|
Giro d’Italia 2019.Domenico Pozzovivo ,il gregario di lusso |
---|
25/05/2019
|
| Il Giro d’Italia è entrato nella fase più difficile e dura. Da due giorni, i corridori sono alle prese con le montagne che mettono a dura prova la resistenza dei singoli. Già dalla tappa di ieri, la Pinerolo - Ceresole Reale (Lago Serra) di 196 km., ci sono state ritardi eccellenti e oggi cinque salite verso Courmayeur che procureranno altri distacchi. Le speranze italiane sono riposte senza ombra di dubbio su Vincenzo Nibali. Il siciliano della Bahrain-Merida avrà al suo fianco due fedelissimi compagni come Domenico Pozzovivo e Damiano Caruso, pronti a dare il 100% per portare lo Squalo dritto all’obiettivo stagionale: conquistare la Corsa Rosa. Lo scalatore lucano è il gregario di lusso di Nibali. Nella tappa di ieri l’abbiamo visto molto attivo, pilotando con professionalità il suo capitano Nibali. Pozzovivo è sicuramente il più esperto per quanto riguarda il Giro d’Italia, che ha concluso per ben sei volte nella top ten in dodici edizioni disputate, con una vittoria di tappa nel 2012. Lo scorso anno, da unico capitano della Bahrain, si è avvicinato prepotentemente al podio, chiudendo al quinto posto. Quest’anno non sarà così. L’attenzione del lucano è tutta riposta nei confronti di Nibali, per poi avere più libertà alla Vuelta España dove potrebbe rivestire il ruolo di capitano. Ma va tenuto conto di una cosa: la sua condizione fisica. Perché Domenico è reduce da una bruttissima caduta alla Freccia Vallone che gli ha causato una ferita all’anca destra, già ridotta in anestesia locale, e un’infrazione dell’osso nasale. Dopo aver rinunciato alla Liegi-Bastogne-Liegi e al Tour de Romandie, sembra che abbia recuperato bene. Insomma, la maturità e la piena conoscenza del Giro saranno fondamentali per il lucano, proiettato già da diversi mesi a dare una grossa mano al suo capitano.
|
CRONACA
SPORT
|
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
|