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Parco del Pollino: Laghi tuona ancora contro l’Osservatorio Ambientale

17/07/2019



Durante l’ultimo Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, Ferdinando Laghi, ancora una volta, ha attaccato duramente l’attività dell’Osservatorio Ambientale sulla Centrale del Mercure, ritenuta carente per il passato e inesistente per il presente.
Tuttavia, prima dell’affondo di Laghi, il Direttivo aveva affrontato la questione relativa alla nomina del presidente Pappaterra a direttore generale di Arpacal.

La successione di Pappaterra – Pappaterra ha informato circa i contatti avuti con le Regioni Calabria e Basilicata e con il Ministero dell’Ambiente a proposito della sua successione. Il nuovo incarico ha ridotto la sua presenza al Parco, per questo Pappaterra ha chiesto una sempre maggiore collaborazione ai consiglieri.
D’altronde, sulla questione, un mese fa e dai nostri microfoni, Pappaterra aveva auspicato si trovasse una soluzione e che la transizione durasse meno possibile, in quanto la prosecuzione nel doppio incarico era dovuta solo alla necessità di non lasciare l’Ente senza governance, onde evitare le conseguenze negative che ne deriverebbero.

L’intervento di Ferdinando Laghi – L’intervento del rappresentate del Forum “Stefano Gioia” e prossimo presidente di Isde International era collegato anche alla nomina di Pappaterra: che per ragioni di incompatibilità ha lasciato la guida dell’Osservatorio Ambientale della Valle del Mercure. Il medico ambientalista, dopo aver ricordato che “dopo la riapertura e l’entrata in funzione della centrale del Mercure è stato insediato un organismo denominato Osservatorio Ambientale della Valle del Mercure con lo scopo, assai importante, di contribuire a valutare l’impatto delle emissioni della centrale del Mercure su ambiente dell’area protetta e salute delle popolazioni residenti”;
ha fatto presente quando è perché sia nato questo strumento. “L’Osservatorio – aggiunge Laghi –, finanziato da Enel e presieduto dal presidente dell’Ente Parco, è stato esplicitamente previsto nell’accordo siglato al MISE che, di fatto, ha aperto alla possibilità della entrata in funzione della centrale del Mercure, rappresentandone perciò un aspetto qualificante e fondamentale”.

L’analisi sull’attività dell’Osservatorio Ambientale – Laghi ha proseguito analizzando l’attività dell’Osservatorio. “Nel maggio 2018 è stato presentato il primo – ancorché criticabilissimo – rapporto dell’Osservatorio sulla situazione emissiva della centrale del Mercure: era esplicitamente previsto che il secondo rapporto fosse presentato a distanza di un anno dal primo. Tale scadenza è trascorsa inevasa e senza che, ad oggi, si abbiano informazioni al riguardo”.
La proprietà della Centrale del Mercure è passata al Fondo F2i eventualità che non elimina certo il problema delle emissioni dell’impianto a biomasse: “potenzialmente nocive per ambiente, biodiversità del Parco e salute dei residenti”.
Per queste ragioni Laghi aveva chiesto di sapere quale fosse “lo stato dell’arte”, in merito ai rilievi sollevati, e se ci fossero eventuali ulteriori integrazioni ritenute utili dal presidente Pappaterra.

Paolo Campanella attuale presidente dell’Osservatorio Ambientale – Laghi ha comunicato la risposta di Pappaterra, che ha spiegato di essersi dimesso “il 24 giugno dall’Osservatorio per evidente incompatibilità tra questo e l’attività di vigilanza ambientale che è in capo ad Arpacal”. “Il presidente dell’Osservatorio – prosegue la sintesi sulla risposta di Pappaterra – è, al momento, il Sindaco di Castelluccio Inferiore Paolo Campanella. Il dott. Marsili – dell’Osservatorio – dovrebbe (…) occuparsi della prosecuzione delle attività dell’Osservatorio, per lo studio 2019-2020”.
Inoltre, Laghi ha anche sottolineato che, “grazie all’azione del Forum Stefano Gioia che ha evidenziato il grave conflitto di interessi (fin dallo scorso anno!) che gravava sugli estensori del primo studio (la Fondazione di Edo Ronchi, che annoverava Enel tra i Soci!)”, è stata stipulata “una convenzione con l’Istituto Superiore di Sanità e un’altra dovrebbe essere sottoscritta con il CNR”. Circa quest’ultimo punto, Laghi ha però chiosato con un “non si sa però quando”.

Controlli e conflitto di interessi – “Quindi – riassume Laghi – quello che emerge è che: le verifiche, fondamentali per ambiente del Parco e salute dei residenti sono state fatte lo scorso anno da chi aveva un macroscopico conflitto di interessi (Enel, ripeto, tra i propri Soci!); che quest’anno non verrà presentato alcuno studio e che forse (personalmente ne dubito, e molto!) se ne parlerà l’anno prossimo”.
“In pratica, due anni senza studi attendibili o addirittura senza alcun studio! Tenendo conto dell’importanza di questo aspetto, che è stato uno dei cardini su cui si è giocata la partita al MISE per la riapertura della centrale, il tutto risulta assolutamente inaccettabile. Ovviamente la vicenda non finirà qui, anzi, da qui ricomincia”.

Gianfranco Aurilio
lasiritide.it



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