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Finale amaro per il Potenza: Catania beffa e addio sogni |
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8/05/2025
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| Maledetti episodi. A volte regalano sorrisi, altre grandi amarezze dure da digerire. Al "Massimino" di Catania è toccato al Potenza sperimentare il lato più brutto della medaglia, e tutto negli ultimi dieci minuti. Prima il rigore fallito dal suo giocatore simbolo, il bomber Sasà Caturano che al 36' si è fatto ipnotizzare da un Dini superlativo capace di disinnescare anche il tap-in a botta sicura di Schimmenti. Poi, in piena fase di spinta, a due minuti dal novantesimo, si è fatta infilare da un colpo di testa di Inglese servito alla perfezione da un cross di Dalmonte.
Insomma un finale thrilling come nei migliori film gialli ma questa volta a gioire non è stata la formazione rossoblù. Al Potenza serviva solo vincere per andare avanti nei playoff, è arrivata invece una sconfitta che lascia tanto amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato.
La partita? Buono l'approccio del Potenza che ha iniziato la sfida con gli stessi undici che avevano affrontato domenica scorsa il Picerno. Nei primo venti minuti i rossoblù di mister De Giorgio hanno giocato con una certa disinvoltura rischiando qualcosa più per errori individuali (vedi Erradi al 4' minuto che regala la prima occasione a Quaini) che per merito degli avversari. Il Catania appare sorpreso dalla buona predisposizione dei lucani ma con il passare dei minuti prende confidenza ed inizia a dettare il ritmo del match. All'8 ' minuto ci pensa Anastasio dalla distanza a chiamare in causa Alastra con una deviazione in angolo. Sul corner il colpo di testa di Ierardi va fuori di centimetri. Il Potenza tiene botta e si affida alle sgroppate di Petrungaro, di gran lunga il migliore del reparto avanzato rossoblù .
La partita s'infiamma a cavallo del 20', prima Jimenez per il Catania, dopo un errore in disimpegno di Felippe, sfiora il vantaggio con Alastra costretto alla respinta di pugno. Un minuto dopo la risposta lucana con il solito Petrungaro che sfrutta una indecisione di Celli, tira in porta costringendo Dini alla grande parata. Da questo momento e fino alla fine del primo tempo il Potenza cambia il suo atteggiamento forse anche per la maggior pressione esercitata da un Catania che prende decisamente in mano il pallino del gioco. Sugli scudi il portiere lucano Alastra autore di almeno tre interventi "salva-risultato": al 24' respingendo in corner una inzuccata di Di Gennaro su azione d'angolo, cinque minuti dopo su uno schema su calcio di punizione con protagonisti Anastasio e Ierardi disinnescato dal numero "uno" potentino ed ancora su colpo di testa di Di Tacchio poco dopo la mezz'ora.
Il Potenza non dà segnali in fase offensiva, preferisce aspettare, controllare il gioco, chiudere gli spazi quasi ad aspettare la fine del primo tempo. Il solo Petrungaro prova a farsi vedere anche in versione assist-man come al 36' quando offre palla a Caturano che di testa cerca di sorprendere Dini senza fortuna.
Nella ripresa, almeno inizialmente, è sempre il Catania a fare la partita con il Potenza capace comunque di respingere ogni possibile minaccia. Nei primi minuti Jimenez si fa vedere con una certa insistenza, al 3' prova la soluzione personale mancando il bersaglio, al 6' dopo aver rubato palla ad Erradi serve Inglese che conclude al lato. Con il passare dei minuti il Potenza capisce che deve fare qualcosa per cambiare l'inerzia del match. I rossoblù infatti per passare il turno e continuare l'avventura nei playoff, hanno una solo carta: vincere.
A suonare la carica è Petrungaro (perché privarsi di lui dopo pochi minuti della ripresa ?) che all' 11' si mette in proprio salta un paio di avversari, calcia in porta, costringendo Dini ad una difficile parata. Una "fiammata" che dà forza al Potenza anche se qualche minuto più tardi Stoppa coglie una clamorosa traversa su cross di un ottimo Raimo. La partita cambia prospettiva. Il Catania comincia a fare i conti con "l'orologio" ed arretra il proprio baricentro. In fondo agli etnei per passare il turno basta anche il pareggio. Tocca al Potenza fare la partita, i rossoblù alzano i "giri del motore", attaccano con maggiore convinzione e prima del rigore fallito da Caturano si rendono pericolosi con D'Auria, su calcio di punizione, e Bachini, spintosi in proiezione offensiva su azione d'angolo.
Il finale lo abbiamo già raccontato, il Catania va in affanno, il Potenza tenta di sfondare, ha la grande occasione con il rigore di Caturano ma Dini è davvero spettacolare sia sul tiro del bomber che sul tap-in di Schimmenti.
Si chiude così, tra i rimpianti ( e non solo per il rigore fallito) la stagione del Potenza. Il Catania va avanti ed ora aspetta il sorteggio della fase nazionale.
CATANIA - POTENZA 1-O
CATANIA (3-4-2-1): Dini 8; Ierardi 6, Di Gennaro 6, Celli 6; Raimo 7, Quaini 5,5 (45′ st De Rose sv), Di Tacchio 6 (20' st ′ Sturaro 6), Anastasio 6,5; Jimenez 6 (dal 27′ st Frisenna 6), Stoppa 6 (20 st ′ Dalmonte 6,5); Inglese 7,5 (45' st Montalto sv ). A disp. Bethers, Farroni, Butano, Del Fabro, Allegretto, Guglielmotti, Forti, De Paoli. All. Domenico Toscano
POTENZA (4-3-3): Alastra 7,5; Riggio 6, Bachini 6,5, Verrengia 5,5, Burgio 6 (34' st Mazzeo sv ); Castorani 6, Felippe 5,5 (9′ st Siatounis 6), Erradi 6 (34' st Selleri sv); Rosafio 5 (9' st Schimmenti 5,5), Caturano 5, Petrungaro 6,5 (12' st D’Auria 6). A disp.:Cucchietti, Galiano, Milesi, Sciacca, Rillo, Ferro, Valisena. All. Pietro De Giorgio
ARBITRO: Allegretta della sezione di Molfetta (Piatti-Cecchi). Quarto Ufficiale: Pezzopane di L’Aquila. VAR: Volpi di Arezzo. AVAR: Mirabelli di Napoli
Reti: 44' st Inglese
NOTE: Ammoniti: Erradi, Di Tacchio, Ierardi, Anastasio, Selleri. Angoli: 11 - 3 Recupero: 1' e 5'
SANDRO MAIORELLA |
CRONACA
SPORT
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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