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Fiocco azzurro in ambulanza: il piccolo Michele nasce sulla Basentana |
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20/09/2019 |
| E’ un sollievo poter parlare del sistema di emergenza urgenza della Basilicata in riferimento ad una lieta notizia. Perché, nell’attesa che si risolvano i tanti disagi che abbiamo segnalato (e che continuano) a causa della carenza dei medici e delle mancate stabilizzazioni, oggi possiamo raccontare altro. Fiocco azzurro, infatti, nell’ambulanza della postazione di Viggiano, chiamata per un intervento a Spinoso dove una signora stava per partorire. Il team in turno nella Mike 11 era quello formato dalla dottoressa Teresa Vollaro, dall’infermiera Ilenia Viola e dall’autista Giuseppe Albano. La postazione è stata allertata poco prima delle 15.00, a Spinoso c’era una signora alla 38esima settimana di gestazione che lamentava algie pelviche. Dalla visita fatta la dottoressa Vollaro ha subito evidenziato che c’erano tutti i segni clinici di un parto imminente e, vista la impossibilità, in questi casi, di trasporto in eliambulanza, la Mike è partita alla volta di Potenza. E qui si aprirebbe un mondo sul discorso della carenza di un punto nascite più vicino e, nel caso specifico, sull’impossibilità di fermarsi al vicino ospedale di Villa d’Agri dove, a quell’ora, non erano presenti nessun ginecologo e nessuna ostetrica.
Ma il bambino decide di non aspettare l’arrivo al San Carlo e nasce alle ore 16,15, sulla Basentana, nel territorio di Tito; con un vero lavoro di squadra e la necessità di fermare l’ambulanza appena se ne è presentata la possibilità, visto che il bambino stava per nascere. E, infatti, è nato, con la dottoressa Vollaro che è riuscita anche, nonostante le difficoltà logistiche, a togliere anche un giro di cordone che impediva al piccolo l’uscita della spalla.
Il piccolo si chiama Michele, pesa 2 chili e 900 grammi e la signora Giuseppina sta bene.
La Mike è tornata in postazione e, alla fine del turno pomeridiano, per quello serale resterà in servizio solo l’India. Ma, almeno per oggi, Michelino ci fa sperare in un futuro migliore anche per il 118 lucano.
MpVerg
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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