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NoScorie: 'sud decisivo per il No' |
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5/12/2016 | Il voto del Sud è stato determinante per l’esito del referendum costituzionale. Il sud è stanco della politica dei governi degli ultimi anni. La devastazione dei nostri territori e dei nostri mari con le politiche sullo sviluppo dei fossili contro la volontà popolare e con l’ultimo decreto Sblocca Italia, l’Italia a due velocità, essere sempre trattati come cittadini di serie b, sono solo alcuni motivi che hanno spinto milioni di cittadini ad andare a votare e votare no alla riforma costituzionale del governo Renzi. Una riforma costituzionale che avrebbe accentrato ulteriormente i poteri nelle mani del governo su materie di sviluppo locale come ecosistemi, ambiente, energia, infrastrutture e che non avrebbe dato sufficienti garanzia al Sud su una politica equa per le terre meridionali. SI può cambiare gestione delle regioni quando non funzionano, ma in questo momento storico il potere decisionale delle autonomie locali non poteva passare nelle mani di un governo accentratore che non avrebbe esitato a mettere in atto la clausola di supremazia nazionale su tutte quelle attività che sarebbero state imposte ai territori. Dall’unità d’Italia a oggi il Sud è stato sempre penalizzato da governi accentratori e da una classe politica meridionale divisa e portatore d’interessi diversi e non collegiali per l’intero meridione d’Italia. Intanto iniziamo a non devastare più i territori con il fossile e a non specularci sopra, Il sud non deve essere considerato da governi e multinazionali un’area di servizio per servitù energetiche, militari e dei rifiuti, hub logistico al servizio degli interessi europei. E’ questo per noi il risultato di questo referendum costituzionale.
CI auguriamo che i prossimi eletti al Sud facciano squadra, abbiano interessi collegiali e valorizzino quelle che sono le risorse (non il fossile ) di questa splendida parte dell’Italia.
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