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Ciittadino cinese tornato in Basilicata: intervista al sindaco di Nova Siri |
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23/02/2020 |
| La notizia delle due ordinanze emesse ieri da Romano Cupparo, sindaco di Francavilla In sinni, è già nota a tutti: con questi provvedimenti è stato temporaneamente impedito di riaprire la sua attività a un ragazzo rientrato l’8 febbraio da Pechino diretto a Nova Siri, che è stato anche posto in quarantena nel Comune sinnico ma che non sembra essere stato contagiato.
I familiari del ragazzo vivono a Nova Siri ed abbiamo chiesto al sindaco Eugenio Stigliano se avesse notizia circa possibili loro viaggi nella patria d’origine. Il primo cittadino ci ha informati anche di un altro caso, attualmente sotto controllo.
Sindaco, oltre al ragazzo, sono stati in Cina anche gli altri familiari?
Credo solo lui, ma non ne sono certo. Comunque si sono messi tutti in quarantena volontaria.
Quindi, appena tornato a Nova Siri dalla Cina, il ragazzo e tutta la sua famiglia si sono messi in quarantena volontaria?
Sì.
Ma le due settimane sarebbero scadute oggi 23 febbraio, mentre il ragazzo aveva provato a riaprire il negozio a Francavilla venerdì 21.
Lui dice di essere arrivato l’8 a Roma, via Bruxelles, per cui sostiene di essere stato sottoposto ad un doppio controllo.
Il sindaco di Francavilla ha detto che il ragazzo gli ha riferito di aver effettuato a Roma unicamente il controllo del temperatura, ma non il tampone.
Ma il tampone non si fa in assenza di sintomi.
Lei sa se il controllo della temperatura sia stato fatto anche a Bruxelles?
Sì, così mi ha detto. Durante la quarantena, ho chiesto ai vigili di verificare che non aprissero neanche le finestre di casa.
A Nova Siri i familiari hanno qualche attività come a Francavilla?
Sì ed era chiuso.
Ed è rimasto chiuso?
Sì, per tutto il tempo. Poi, nell’ultimo giorno, questo ragazzo ha avuto l’infelice idea di recarsi altrove.
Infatti, le ordinanze del sindaco di Francavilla sono state dovute al sua volontà di riaprire il 21..
Sì. Noi dobbiamo seguire solo quanto previsto dal protocollo regionale. Tanto è vero che ho un altro caso ed ho chiamato l’Asm.
Che caso?
Una donna cinese.
È stata in Cina?
Sì, anche se lontano dal focolaio.
Quando è tornata in Italia?
Il 15 febbraio, ed è in quarantena volontaria anche lei.
Ma è atterrata direttamente in Italia, o per caso prima ha fatto scalo?
Questo non lo so, ma il 15 era a Nova Siri e, da allora, è chiusa in casa ed io ho subito informato l’Asl che adesso la sta controllando. Anche questo è un caso asintomatico.
L’Asl era stata avvertita anche per il ragazzo tornato l’8 febbraio?
Sì e mi avevano detto di non essere stati informati di casi a rischio.
Il problema è che sia uscito poco prima del temine del periodo di incubazione.
Purtroppo ha avuto questa idea poco intelligente. Ma non è dipeso certo da noi e nemmeno potevamo farci nulla. Mariapaola Vergallito-lasiritide.it |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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