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'La Basilicata non è mai stata isola felice''

18/01/2020



A Villa d'Agri si è svolto un evento che è stata l'occasione per discutere i dati presenti nella ricerca "Libera Idee", la prima ricerca di Libera nazionale sulla percezione e la presenza di mafia e corruzione che contiene un focus sulla nostra regione.
A discuterne Don Marcello Cozzi di Libera Nazionale, il presidente dell'Ordine degli avvocati di Potenza Maurizio Napolitano, Francesco Curcio, procuratore della direzione distrettuale antimafia di Potenza, Marcello Ravveduto, docente di storia all'Università di Salerno che, oltre ad aver curato il Rapporto, è autore del testo "Lo spettacolo della mafia. Storia di un immaginario tra realtà e finzione".

Procuratore Curcio: la Ndrangheta è diventata famosa da quando si sono scoperti i suoi interessi a Milano. Saviano ci ha raccontato bene quanto avveniva a Caserta e l’entità di questa comunicazione ci ha svelato il fenomeno. A Potenza operano gli alleati dei Grande Aracri, sui videopocker. Non c’è consapevolezza nemmeno su quanto avviene a Scanzano. Perché si affermi un fenomeno mafioso non è più necessaria la sua presenza fisica. La capacità di intimidazione ci è nota perché continuamente riprodotta. Il cavallo di Troia per entrare sui territori sono i servizi che la mafia offre a prezzi inferiori di un normale imprenditore. Quando la mafia si sostituisce ai servizi che dovrebbe offrire la società civile, si può rispondere con una profonda scala di valori interna ad ognuno.

Marcello Ravveduto: la dispercezione della mafia, la Basilicata non è il nord del sud. Esiste un elemento culturale nella mafia e lo ritroviamo nella comunicazione: iniziamo a raccontare pubblicamente le mafie.


QUI IL VIDEO INTEGRALE DELL'EVENTO:





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