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Anche la postazione 118 di Viggiano a rischio medici

5/09/2019



Quella del numero risicato di medici nelle postazioni lucane del 118 è una questione che continua a rimanere aperta. Anzi apertissima. Nella fattispecie, ci è giunta notizia di difficoltà per quanto concerne la postazione di Viggiano nella quale, dal prossimo mese di ottobre, potrebbe rimanere in servizio solamente un medico che sarà costretto a proseguire con turni massacranti così come è avvenuto negli ultimi mesi. Dei 5 medici in servizio nella sede valdagrina, ne rimarrà solo uno poiché gli altri sono stati stabilizzati altrove: nella fattispecie, dalla Regione Campania.
Inoltre, non sono ancora partiti i corsi di formazione che dovrebbero consentire l’impiego di nuove figure e che, anche se partissero domani, non consentirebbero comunque una risoluzione celere del problema per una mera questione di tempi. Nel frattempo registriamo storie di turni massacranti e mancanza di punti di riferimento.

L’assessore Leone Su questa vicenda abbiamo sentito l’assessore Regionale alla Salute Rocco Leone, raggiunto telefonicamente ieri mattina mentre si trovava in aeroporto in partenza per un convegno di pediatria.
Leone ci ha dato appuntamento alla prossima settimana, poiché prima vuole approfondire il problema con gli organi dirigenziali in modo da poter essere più preciso.
Tuttavia, ci ha anche rilasciato alcune dichiarazioni. “Io ho già detto ai direttori generali di stabilizzare i medici del 118 – ci ha spiegato – mentre, per quanto concerne i trasferimenti in Campania, si tenga presente che sono medici tornati nella loro terra: per cui, presumo che lo avrebbero fatto anche se li avessimo stabilizzati noi”.
“Ma l’altro tema cruciale – ha concluso Leone – è riaprire i corsi di formazione per i medici, affinché possano stare nel 118. Se non lo facciamo, è chiaro che andremo sempre in difficoltà”.
In Basilicata l’ultima stabilizzazione è avvenuta nel 2007, quindi risale a 12 anni fa.


Viggiano postazione cruciale Quella del 118 di Viggiano è una postazione particolarmente strategica, non solo per il bacino d’utenza che copre (praticamente da Brienza a Policoro) e non solo per il fatto di trovarsi a ridosso di una delle arterie più importanti e trafficate della regione (la Fondovalle dell’Agri); inoltre l’Ospedale di Villa dAgri, per i trasferimenti verso il San Carlo di pazienti che non possono esservi ricoverati, si serve, a volte, proprio delle ambulanze di questa sede dell’Emergenza–Urgenza.
Ma la postazione si trova a pochi passi dal Centro Oli di Viggiano, sito industriale imponente che, come tante volte precisato anche in riferimento al depotenziamento del presidio ospedaliero di Villa d’Agri, contempla un piano di sicurezza stilato e approvato anche in virtù dell’esistenza di postazioni di emergenza-urgenza che Eni, ci risulta, contribuisce a finanziare.


I medici che vanno via Nelle scorse settimane avevamo parlato con i vertici dirigenziali lucani del 118, mentre questa volta siamo riusciti a sentire Gianfranco Della Corte: medico originario di Salerno, il più giovane in servizio nella postazione di Viggiano e il cui contratto scadrà martedì prossimo, dopodiché si trasferirà nella sua Regione proprio in seguito alla stabilizzazione.
“Dalla prossima settimana – ci spiega Della Corte – nella postazione rimarrà solo una dottoressa assieme ad un altro medico che credo andrà via ad ottobre. Il problema della carenza di personale era cominciato già dallo scorso mese di marzo, in quanto una collega aveva deciso di ricorrere alla mobilità e di andare a via. Questa eventualità ci ha costretti, per sopperire, ad organizzarci ed a coprire turni in seguito ai quali siamo arrivati a lavorare fino a 200 ore al mese, e fino ad un massimo di 250 ore in un solo mese”.
Un monte di ore che poteva rendere complicato, per via della fatica, un intervento d’urgenza. “Certo – aggiunge il medico – ma noi abbiamo cercato di distribuire le ore in modo da garantirci un intervallo sufficiente per riposare”.
Quanto immaginato dall’assessore Leone circa le stabilizzazioni, ossia che non avrebbero impedito le richieste di trasferimento da parte dei medici campani verso la propria Regione d’origine, potrebbe valere anche nella maggior parte dei casi ma non per quanto riguarda il dottor Della Corte. “Andare via mi dispiace e lo faccio a malincuore ma, senza stabilizzazioni e corsi di formazioni, le prospettive per questa postazione non sono rosee. Ho girato diverse sedi e posso dire che in quella di Viggiano si lavora bene e mi avrebbe anche permesso di crescere professionalmente. Per questo dico che se fossi stato stabilizzato sarei rimasto ma è chiaro che, difronte a un contratto a tempo indeterminato, si fanno altre scelte”.



Mariapaola Vergallito
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it



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