminalità organizzata in
questo territorio considerato, fino a pochi anni fa, periferico. Da anni il materano ed il metapontino sono succubi di bande criminali che hanno occupato il territorio e ottenuto il
consenso sociale. Tante sono le attività criminali compiute sul territorio ionico: la gestione del racket delle estorsioni, in particolare nei confronti delle imprese ortofrutticole che
rappresentano il traino per l’intera economia locale, gli incendi dolosi al fine di intimidire la popolazione e gli imprenditori locali, le rapine, lo spaccio di droga e diversi tentati omicidi, tutti caratterizzati dall’utilizzo di metodi mafiosi.
Le ultime vicende hanno riguardato un imprenditore agricolo di Scanzano ionico, che si è visto bruciare la macchina da tre sconosciuti, e le nove persone arrestate nell’ambito di un’inchiesta antimafia, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Policoro e del Ros. Tutto questo accade mentre il Comune di Scanzano Ionico è stato sciolto per infiltrazioni mafiose.
Il susseguirsi di attività criminali nel Materano comporta un continuo stato di paura ed ansia nella popolazione e nella classe imprenditoriale locale che, ogni giorno, vive nel timore di minacce e ripercussioni. Tali fenomeni, negli anni, sono stati sottovalutati dalle istituzioni e dalle parti sociali e politiche.
Sono anni che Libera Basilicata sta denunciando, in questa regione, i legami stretti fra veri e propri clan del posto e le mafie delle regioni vicine. Lo scadimento culturale aiuta ad
alimentare la delinquenza. Non si può negare che certi meccanismi, come quello clientelare, favoriscono gli interessi della mafia, il suo profitto e il suo potere, non soltanto per la facilità degli scambi con la classe politica, com’è accaduto in molti casi, ma anche grazie alle speculazioni sui bisogni di tanti disoccupati.
Il 24 febbraio scorso la Commissione parlamentare antimafia è stata in Basilicata, nel comune di Scanzano Jonico, un importante segno di attenzione da parte dello Stato, ma non basta.
Proprio a seguito di questa visita è stato appurato che la criminalità organizzata lucana si sta evolvendo in modo sempre più strutturato, cercando di infiltrare l’economia
locale attraverso condotte di corruttela verso politici, funzionari pubblici e imprenditori compiacenti.
Dal Vulture, al Metapontino, da Potenza a Matera, la Basilicata presenta un quadro preoccupante che esige interventi rapidi e concreti.
Libera Basilicata chiede allo Stato la convocazione del comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico, risposte concrete e precise, creare politiche e assicurare sostegno sociale: un lavoro, una sanità che funzioni, una informazione obiettiva. E poi la scuola, la formazione. I mafiosi la temono, perché insegna a pensare liberamente. La legalità non è l'obiettivo, ma solo lo strumento. Uno degli strumenti possibili per realizzare la giustizia.
Libera Basilicata chiede alle forze politiche e sociali, ai cittadini, alle associazioni una risposta responsabile, ognuno si assuma la propria parte di responsabilità. La democrazia chiede a ciascuno di noi di fare la propria parte!




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