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Galdo – Pollino: pronti 17 milioni di euro |
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29/08/2019 |
| All’ingresso di Rotonda, venendo da Castelluccio, si possono notare i detriti di una frana che stanno lì da oltre sei anni (tanti, davvero troppi) e che hanno invaso un tratto della carreggiata provocandone il restringimento (foto).
Questo scivolamento del terreno rende bene l’idea innanzitutto circa le responsabilità della politica, rimasta immobile, e delle condizioni in cui versano la Sp4 e, quindi, la Galdo – Pollino: arteria, quest’ultima, che include le strade provinciali della Valle del Mercure e collega la località Galdo di Lauria con il valico di “Campotenese” di Morano Calabro, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino.
Pronti 17 milioni di euro – Dopo una recente riunione con i sindaci delle Aree Interne, cui hanno partecipato anche gli assessori Regionali alle Infrastrutture ed Attività Produttive, rispettivamente, Donatella Merra e Franco Cupparo (quest’ultimo anche come referente per le Aree Interne), si è discusso dell’investimento di circa 17 milioni di euro per l’adeguamento e messa in sicurezza di questo fondamentale snodo viario, che rappresenta il principale percorso alternativo all’autostrada A2 del Mediterraneo per collegare la Basilicata alla Calabria.
Le risorse verranno trasferite dalla Regione alla Provincia di Potenza, che si confida possa avviare le procedure di gara entro fine anno e, secondo il sindaco di Castelluccio Inferiore Paolo Campanella, sono state recuperate da Anas da economie su interventi di manutenzione straordinaria.
“Gli interventi massivi riguarderanno soprattutto l’allargamento, cui si aggiungerà la riqualificazione del manto stradale e della segnaletica orizzontale e verticale”, ci ha spiegato Campanella.
Quindi, verranno ampliati alcuni tornati dove è attualmente impossibile possano transitare contemporaneamente due mezzi pesanti che procedano in direzioni opposte. Inoltre, sarà rifatto il manto stradale e verranno allargati altri tratti del tracciato.
Sulla Galdo-Pollino anni di promesse e polemiche – Forse sembra si possa finalmente intravedere la luce in fondo al tunnel di una questione che, nel corso degli anni, è stata oggetto di grandi discussioni, promesse e polemiche. A partire dello stanziamento dii 26 milioni di euro da parte di Anas, quali compensazioni dopo il crollo del “Viadotto Italia” nel 2015, che, nonostante due incontri tra il 2015 e il 2017 prevedessero l’assegnazione di risorse alla Basilicata, furono destinati interamente al territorio Calabrese per effetto, come si ricorderà, di un accordo sottoscritto nel dicembre del 2016 a Mormanno.
Successivamente, e visto il nulla di fatto, si mosse direttamente la Regione Basilicata e, nel giugno del 2018 durante un sit-in a Galdo, l’allora presidente Marcello Pittela annunciò l’intenzione di anticipare i quasi 18 milioni necessari prendendoli dalle casse regionali: ma a condizione che Governo e Anas provvedessero successivamente a rimborsare via Anzio. L’iniziativa è poi naufragata in quanto l’allora governatore, di lì a poco, sarebbe stato travolto dalla vicenda “sanitopoli”.
Dopo la sua elezione al Senato, Ganni Pittella aveva annunciato un’interrogazione al ministro delle infrastrutture Toninelli proprio sui fondi evaporati per la Galdo-Pollino.
Le proteste per i mezzi pesanti e per il dissesto stradale – Ma le lamentale per la viabilità nella Valle del Mercure si susseguono ormai da tempo: più volte negli ultimi anni l’associazione Radar ha inoltrato diffide e denunce a firma del presidente Enzo Bonafine, così come si ricordano comunicazioni, spesso congiunte, da parte degli stessi sindaci.
Un enorme disagio per i pendolari della Sp4 (la più interessata dai lavori) è provocato dal continuo passaggio nei giorni feriali di autotreni che vanno e vengono dalla Centrale del Mercure di Laino Borgo (la cui attività permette dal 2014 alla Regione Basilicata di incassare la cifra considerevole di 750 mila euro all’anno, come compensazioni ambientali) e dallo stabilimento della San Benedetto di Viggianello (che invece paga alla Regione la miseria di 1 euro ogni mille litri d’acqua, quali royalties), che rallentano la circolazione e, chiaramente, peggiorano le condizioni di sicurezza: pericoli acuiti dalla precarietà dell’asfalto, oggetto di scarsa manutenzione e solo a macchia di leopardo.
Gianfranco Aurilio
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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