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Basket: Addio, Edmondo Landi

5/09/2007



Il ricordo degli amici, dei suoi compagni di squadra e di una tifoseria per la quale era un beniamino. Stroncato dal male un «pilastro» della pallacanestro lucana


POTENZA . La scomparsa di Edmondo Landi lascia un vuoto tremendo nello mondo sportivo lucano. Una malattia terribile se lo è portato via lunedì sera, dopo una lotta impari «che lui ha saputo affrontare con grande coraggio, senza mai abbattersi, così come faceva in campo contro qualsiasi avversario», ha sottolineato Gaetano Larocca, coach amico fraterno. T’rent’anni di canestri e di emozioni del basket potentino sono volati via in un soffio, ma ciò che Edmondo ha fatto nella sua carriera di protagonista del parquet rimarrà per sempre nella storia di questo sport e nei ricordi di una moltitudine di appassionati e di amici, che non smetteranno mai di volergli sempre bene. Sarà difficile, se non impossibile, dimenticare la sua aria scanzonata, il suo sorriso buono, la sua generosità e la sua correttezza in campo e fuori, verso compagni di squadra, amici, tecnici e dirigenti, tifosi e appassionati. « L’importante è riuscire a divertirsi sempre» disse in un’intervista alla «Gazzetta» quando vestiva la maglia e i gradi di capitano del Team Basket Potenza, nell’anno della promozione in C1. Il suo entusiasmo era contagioso per lo spogliatoio e per il pubblico, incantato, dalla voglia di giocare e di divertirsi di un «ragazzo» di appena 40 anni. La storia cestistica di Edmondo Landi prende il via nel 1974. Con i suoi 12 anni ha la fortuna di essere allenato da coach importanti come Gigino Lomagro e Nicola Bux, che ne favoriscono la crescita tecnica e umana. La prima promozione arriva in serie D con la maglia dell’Invicta Potenza alla fine degli anni ’70. Nel 1982 Landi lascia Potenza e approda all’allora Rivestoni Bari con la quale vince il campionato di C (la B2 di allora). Il suo cammino prosegue poi per Corato, Matera, di nuovo a casa con la Potenza ’84, quindi a Melfi, per poi tornare a Potenza, sponda Team Basket, nel 2001. Nella sua ultima stagione ha indossato la maglia del Senise in C2. Edmondo Landi avrebbe anche potuto puntare molto in alto quando l’indimenticabile coach Elio Pentassuglia lo chiamò a Rieti per inserirlo nella sua grande squadra dove giocava gente come Brunamonti, Zampolini e Sojourner. Non se ne fece nulla. Edmondo, un atleta nato per «giocare a basket», preferì invece proseguire la sua avventura cestistica senza mai allontanarsi troppo da casa. Dino De Angelis, un coach che lo ha seguito per anni ha scritto ieri per lui alcune righe molto belle. «Fermiamo i nostri cuori per un secondo, immaginiamoci per un attimo una sua piroetta, una sua esultanza, un suo raro e per questo ancora di più meraviglioso sorriso di esultanza. Si, non esultava molto, per lui erano normali anche le cose più straordinarie. Fermiamoci in questo momento ad immaginare quella sua aria canzonatoria anche prima della partita della vita». Ieri la città di Potenza ha reso omaggio ad Edmondo Landi, uno dei suoi atleti più rappresentativi che lascia a 45 anni la moglie Milena e i suoi tre figli, allestendo la camera ardente al palazzotto Coni di parco Montereale. Oggi, con inizio alle 10,30 alla chiesa di Santa Croce, è in programma la, celebrazione religiosa per rendere a Edmondo l’ultimo saluto.

“La Gazzetta del Mezzogiorno”
Angelo La Capra


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